Evoluzione delle forme. Incarnazione dello spirito umano

Nell’uomo si concentra l’essenza di tutto ciò che si espande nello spazio e nel tempo.

La solidità della materia si esprime nelle ossa, la forza vitale delle piante agisce nel suo corpo eterico, gli impulsi animali vivono nel suo corpo astrale.
La grande Intelligenza Creatrice che ordina il mondo si rispecchia nella sua intelligenza, la luce del Sole corrisponde alla luce dei suoi pensieri.

Uomo cosmicoL’apparizione delle forme viventi in milioni di anni si ricapitola nella storia dell’individuo umana, dal momento che l’una e l’altra: l’origine delle specie e la crescita dell’uomo, sono scritte in maniera dettagliata in un grande programma genetico.

I primi organismi sono come ovuli e spermi che si muovono nel grembo primordiale del mare. Il sorgere degli esseri pluricellulari è frutto dello stesso disegno che porta alla moltiplicazione cellulare dell’embrione.

Il pesce nel mare con la sua coda è come il feto nel grembo materno. Il neonato che nasce è come l’anfibio che passa dalla vita marina alla respirazione polmonare. Il neonato si addormenta nell’abbraccio materno, come il rettile si accovaccia al calore del Sole.
Quando il bambino comincia a camminare a quattro zampe e a guardarsi attorno, quando il suo attaccamento alla madre diventa inestricabile, quando tutto il suo corpo comincia a emanare un calore animico allora egli è ricapitola la fase dei mammiferi.

Tre gesti gli assicurano la effettiva appartenenza alla specie umana: l’alzarsi in piedi, il parlare articolato, il primo pensare.

Mano a mano che nel corso degli eoni appaiono sulla terra forme più complesse che dai mari si spostano sulla terra ferma, simultaneamente gli spiriti degli uomini discendono dagli spazi celesti e si incarnano.
Nell’essere umano eretto tra cielo e terra, pensante, capace di linguaggio articolato(1) lo spirito individuale può incarnarsi in maniera cosciente.

PurushaVi è dunque una evoluzione delle forme: un apparire successivo di forme minerali, vegetali, animali marine, anfibie, terrestri e celesti. E nello stesso tempo vi è una discesa da sfere divine di esseri spirituali, che si incarnano sulla terra quando è pronto per essi il corpo che consente alla loro anima di esprimersi.

Questi spiriti che discendono sulla terra possono avere la drammatica percezione di una caduta, di uno sprofondare da altezze divine giù nelle tenebre della materia; tuttavia vi sono spiriti animati che scelgono deliberatamente e con coraggio di scendere fino alla materia più solida, fino alla base rocciosa del mondo per compiere la loro missione. Seguendo la loro vocazione eroico-guerriera essi si incarnano in corpi limitati e corruttibili per combattere sulla terra lo spirito della menzogna, come alleati dei grandi Dei della Luce.

* * *

[1] “Il verbo si fece carne”, in un senso legato non ad una singola figura leggendaria, ma a tutti gli uomini dotati di anima cosciente.

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2 Responses

  1. Kaisaros
    | Rispondi

    "un senso legato non ad una singola figura leggendaria".

    Questa frasina da squallido uaarista stona tremendamente.

  2. Ammonio Italico
    | Rispondi

    A Kairos vorrei rispondere che il senso con cui leggere la frase è tutt'altro e non va certo nel senso del materialismo o dell'agnosticismo laico e di sinistra, tutte aberrazioni antitradizionali del mondo moderno.

    Coloro che scrivono in questa sezione hanno un'approccio specifico alla Scienza dello Spirito di Steiner -che nasceva come esoterismo crisitano.

    Questo approccio porta a riconsiderare o riformulare la Scienza dello Spirito partendo da un profondo accoglimento dei Politeismi antichi, e del corpus dottrinale e sapienziale già sviluppatosi nel mondo classico.

    Approccio legittimo e significativo.

    Pertanto è possibile che chi scrive, abbia una sua particolre posizione sulla figura del Christo storico, sulla realtà o storicità della sua incarnazione ( ovviamente in disaccordo con lo Steiner), oppure per altre ragioni; la discussione sulla storicità di questa persona o sulla sua realtà al livello simbolico, non inficia la portata metafisica del concetto di "incarnazione divina" ( = discesa avatarica), nè quello della Resurrezione del Corpo di Luce, come possibilità intrinseca dell'ascesi.

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