In Julius Evola sul fronte dell’Est1 avevamo riferito del fatto che Nationalism si asceza [Nazionalismo e ascesi] (una raccolta degli articoli scritti da Evola sul colloquio con Codreanu) non era uscito dalla tipografia, perché all’ultimo momento l’editore ne aveva bloccata la stampa, essendosi accorto che si trattava di un testo… “troppo antisemita”. Possiamo ora aggiungere che il libro ha potuto vedere la luce presso un altro editore (Fronde, Alba Iulia 1998). Lo scrittore Razvan Codrescu lo ha recensito sul periodico Puncte Cardinale2, mentre uno degli articoli compresi nel volume, Intâlnirea mea cu Codreanu [Il mio incontro con Codreanu] è stato riproposto dal mensile legionario Permanente3 ed un altro, Furtuna peste România: o voce de dincolo de mormânt [Nella tormenta romena: voce d’oltretomba], è stato ripreso su Puncte Cardinale4. Al rapporto di Evola con la Romania, tema che abbiamo affrontato nel saggio introduttivo a Nationalism si asceza, si riferisce anche un altro nostro articolo (Julius Evola si România), apparso quasi contemporaneamente su un periodico dell’emigrazione romena che si pubblica negli Stati Uniti, Origini5.
Recensendo su Origini6 il nostro saggio sulle Penne dell’Arcangelo7, Gabriel Stanescu citerà la testimonianza di Julius Evola come “la più eloquente” circa l’affiliazione di Mircea Eliade alla Legione Arcangelo Michele (G. Stanescu, O autentica revolutie crestina [Una autentica rivoluzione cristiana]). D’altronde, sempre in relazione alla vexata quaestio del rapporto di Eliade con il Movimento legionario, Julius Evola era stato menzionato più volte in un nostro saggio, circolato anch’esso in edizione romena: Mircea Eliade si Garda de Fier [Mircea Eliade e la Guardia di Ferro], Puncte Cardinale, Sibiu 1995.
Nel corso del 1998, una traduzione dell’Autodifesa di Evola, Autoapararea lui Julius Evola (1951), è stata pubblicata a puntate sui numeri di settembre, ottobre e novembre di Puncte Cardinale8. Su ogni numero del mensile, che ha inteso celebrare in tal modo il centenario evoliano, una lunga nota di R. C. [Razvan Codrescu] intitolata …Un om în mijlocul ruinelor… […Un uomo in mezzo alle rovine…] ha informato i lettori circa il processo intentato ad Evola nel 1951, stabilendo un parallelo tra l’autodifesa di Evola e quelle pronunciate da celebri intellettuali della “rivoluzione conservatrice” romena quali Radu Gyr e Mircea Vulcanescu.
Di ben diverso tenore è un titolo della collezione A treia Europa [La terza Europa] uscito nel 1999 per i tipi di Polirom, Iasi, e coordinato da Adriana Babet e Cornel Ungureanu. Si tratta del volume collettaneo Sacher-Masoch, nel quale, accanto a scritti dello stesso Leopold von Sacher-Masoch, nonché di Adler, Freud, Fromm, Deleuze ecc., alle pp. 277-291 vengono riportati, sotto i titoli Voluptate si suferinta. Complexul sado-masochist [Voluttà e sofferenza. Il complesso maso-sadistico] e Extaze erotice si extaze mistice [Estasi erotiche, estasi mistiche], i paragrafi 23 e 24 da: J. Evola, Metafizica sexului, trad. di Sorin Marculescu, Humanitas, Bucuresti 1994 (pp. 141-152).
Ma l’evento evoliano di maggior rilievo verificatosi in Romania nel corso del 1999 è senza dubbio l’edizione romena della Tradizione ermetica, apparsa sotto il titolo Traditia hermetica. Simbolismul ei, doctrina si “Arta Regala”. La traduzione del testo di Evola, eseguita da Ioan Milea, è stata pubblicata dalla prestigiosa casa editrice Humanitas, nella medesima collana (“Terra Lucida. Collana di spiritualità universale”) in cui sono apparsi lo studio di Titus Burckhardt sull’Alchimia, nonché testi di autori quali Frithjof Schuon, Heinrich Zimmer, Giuseppe Tucci, Gershom Scholem e altri.
Oltre ad una accurata presentazione bio-bibliografica dell’Autore, il volume contiene la seguente nota editoriale: “Dopo Metafizica sexului (Humanitas, 1994), ecco un nuovo incontro del lettore romeno con un autore di rilievo, influenzato da pensatori quali Nietzsche e Weininger e discepolo di René Guénon. Al di là del culto egizio o greco di Ermes e al di là delle dottrine contenute nel Corpus Hermeticum, il presente libro espone in maniera sistematica, con numerosi rimandi alle fonti, la tradizione ermetico-alchemica, distinguendosi deliberatamente da altri saggi di interpretazione non chimica dell’alchimia, come quelli di Jung o di Silberer. Rifiutando l’interpretazione psicologica, Evola ha in vista realtà assai più profonde, ontologiche e ‘misteriosofiche’, d’Oriente e d’Occidente. Scritta in uno stile rigoroso e accessibile, quest’opera monografica stabilisce dei punti di riferimento in un campo nel quale il dilettantismo – e talvolta la ciarlataneria – costituiscono la regola”.
Un fatto di considerevole importanza è che la collana “Terra Lucida” è diretta da Andrei Plesu (uno dei fondatori della casa editrice), il quale già nel 1994 si fece promotore della pubblicazione di Metafizica sexului. Andrei Plesu, ministro della Cultura durante la presidenza di Ion Iliescu, è stato successivamente ministro degli Esteri, essendo subentrato al dimissionario Adrian Severin. Allievo del filosofo Constantin Noica (1909-1987), Andrei Plesu (nato nel 1948) leggeva Evola già nel 1977, come risulta da alcuni dati che abbiamo riferiti nel nostro Julius Evola sul fronte dell’Est, cit., p. 37. Altri elementi su Andrei Plesu, relativi al suo rapporto con l’opera di René Guénon, si possono trovare nel nostro studio Eliade, Vâlsan, Geticus e gli altri. La fortuna di Guénon tra i Romeni9.
Oltre alla Tradizione ermetica, il 1999 ha visto uscire in romeno anche L’individuo e il divenire del mondo. La traduzione di quest’ultimo testo (Individul si devenirea lumii) è stata eseguita, per la casa editrice Anastasia di Bucarest, dal poeta Alexandru Stanculescu, il quale ha anche redatto la biobibliografia evoliana pubblicata in calce al volumetto. Il libro reca un breve saggio introduttivo del noto scrittore Dan Stanca, intitolato Evola sau tragicul iluminat [Evola ovvero il tragico illuminato]. Redattore e collaboratore di vari quotidiani e riviste, consigliere editoriale della casa editrice Rosmarin, Dan Stanca è autore di una biografia spirituale di Vasile Lovinescu, Contemplatorul solitar [Il contemplativo solitario]; ha pubblicato diversi romanzi in cui appaiono elementi del simbolismo tradizionale, uno dei quali, Apocalips amânat [Apocalisse rinviato] gli è valso il Premio dell’Unione degli Scrittori per il 1997. Alcuni suoi scritti sono apparsi anche in italiano; si veda, ad esempio, Nae Ionescu ovvero il demone perfetto, in: N. Ionescu, Il fenomeno legionario, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 1998.
Nelle pagine che introducono all’edizione romena de L’individuo e il divenire del mondo, Dan Stanca scrive: “Evola è stato un ribelle di tipo romantico, ma la sua rivolta ha superato il livello del soggettivismo puro, sicché in fin dei conti essa ha rappresentato l’altro volto di una tormentosa obbedienza nei confronti del Principio spirituale. (…) Egli si è sottomesso a Dio, ma senza quella serenità immacolata dei grandi metafisici. Più un combattente che un contemplativo, in una possibile tipologia delle caste (…) Evola potrebbe occupare soltanto il posto riservato alla casta dei guerrieri e degli aristocratici. Non potendo forse arrivare al livello metafisico attinto da Guénon, “cadendo” nel mondo ma con gli occhi sempre rivolti verso la Stella Polare, Evola può essere considerato, senza timore di sbagliare troppo, un tragico illuminato”.
Lo stesso Dan Stanca ha pubblicato nel 1999 da Albatros, Bucarest, un romanzo intitolato Morminte stravezii [Tombe trasparenti], nel quale si legge che Paul Klee “assomiglia in maniera straordinaria a un altro grande ribelle, Julius Evola, le visionnaire foudroyant (sic), la cui urna cineraria fu portata in alto, nelle Alpi (…) Klee… (…) Horia mi indusse ad avvicinarmi a questo artista, dicendomi di continuo che fisicamente assomiglia in maniera straordinaria ad Evola. Una volta mi portò due loro fotografie, le mise una accanto all’altra e per un attimo credetti anch’io che sembrassero gemelli. ‘Ma chi è questo tuo Evola?’ gli domandai (…) ‘E’ stato un grande infelice, è stato paralizzato dalla scheggia di una bomba. Ma lui sapeva che quella scheggia veniva da un altro mondo…’ La risposta di Horia mi perseguitò per un certo tempo, un intervallo nel quale cercai di leggere qualcosa dell’opera di quell’autore” (pp. 21-25).
Per tornare all’argomento del rapporto Eliade-Evola, va registrata l’uscita del volume Misterele si initierea orientala [I misteri e l’iniziazione orientale], Humanitas, Bucarest 1998, in cui vengono riproposti gli “scritti di gioventù” pubblicati da Mircea Eliade nel 1926. Tra questi scritti del diciannovenne Eliade troviamo alcune schede apparse in Revista universitara, a. I, n. 2, febbraio 1926 e in particolare la segnalazione del numero di Bilychnis del gennaio 1926, con l’articolo di Evola su La scolastica dinanzi allo spirito moderno, “su cui – scrive Eliade – torneremo in altra occasione”. Eliade però non si sarebbe più occupato di questo articolo, almeno a quanto risulta dall’ampio repertorio bibliografico compilato da Mircea Handoca10, nel quale il nome di Julius Evola compare più volte.
Per quanto concerne il rapporto Eliade-Evola, lo studioso americano Mac Linscott Ricketts ci ha comunicato di avere individuato nella University of Chicago Library “circa dieci o undici lettere di Evola che non sono state pubblicate prima d’ora (tutte del periodo 1952-’54)”. Per la precisione, abbiamo potuto constatare che si tratta di quattordici lettere relative a un periodo compreso tra il 31 dicembre 1951 e il 20 gennaio 1954.
Infine, tra i repertori romeni di recente pubblicazione va citato il Dizionario degli scrittori romeni coordinato da Mircea Zaciu, Marian Papahagi e Aurel Sasu (Dictionarul Scriitorilor Români, Editura Fundatiei Culturale Române), che nel volume II (Bucarest 1998) cita Julius Evola un paio di volte alla voce HORIA, Vintila, dovuta al compianto italianista Marian Papahagi.
(Nella versione integrale dell’articolo, pubblicata su “Studi Evoliani” 2000, questa parte segue a un’altra dedicata a “Evola e l’Ungheria”).
Corneliu Mantescu
vorrei che qualcuno mi facese conoscere lo scritore Dan Stanca . Sono un ex combatente nella Revoluzione Romena del 1989 e vorrei far conoscere la mia storia , la mia verità ……
Cordiali saluti
Corneliu