Europa, risorgi!

Piero Craveri, Gaetano Quagliariello (cur.), L'antiamericanismo in Italia e in Europa nel secondo dopoguerra Come etnonazionalisti völkisch abbiamo il dovere imperativo di essere innanzitutto buoni Patrioti Europei.

Abbiamo cioé l’obbligo morale di difendere le nostre comunità di Sangue e Suolo, di opporci con tutte le nostre forze ai mali che da troppo tempo affliggono l’Europa: l’immigrazione allogena, il mondialismo massonico, la globalizzazione omologante, il materialismo comunista, il liberismo capitalista.

E solo l’etnonazionalismo völkisch è in grado di ridare e ripristinare quella grandezza che da sempre ha caratterizzato l’Europa, la Terra degli antichi Arii.

Dalla Tradizione deriva il vero concetto di Patria, che il capo vandeano Charette, in lotta mortale contro i rivoluzionari giacobini, seppe esprimere compiutamente: “La Patria per noi sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri Padri hanno amato prima di noi. La nostra Patria è la nostra Fede, la nostra terra, il nostro re… Ma la loro patria che cos’è per loro? Voi lo capite? Loro l’hanno nel cervello, noi la sentiamo sotto i nostri piedi…”.

Maurizio Blondet, Complotti vecchi e nuovi Patrioti dunque, radicati nell’amore per i Popoli d’Europa, per le nostre comunità etnonazionali, per la nostra Tradizione, per la nostra Storia, per la nostra Fede millenaria.

Ammantati in bandiere millenarie che mai conobbero la sconfitta: il Leone di San Marco, la Croce di San Giorgio, il Drapò, l’Aquila Tyrolensis e tutti quei meravigliosi vessilli europei d’Identità e Tradizione che abbiamo ricevuto dai nostri Avi come retaggio di tempi gloriosi e che oggi facciamo garrire di nuovo nel vento impetuoso della storia.

Il mondialismo, lungi dall’essere una invenzione complottistica, è invece “progetto di società” completo, organico (elaborato da ambienti massonico-tecnocratici) che è portato avanti per tappe progressive (per renderlo più “digeribile” ai Popoli che lo subiscono) e che ha come scopo ultimo quello di imporre ai Popoli un “Nuovo Ordine Mondiale” fondato sulla distruzione e sulle macerie dell’Identità etnonazionale e della Tradizione dei Popoli Europei. Un progetto preciso che interessa ed interesserà ogni aspetto del nostro vivere.

Aleksandr Dughin, Eurasia. La rivoluzione conservatrice in Russia Massicce invasioni allogene, società multirazziale, distruzione della famiglia tradizionale, denatalità, distruzione delle protezioni sociali, turbocapitalismo, sincretismo religioso: questi i tossici ingredienti della “ricetta mondialista” che precisi ambienti finanziari, politici e religiosi (ci si riferisce in particolare ad associazioni di potere semi-segrete quali Trilateral, CFR, Bilderberg…) esportano per trasformare (meglio sarebbe dire “sovvertire”) le nostre millenarie comunità di Sangue e Suolo.

Un vero e proprio governo occulto che muove dietro le quinte della politica ufficiale, con potere immenso per la realizzazione del tanto decantato “villaggio globale”.

Valori di riferimento e di distinzione non saranno più l’appartenenza ad una determinata Stirpe, ad una determinata comunità etnica, bensì il possesso di beni materiali. Si passerà cioè dalla società dell’essere (quella dell’uomo tradizionale) alla società dell’avere (quella dell’homo oeconomicus: l’”uomo a taglia unica”). Per determinare il proprio progetto i pescecani della massoneria mondialista stanno seguendo due strade: un’economica che passa per l’eliminazione della piccola e media impresa e dei commercianti (e cioè del sistema economico tradizionale), concentrando il potere economico nelle mani della grande distribuzione e degli ipermercati controllati dalle cosiddette multinazionali; l’altra di tipo “sociale” che (attraverso immigrazioni massicce ed indiscriminate ) punta alla distruzione dei Popoli affogando la loro identità antropobiologica nei gorghi della prepotenza dei nuovi venuti. Per quanto riguarda l’aspetto economico l’eliminazione dei piccoli commercianti e produttori avviene con “l’aiuto” delle banche (veri e propri centri d’usura con sempre meno controlli) dei vari Paesi che schiacciano il piccolo imprenditore con tassi d’interesse elevatissimi sulle cifre concesse in prestito. Altro elemento che determina crisi nel settore del piccolo-medio commercio è quel liberoscambismo planetario (cioè l’eliminazione di barriere e protezioni) che mette a confronto “il panettiere di Verona” con la multinazionale con i risultati catastrofici che tutti possiamo immaginare ( e che abbiamo sotto agli occhi) per l’ossatura economica europea.

Contro l'americanismo Il risultato è che l’impresa o il negozio di medie dimensioni è costretto a chiudere i battenti o a cedere l’attività a gruppi finanziari legati alle summenzionate multinazionali.

Ma visto che mettere sul lastrico un popolo impadronendosi della sua economia non è sempre sufficiente per annientarne l’orgoglio, il piano mondialista contempla una “soluzione finale” anche dal punto di vista etnico e spirituale: ovvero la distruzione totale di tutti i vincoli etnici, sociali, culturali, e affettivi che legano ogni uomo alla propria terra e alla propria comunità. La religione, le tradizioni, la cultura legano il singolo ad un gruppo più vasto (a partire da quello familiare fino a quello etno-nazionale), la cui caratteristica è quella di essere formato da persone con un retroterra comune, un idem sentire, la cui funzione dovrebbe essere quella di proteggere i membri del cerchio da pericoli esterni. Ma proprio l’esistenza di queste istituzioni comunitarie fondate su basi etniche, ostacola i piani dell’alta finanza che mira all’uomo schiavo della produzione e del consumo fine a se stesso e che, per ottenere questo tipo di risultato, deve pescare in una società snaturata, dominata dall’individualismo e dall’egoismo.

Ecco allora gli attacchi alla famiglia tradizionale (pensiamo all’aborto usato come contraccettivo che ha sterminato milioni di Europei!).

La sinistra mondialista (serva sciocca dei Poteri Forti e della Grande Finanza Cosmopolita) preme non solo per il riconoscimento delle coppie omosessuali ma anche per concedere loro la possibilità di adottare dei bambini (quando nello stesso tempo si rende difficoltoso a coppie eterosessuali di liberare tanti bimbi dalla prigionia degli orfanotrofi). Si vuol dunque far passare l’idea che la procreazione non deve necessariamente passare dall’unione uomo-donna e non è legata al concetto di “famiglia”. Al di là dell’aspetto morale e affettivo c’è poi da considerare l’altro fondamentale obiettivo perseguito dai nemici della Natura che combattono la famiglia: la sua decadenza impedisce il normale ricambio generazionale e si ripercuote sulla configurazione demografica dell’Europa: un continente di vecchi di cui a sentire i filosofi “progressisti” dovremmo andare fieri. Peccato che poi questo continente di debosciati forzatamente sterili debba farsi carico dei milioni di pargoletti che gli immigrati sfornano a ritmo continuo con l’assenso e i cospicui sussidi di quegli stessi Stati che sconsigliano (e praticamente impediscono) ai propri cittadini originari di mettere al mondo figli. Un controsenso? No, perché la diminuzione delle nascite di bimbi europei e l’aumento vertiginoso di figli di coppie di invasori o, peggio ancora, di coppie miste è il primo passo verso la realizzazione della famigerata società multirazziale. Una società in cui tradizioni, religioni e culture originarie sono viste come cose estranee, prive di senso e sostituite da un unico valore: il denaro.

Il mondialismo è un vortice infernale dove vedremo sparire ogni legame etnico-tradizionale e ogni orgoglio e dal quale uscirà, forgiato nell’oscurità, secondo la terrificante visione dei suoi ideologi, l’uomo nuovo. L’uomo nuovo che altro non sarà che l’apolide perfetto, il consumatore globale, l’idiota, senza sentimenti; intanto nei dorati palazzi dell’olimpo mondialista una ristretta cerchia di potenti gestirà tutto il potere senza più nessun controllo.

Di fronte a questo fenomeno distruttivo è nostro dovere di etnonazionalisti völkisch contrapporci! Con tutte le nostre forze! Tanto più il nemico è prepotente, tanto più degna di essere combattuta sarà la battaglia che ci aspetta!

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