Contro Guénon?

René Guénon è un’autorità indiscussa nell’approccio tradizionale agli studi storici e filosofici, e i suoi scritti conoscono una diffusione crescente e conquistano lettori sempre più appassionati.

Tuttavia non mancano critici e detrattori del grande intellettuale francese: un recente saggio in questo senso è Contre Guénon dello scrittore belga Jean van Win. L’autore è un dichiarato sostenitore dei “valori democratici” (droga? aborto? mafia? corruzione?). Per van Win la democrazia, l’uguaglianza, l’emancipazione femminile, sono principi per cui val la pena di vivere e, all’occorrenza, di morire: al vertice di questi illuminati valori, van Win mette il “dovere d’ingerenza” (proviamo a immaginare lo scrittore belga con elmetto e giubbotto antiproiettili che combatte nelle guerre “umanitarie”…).

A rendere più chiare le posizioni dell’autore l’introduzione del volume afferma di voler mettere in risalto l’estraneità del pensiero di Guénon all’umanitarismo massonico, ma su questo non avevamo dubbi!

Dunque le obiezioni che van Win muove a Guénon sono quelle usualmente utilizzate dallo stupidario progressista che sentiamo tutti i giorni sui mass media. Il pensiero guénoniano è assimilato al fascismo, al nazismo, al razzismo, all’antisemitismo: tutte argomentazioni di sicuro effetto sulla psicologia larvale del gregge democratico…

Per il nostro illuminato scribacchino la cordiale amicizia intellettuale di René Guénon con Julius Evola è un fatto scandaloso, anche se in realtà i due autori, pur partendo da una comune critica alla modernità svilupparono filoni di pensiero piuttosto differenziati.

L’autore poi irride la teoria del complotto mondiale di cui Guènon è stato attento studioso. Oggi che il mondialismo si manifesta apertamente con tanto di riconoscimenti istituzionali, la tesi negazionista della propaganda di regime si sbugiarda da sola…

Dove il saggio di van Win raggiunge esiti tragicomici è quando l’autore attacca l’atteggiamento fideistico della cultura tradizionalista: se i lettori applicano questa critica ai dogmi egualitari della cultura contemporanea avranno modo di farsi quattro risate…

Al di là delle posizioni culturali dell’autore di Contre Guénon, nel saggio si possono trovare motivi d’interesse su alcuni punti che riguardano la formazione di Guénon, le sue fonti, le sue eclettiche frequentazioni culturali. Innanzi tutto la fascinazione per l’Oriente sembra dovuta a una moda culturale che ha radici molto antiche in Europa e in particolare in Francia: l’idea dell’Oriente come luogo di origine, come orizzonte esotico portatore di chissà quali misteri è sempre stata un luogo comune molto diffuso. Guénon era particolarmente affascinato dall’India, che però non ebbe mai modo di visitare e, secondo van Win, Guénon non conosceva il sanscrito e leggeva i testi induisti solo in traduzione. L’esoterista francese, inoltre, frequentò alcune logge massoniche, ma fu uno dei più qualificati collaboratori della stampa antimassonica dell’epoca! La conversione all’Islam, poi, contrasta con l’appassionata difesa della Chiesa Cattolica di cui spesso Guénon si è fatto alfiere nei suoi scritti. Infine raramente Guénon cita le fonti da cui ha tratto ispirazione.

Certamente la vita e l’opera di Guénon possono presentare aspetti ambigui e contraddittori, ma non c’è dubbio che il complesso dei suoi scritti descriva con straordinaria precisione la spaventosa metastasi della degenerazione democratica. La denuncia del pansatanismo che infesta il mondo moderno non è mai stata così convincente come nelle lucide pagine guénoniane, che tuttavia non inducono mai alla disperazione, ma anzi incoraggiano il lettore, con un linguaggio quasi imperturbabile, a una ferma presa di posizione e a una virile assunzione di responsabilità.

Da notare infine che van Win rimprovera a Guénon l’assenza di riferimenti all’amore cristiano. In realtà lo stesso van Win, autore di chiare simpatie massoniche, non si esprime propriamente come un chierichetto; e d’altra parte è universalmente noto che le ideologie egualitarie sono per definizione la fabbrica dell’odio!

* * *

Jean van Win, Contre Guénon, Éditions de La Hutte, Bonneuil-en-Valois 2010, pp. 278.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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34 Responses

  1. Francesco Franci
    | Rispondi

    La cosa grave è che ancora oggi Guénon serva ai cristiani, sedicenti tradizionalisti,come paravento culturale per il loro monoteismo, per definizione contrario alla tradizione ellenico romana.

  2. paolo
    | Rispondi

    Questo patacca di massone non è degno nemmeno di sciogliere i calzari ai piedi di Guénon. Oppure – e più modernamente – è indegno persino di fare il lustrascarpe o togliere gli stivali a un Guénon redivivo. Anti-tradizionale dichiarato – e quindi chiuso a qualsiasi comprensione anche minima delle tematiche esoteriche – che se ne torni alle sulfuree logge del Belgio, terra di pedofili per eccellenza nonchè una fra le roccaforti della setta degli Illuminati.

  3. Musashi
    | Rispondi

    Premetto che nessuno degli assunti dell'autore del libro, che è culturalemte ostile allo spirito di ogni vero esoterismo tradizionale, può essere avallato, tuttavia bisogna anche riconoscere, e concordo con Francesco Franci, che alcune delle osservazioni sulla formazione di Guenon non siano del tutto inesatte.

    Guenon era stato inizizto a varie obbedienze massoniche, e postulò di essere iniziato al martinismo. La seconda iniziazione gli fun negata, ed ebbe modo di farsi estromettere da molte organizzazioni a cui aveva aderito. Fin qui poco male: è più meno la vicenda di molti ricercatori del suo tempo, dai più sedicenti serafici a quelli più neri.

    La sua formazione tuttavia, seppure confortata da una visione metafisica chiara, non fu esente dal sospetto di superficialità, se si analizza più che il quadro di insieme, le analisi d lui condotte sulle varie "forme tradizionali".

    Così ha inanellato, una serie di castronerie belle e buone, spesso per preclusione ideologica, se non per malafede.

  4. Musashi
    | Rispondi

    Ne elencherei qualcuna…

    1. la sua totale preclusione verso molti sistemi di ascesi, declassati da lui a mezzi psichici piuttosto che spirituali….Guenon operativamente non ha mai praticato nulla e persino un magnetizzatore della scuola di mesmer poteva vantare un carisma sottile maggiore del suo. questo non giustifica a dover svilire per forza ciò che non si possiede.

    Prima arriva sviluppare un carisma "psichico" e poi evolvi verso stadi più avanzati di sviluppo. Ma denigrare l'argento perchè inferiore all'oro, quando non si possiede nemmeno il rame mi ricorda la volpe di una favola di la Fontaine..

    2. La sua preclusione verso tali metodi psichici, gli ha impedito di approfondire il senso di interi sistemi di conoscenza e di ascesi come la magia, o lo sciamanesimo, sistemi indiscutibilmente tradizionali, cui però no accorda nessun interesse perchè "continegenti" e "cosmologici". Insomma negandone il potenziale relaizzativo. Grave errore..

    3. Nella sua disamina, assai apologetica della spiritualità indiana, accorda credito tradizionale, incomprensibilmente, alla sola corrente vedica mostrando di ignorare completamente quella tantrica, ad esempio.

    Ugualmente negò la portata tradizionale del buddhismo e del jainismo, fatto questo metafisicamente e dottrinalmente assurdo. Su questo fu decisamente più "monarchico del re"! Nessun pandit, nessun asceta o maestro spirituale dell'india accetta attualmente una visione così settaria. Ma lui avrebbe voluto insegnare a gli hindu ad essere ancora più hindu!

    Sulla non tradizionalità del buddismo prese una grandissima cantonata, del che lo riprese anche il buon Coomaraswami.

    4. Malgrado tanto interesse per il sistema tradizioanle indiano di realizzazione, non spende molte pagine per il sistema di yoga classico di Patanjali, peraltro pienamente integrato nella tradizione vedica tanto cara a Guenon. Questo indica ancora una la formazione assai incompleta di Guenon, e la sua preparazione piuttosto "indiretta", oltre ad una approccio alla "tradizione" che fu molto culturale, se non ideologico, ma mai vissuto operativamente. Guenon non passò neanche un giorno in un ashram e questo lo rende assai meno qualificato di tanti altri autori a parlare dell'India, e del resto speiga la sua superficialità.

    5 Malgrado la sua simpatia unidirezionale per l'Advaita Vedanta, di cui non ebbe comunque trasmissione diretta sia chiaro, riportò sempre una totale avversione per il concetto di karma e di reincarnazione, idea a suo dire inventata dai teosofisti. Peccato però che i grandi maestri Advaitin abbiano invece sempre professato una dottrina legata al ciclo delle rinascite e del samsara.

    6. la sua pervicacia nel voler sotenere che la reincarnazione è una invenzione moderna gli ha fatto dimenticare che essa fu sotenuta dagli orfici, da Pitagora, che tanto moderno non era, che essa è presente persino nel pensiero di alcuni primi padri della Chiesa orientale come Origene.

    7. La sua formazione sul taoismo fu assai indiretta, mediata da un viaggiatore francese in cina, un certo Matgioi, che ebbe contatti con quel mondo ma certo fu la sua unica fonte. Appare infatti che le sue riflessioni sul taoismo si fondano su documenti e dottrine assai limitate come vastità di fonti. Tanti altri autori suoi coetanei come Maspero o Charles Luk scrissero cose assai più pregnanti sul taoismo operativo.

    8. la sua totale refrattarierà ad ammette filoni sapienzali o operativi autentici in Occidente lo hanno portato ha negare l'attualità di una Tradizione Occidentale. Il che significa buttare a mare tutto l'ermetismo, la teurgia medioevale, l'esicasmo.

    Infine è da rimarcare la sua assai superficiale preparazione sull'alchimia.

    Ah a proposito, Paolo, secondo l'alchimia tradizioanle sulfureo non è il principio satanico ma proprio quello divino!!

    Infine le sue pagine in difesa della tradizionalità del cattolicesimo, per la verità convincono poco essendo nn supportate da argomentazioni ma da affermazioni apodittiche che rasentano la petitio principii.

    Furono non pochi gli errori che Guenon, se avesse avuto maggiore onestà intellettuale, meno invidia o meno compromissione nella lotta sotterranea della chiesa contro i movimenti esoterici, si sarebbe potuto risparmiare. Ben più rigore e profondità sapienziale vera (non millantata) hanno saputo dimostrare altri autori non altrettanto incensati, ma ben più preparati: ricercatori quali Coomaraswami, Eliade, Tucci, P. Grison, Alexandra David-Neel, Evans-Wentz, Artur Avalon, Ramacharaka (al secolo Atkinson, che passò anni negli ashram tradizionali dell'india).

  5. paolo
    | Rispondi

    Ottima e circostanziata postilla. Intendevo 'sulfureo' non nel senso dell'Alchmia operativa ma nel senso comune ben più pedestre che equipara tale aggettivo a 'luciferino'. Di critiche a Guénon ne ho letto nella mia vita un sacco ed una sporta. Quella più importante si riferisce senz'altro al suo misconoscimento dell'Alchimia occidentale quale Via spirituale protesa verso la palingenesi finale del composto umano preso nella sua interezza. Guénon purtroppo non l'ha capito e nemmeno l'ha sospettato. Volendo poi spulciare la sua vita ed i suoi scritti di errori ne potremmo e ne possiamo ravvisare ad ogni piè sospinto. Ma chi non sbaglia? Persino gli Adepti sbagliano – et pour cause' -. Solo il Padre è infallibile. Personalmente io rendo grazia, di tanto in tanto, ai Mani del metafisico francese per quanto ho imparato leggendo i suoi scritti. Dico pure senza presunzione che questi, nel corso dei decenni, mi hanno cambiato e mi hanno sicuramente salvato da certi pericoli, dai quali purtroppo il decotto Cattolicesimo non mi avrebbe nemmeno lontanamente protetto. Parlo dal mio punto di vista: a me interessa l'Uomo-Guénon visto nella sua interezza, totalità. Una analisi serrata delle sue manchevolezze ed eventuali 'buchi' nella preparazione non mi tange se non di striscio. Egli è stato e rimane tuttora l'alfiere che ha annunciato con autorità iniziatica -'exousia'- al mondo dell'Esoterismo occidentale l'assoluta imminenza della Fine dei Tempi ovvero del Kali-Yuga. Di questa dritta, per il valore non indifferente che essa riveste nondimeno ai miei occhi, gli sono eternamente grato.

  6. Musashi
    | Rispondi

    Fatta salva l'importanza del pensiero di Guenon per la tua vita – bisogna sempre rispettare il percorso di via di ognuno- potrei però anche qui azzardare di entrare nel merito?

    A parte la sua autorità iniziatica, che non ho ancora capito da cosa gli deriverebbe (quale iniziazione reale ha avuto Guenon? quando scrisse gran parte delle sue opere non si era fatto ancora sufi, e il suo trascorso nelle organizzazioni occidentali che lui criticava, es. quella di Papus fu piuttosto torbido, talchè non si capisce dove riesiederebbe la sua "autorità" iniziatica), verrebbe da dire che se il suo grande merito è legato alla proclamazione del kali yuga mi sembra un merito assai piccolo. Al mondo dell'Esoterismo occidentale non c'era bisogno di insegnare nulla, gli Adepti, nel senso compiuto del termine, che sempre hanno avuto comunicazioni occulte e collegamento reale con le Gerarchie spirituali, sapevano già quello che si doveva sapere. Se è per questo vi sono anzi personalità come Steiner, ma anche tanti altri, che hanno rivelato comunicazioni assai più rilevanti e circostanziate e non basate – come nel caso di Guenon- su semplici esegesi lettearie, ma su reali contatti con altri piani della realtà. E non parlo solo delle varie letture akashiche ma anche di vere e proprie profezie alcune avveratesi ,altre no, ma sicuramente e proprio per questo, assai verificabili e controllabili.

    Le profezie sul kali yuga sono un segeto di pulcinella. Siamo nel Kali yuga, secondo la dottrina hindu, almeno dall'epoca della vicenda narrata nella Baghavad-gita cioè in pratica da prima che iniziasse la memoria storica a noi "nota".

    Se già il Shakyamuni chiamava la sua epoca "era degenerata", e già 2500 anni or sono, credo che per il ricercatore spirituale fosse già ormai assodato.

    Semmai a Guenon va imputato proprio un fatto (che solo Evola, fra i "tradizionalisti", capì bene in "cavalcare la tigre") e cioè che non seppe trarre l'unica conclusione veramente importante dalla costatazione delle caratteristiche dell'epoca: la totale inapplicabilità di sistemi spirituali assolutamente non percorribili nell'era di Kali, e pertanto la necessità pratica del loro abbandono.

    Se non si capisce in che mondo realmente si vive e come ci si deve evolvere in tale mondo, l' esoterismo diventa solo erudzione e accademia, e anzi ostacola l'evoluzione interiore perchè fa optare per soluzioni ormai inadeguate. L'Evola di "cavalcare la tigre" chiama questo: mito incapacitante della Tradizione!!

    Tutto il mondo che Guenon descrive e le relative dinamiche anche di re-integrazione, sono quasi tutte tarate su uomini di epoche quali Satya yuga o Treta yuga (ad esempio il sistema del sacrificio vedico, la sacerdotalità dei Brahmana ecc.).

    Guenon non seppe cogliere la necessità di andare oltre le forme tradizionali che in realtà non sono più tradizionali, perchè quando un struttura un tempo tradizionale va fuori dal ciclo storico di riferimento perde ogni Influenza spirituale e diventa una larva, un eggregore nero. Anzi la vera contro-iniziazione si ciba anche di quelle eggregori, quelle religiose in testa… Il non capire la necessità di una rifondazione dei Misteri, il non cogliere le condizionalità del prossimo ciclo storico, ma solo di negarlo, ne ridimensionano irrevocabilmente la portata, facendo di lui più che un Maestro, come volevano alcuni, più che altro un nostalgico o un passatista.

    .

    La grande enfasi sulla sua figura, lo scrissi in un altro commento, è piuttosto legata aver creato un collante ideologico per certa cultura della Destra, fatto che io stesso ho vissuto e sperimentato nella mia vita, perchè veniamo tutti da là, credo… Ma capire che tutto questo, proprio perchè idologico, ha ben poco a che fare con una via spirituale, è un punto cruciale…

    Alla fine delle analisi per me Guenon avrebbe fatto meglio a limitarsi a scrivere opere quali quella sul calcolo infinitesimale o gli stati molteplici dell'essere, cosa che gli riusciva assai bene, e in cui ha dato il meglio di sè. Per il resto ha fuorviato molti che hanno visto nelle sue opere una introduzione all'esoterismo. Ti invito a fare un piccolo esperiemnto sociologico: analizza i guoniani che conosci e noterai che quasi nessuno di loro segue una via operativa ma si ciba esclusivamente di speculazioni librarie.

    E' un fatto molto triste ma staticamente vero, no?

  7. Pinco
    | Rispondi

    Atkinson avrà anche soggiornato in un ashram…ma questo non significa nulla. Già allora molti ashram erano fortemente "teosofizzati". Atkinson fu solo un occultista divulgatore para-new age, lo testimoniano la qualità scarsa dei suoi scritti. Non è da paragonare ad altri personaggi presenti in quella lista…

    Ah : la differenza tra psichismi e spiritualità è essenziale. Molto occultismo moderno non va oltre placebo e squilibri sinaptici, ribattezzate poi "esperienze" magiche…

    Il carisao pscichico è un non-senso già dal punto di vista verbale e non ha alcuna rilevanza su quello spirituale.

    I guenoniani sono uno strano e non omogeneo raggruppamento di tante tendenze. Qualcuno è operativo nel mondo Sufi, qualche altro in altre Vie. Ma sono pochi. La maggioranza è chiacchierona. Ma sull'altro versante abbiamo i pasticcioni occultisti che criticano Guenon perchè smonta i loro ridicoli giocattoli…Qundi tra un guenoniano verbaiolo e un occultista pasticcione e squilibrato…non scelgo nessuno dei due. Meglio seguire seriamente una VIA VERA con SERIETA', cercando di avere la bussola giusta per orientarsi…ma non ci vuole molto , basta solo buon senso e informazioni valide, cose che spesso gli occultisti da strapazzo non hanno…

  8. Pinco
    | Rispondi

    Post scriptum : ancora con Steiner e Scaligero ??? ma cresciamo un po' ragazzi. Quante fantasie mal condite e mal trasmesse. Il giorno che uno steineriano o uno scaligeriano daranno l'impressione non dico di essere realizzati, ma anche solo equilibrati, nevicherà a ferragosto. Qualitativamente parlando , i loro scritti sono una pena assoluta. Sula piano dei dati autentici e tradizionali, poi, sono un buco clamoroso nell'acqua…

  9. Francesco Franci
    | Rispondi

    Se di Guenon volessimo salvare solo una sua opera: L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta avremmo un autore tra i più importanti del suo secolo, se poi…

  10. Musashi
    | Rispondi

    L'uomo e il suo divenire secondo il vedanta, opera buona.

    Non ottima se consideriamo che Guenon non ebbe una iniziazione in un ashram, non parlava il sanscrito e ad esempio sulla questione della reincarnazione era persino in disaccordo con la linea generale del Vedanta.

    Forse possiamo ritenere migliori le opere esegetiche di Raphael, che almeno appartiene ad un lignaggio vero di maestri advaitin.

    Oltretutto anche sul piano dell'esoterismo comparato i raffronti con l'alchimia (che Guenon non masticava punto) e con la kabalah mi sembrano assai più pregnanti e profondi in Raphael.

    Scaligero aveva grandi realizzazioni. Guenon non era nemmeno un iniziato.

    De facto non lo era.

    Non puoi confrontare un erudito (Guenon) con un grande iniziato come Scaligero.

    Io ho conosciuto personalità che lo hanno conosciuto molto da vicino, che avevano una grande connessione con lui.

    So di cosa era capace lui, così come Colazza. Guenon al massimo è andato a farsi mantenere dalla figlia dello Sheik.

    Di Scaligero si sa che aveva numerose siddhi, operava guarigioni, aveva raggiunto un alto livello nel pranayama, tanto da espirare in condizioni extranormali, oltre a parlare con i pennuti dell'aria. Lo sanno bene coloro che lo hanno conosciuto a Trastevere… E conoscere il linguaggio degli uccelli, ha un alto contenuto simbolico ("simboli della scienza sacra" docet).

    Di Colazza conosciamo le alte realizzazioni che ci testimonia lo stesso Evola, non certo tenero con l'antoposofia.

    Di Scaligero posso garantirvi che è stato persino rinosciuto come emanazione di un grande siddha tantrico da Geshe Jampel Senghe, detentore del trono di Gaden e terza autorità gerarchica del Lignaggio Gelupa.

    Ti dico io il nome di uno "scaligeriano" con alti poteri che avrebbe fatto davvero nevicare ad agosto:

    PIO FILIPPANI-RONCONI, grande magista, grande meditatore, in grado di acquisirte conoscenza di lingue e dialetti per via occulta.

    C'è una sezione motlo bella su questo sito, si chiama tradizione solare. Consiglio a Pinco di leggerla.

    Ps. Pinco tu hai qualche realizzazione anche "solo" psichica?

  11. Musashi
    | Rispondi

    Piccola postilla: Aivanhov ha raggiunto a seguendo gli esercizi del pranayama di Atkinson alte esperienze spirituali (non psichiche) spirituali.

  12. Pinco
    | Rispondi

    Scaligero non ha capito una mazza dell'oriente…ha scritto scempiaggini inenarrabili. Da terza elementare. Poi, fra i suoi fedelissimi, è molto considerato. Ma solo tra quei 4 gatti… Ma è inutile inventarne ridicole leggende come poteri oiemanazione di questo o di quello: forse è l'emanazione di uno dei maestri della befana russa teosofa.. Basta raccontare balle, qualche fessacchiotto ci potrebbe credere..Filippani Ronconi ? Decisamente soravvalutato. E' inciampato su Scaligero..e non solo….Vorrei vedere davvero chi sono i maestri advantin di Raphael, sarei proprio curioso : anche lì, non ci siamo…Piantiamola con queste cose. Ah, di Guenon non me ne frega proprio nulla, ma tu scrivi tante sciocchezze su di lui. Nel contrastare la sopravvalutazione di Guenon sono con te : ma tu opponi fuffa e se vai in un forum guenoniano ci mettono due secondi a ridicolizzarti..Occorre opporre tesi serie e soprattutto, nomi seri, altro che scaligeri , steineri, blavaschi,filippani e ronconi…aivanovvi o rigattieri alla atkinson…Guenon è decisamente sopravvalutato, ma di fronte ai nomi che fai , ahimè, giganteggia…

    CRESCI, IL TEMPO DELL'ADOLESCENZA SE NE E' ANDATO DA UN PEZZO. Via i balocchi…

    Musashi, tu chiami "realizzazioni" forme di auto-illusione personalistica. E' evidente.

    Ti auguro di continuare MEGLIO la tua ricerca, uscendo dal labirinto delle valutazioni dozzinali.

  13. Pinco
    | Rispondi

    Ah…eppoi…esci un po' di casa, prendi un po' di aria. Sai che ho ragione…

  14. Musashi
    | Rispondi

    Tu non hai consociuto Filippani Ronconi, io si. anche se molto vecchio ormai, l'ho conosciuto, ho conosciuto il figlio, ho visto il suo dojo domestico dove prativava il kendo. Conosco ciò che faceva e quanto valeva. Tu parli di persone che non hai mai conosciuto, e lo fai per partito preso.

    Io riferisco dati di esperienza diretta mia.

    Ti do una dritta:

    Scaligero l'Oriente lo consoceva bene, ha persino fatto il traduttore di alcuni testi per l'università di Osaka e Tokyo. Ho vissuto con la mia famiglia 10 anni in Giappone – i mei lavoravano per il consolato italiano- e di dico che lì è ancora consociuto in alcuni ambienti. Io ho avuto maestri Tandai e Shingon.

    Insisto è persino stato riconosciuto come una emanazione spirituale di un famoso maestro del lignaggio di kagyu.

    Il Gaden Tripa, che lo conobbe quando venne in Italia e collaborò con lui alla rivista East and West, (se non sai cosa è il Gaden Tripa vattelo a studiare) lo riconobbe come tale dopo aver ascoltato le sue dottrine.

    Infine ricevette anche l' Inziazione al Naro Chodruk, sempre da Geshe J. Senghe.

    Come vedi i dati che ti cito sono molto circostanziati, ti do nomi e cognomi, tu parli solo per frasi fatte.

    Hai gli argomenti del fanatico. E questo è equilibrio mentale?

    Scaligero era un iniziato. Guenon quando ha scritto gran parte delle sue opere non era ancora stato inizato al taçawwuf e in occidente era stato buttato fuori dagli unici ordini che lo avevano accolto che poi erano quelli di Paupus, e capirai che refenze!!

    quindi la presunta autorità inizatica di Guenon dovete spiegrarmi da cosa gli deriverebbe?

    Sai, ti rispondo con un stessa argomentazione che hai usato tu, a proposito di realizzazioni.

    Quanti guenoniani che scrivono sui forum hanno qualche realizzazione? sono solo dei parolai , verbosi eruditi che non sanno stare neanche 10 minuti in meditazione. Sono degli scolastici.

    Quanti di loro hanno ottenuto qualche realizzazione fosse anche solo a livello che tu chiami psichico?

    E tu, ti rinnovo la domanda:

    Pinco tu hai qualche realizzazione anche “solo” psichica?

  15. Pinco
    | Rispondi

    Tu racconti un sacco di balle. Lo hai già fatto altrove. Ma con le bugie ridicole non puoi dare lustro alle armate brancaleone di occultisti-spiritisti-neo-magisti e tristezza cantando…

    Ti rigiro la domanda : tu hai un po' di equilibrio "psichico" ? Non ti chiedo realizzazioni, perchè da quello che millanti evidentemente non è così…

    Un qualsiasi orientalista non schierato tra i 4 gatti dei suoi discepoli troverebbe ridicoli i libri di Scaligero. Non ha capito nulla di Oriente, ma proprio nulla.

    E ti ripeto : chi se ne frega di Guenon. Te ne sei fatto una malattia..ma non è scrivendo sciocchezze e fatti mal orecchiati e fasulli che ti passerà.

    Scaligero era un illuso e nessun suo lavoro è preso in consiedrazione negli ambienti seri.

    Ah..tu non sei mai stato in Guappone, ovviamente…

    Ciao, Pinocchio….e con questo chiudo.

    P.S. Stare tutto il giorno davanti al PC a raccattare quello che si può inventando personalità ( ed esperienze ) multiple è un gioco da ragazzini. Cresci….

  16. Musashi
    | Rispondi

    Altrove? si e dove ci siamo visti? raccontami…

    Forse..in Guappone, si sì, si scrive Guappone!?

    Già … Equilibrio mentale vero? in Guappone…

    Hai ragione.

    Mi domando come ti permettano di scrivere qui.

    Sei solo in grado di usare l'insulto e l'attacco personale.

    Non ci sono argomentazioni in quello che scrivi.

    Solo denigrazioni di persone che NON conosci.

    Filippani-Ronconi è stato un grande conoscitore anche del sistema RUNICO, sia meditativo che magico. Guarda caso tu stai scrivendo sul sito "Centro Studi La Runa".

    Che ci fai qui?

    Sicuramente i tuoi insulti sarebbero meglio accolti se questo fosse un "Centro studi la Mezzaluna". Lì troveresti pane sufi per i tuoi denti. E sarebbero molto più accolte le tue invettive contro tutto ciò che non rispetta i tuoi criteri di ortodossia.

    Ma se neanche ti interessa Guenon mi domando quali sono i tuoi criteri: hai praticamente denigrato tutti i ricercatori che sono stati nominati. Magari fossi guenoniano, un criterio al meno ci sarebbe…

    Puro partito preso, se non si spiega il criterio. allora parliamo di principi e dei criteri.

    Ma tu non ne sei capace: sei solo un polemista, peraltro abbastanza isterico, dati i toni offensivi e l'attaco personale. Ci sei venuto o ti ci hanno mandato? (dico sul serio, non per modo di dire…).

    Però ora sai, quasi mi hai convinto: hai ragione siamo tutti contro-iniziati.

    Io sono un potente mago nero, discretamente potente, i miei maestri ovviamente sono molto più potenti di me come satanisti!

    Si siamo tutti agenti della contro iniziazione e inventiamo psudoreligioni a go go, perchè nel kali yuga ci siamo scatenati. Deve essere colpa delle influenze erranti vero? che magari si irradiano da centri come le sette torri del diavolo? O da centri minori presenti in Europa.

    si è vero: siamo stati smascherati noi pericolosi occultisti seminatori di balle controiniziatiche allo scopo di confondre gli occidentali insegnando pseudodottrine, al solo fine di confonderli.

    Ma sai noi cerchiamo i poteri psichici…. ci alimentiamo proprio di questa confusione.

    Per fortuna (per voi, purtroppo per noi) il grande Guenon è stato inviato dagli stati superiori dell'essere, che sono la sua naturale dimora, per restaurare il dharma sulla terra. Il nostro potere sta per finire, limitato com'è dal potente influsso salvifico della Tradizione che presto porrà fine al kali yuga facendo giustizia di noi pseudo occultisti, eradicherà l'eresia teosofica e ripristinerà l' unica Verità ortodossa: la Tradizione Guenoniana.

    Amen.

    A proposito, oggi comincia il Ramadam:

    auguri a Pinco e a quei guenoniani che lui ha detto di conoscere e che si sono dati al sufismo. A tutti loro i miei più sentiti auguri.

  17. paolo
    | Rispondi

    Purtroppo il dibattimento è degenerato in polemica e con la polemica non si arriva da nessuna parte.

    Quello che,nel corso degli anni più mi ha incuriosito, è l'ambivalenza che la figura di Guénon ha suscitato in molti dei suoi lettori, vuoi perchè qualcuno si sentiva più bravo vuoi perchè qualcuno è arrivato a sostenere che il metafisico francese è stato del tutto inutile sulla scena dell'Esoterismo occidentale.

    Insomma, Guénon ha provocato in molti una reazione psichica di tipo ambivalente che in Psicologia – per quel che può valere tale disciplina profanissima – viene definita 'transfert'. E fin che, nei confronti di un individuo, c'è un 'transfert' di mezzo, non si arriverà mai ad un giudizio sereno, equilibrato.

    Ora mi chiedo: come si può disconoscere la validità dell'edificio filosofico – 'filosofico' non nel senso profano, naturalmente – guénoniano? Chi altri prima di lui, in Occidente, ha ribadito l'unicità della Tradizione Primordiale, l'origine polare della medesima, l'assoluto primato dello spirituale sullo psichico, la dottrina delle influenze spirituali, la natura eminentemente satanica dei presupposti su cui poggia il mondo moderno, la natura ciclica del divenire storico-cosmico?

    Avremmo forse dovuto aspettare il Concilio Vaticano Secondo con il suo documento finale 'Lumen Gentium' per renderci conto di come funzionano i cicli storici cui è soggetta l'umanità adamitica?

    Chi altri prima di Guénon e dopo di lui hanno spiegato a noi ignoranti i meccansimi basilari delle leggi cicliche? A lui l'onore di avere esposto agli occidentali – e non solo – il mistero dell'involuzione cosmica e spirituale del mondo sub-lunare.

    E non si deve nemmeno equivocare fra il concetto di avanzamento spirituale di un individuo e la sua attitudine-propensione a parlare 'ex-cathedra' ovverosia provvisto di quella 'exousìa' che solo può provenire dall'Alto.

    Non necessariamente l'asceta più avanzato di questo mondo dovrà anche dispensare insegnamenti. E' possibilissimo che il più grande spirituale vivente su questa Terra se ne stia zitto dall'inizio fino alla fine dei suoi giorni.

    Parlerà soltanto colui che avrà ricevuto l'incarico di fare esternazioni per noi poveri ignoranti assetati di Verità.

    In gioventù Guénon ha sicuramente incontrato degli emissari del Centro Supremo – e di questo se n'è parlato per molto tempo -. Altrimenti non avrebbe potuto essere. Se no, come poteva darsi che un giovane frequentatore di gruppi più o meno esoterici si mettesse un bel mattino a discorrere con autorità dei massimi problemi metafisici?

    Sia ben chiaro, io non sono guénoniano – e dei guénoniani non me ne può importare di meno -, ma mi sento tuttavia di tributare a Guénon gli onori che merita, a dispetto di tutti quanti e cioè massoni, cristiani e compagnia bella.

    Nei confronti di Guénon vale sicuramente l'aforisma evangelico secondo il quale 'siamo tutti servi inutili'. Verissimo, di meglio non si sarebbe potuto affermare in quanto il Padre è in grado di suscitare al bisogno dieci, cento, mille Guénon.

    Ma questo non toglie che l'irraggiamento del Filosofo francese persista nel tempo e tutti quanti ne abbiamo beneficiato e continuiamo a farlo, anche se la gran parte non vuole ammetterlo.

  18. Francesco Franci
    | Rispondi

    Troppe parole, a che pro?forse è meglio indirizzare tante energie in un altro senso.

  19. Musashi
    | Rispondi

    Salve Paolo!

    Finalmente ho il piacere di parlare con una persona civile.

    Purtroppo non per colpa mia è degenerata la discussione. La degenerazopne è stata unilaterale. Comunque credo che le truppe cammellate della stupidità ci lasceranno stare almeno per un po'.

    Aggiungo solo una piccola nota su Raphael: a chi tanto osanna il mondo "serio" cioè accademico ricordo l'ultima fatica esegetica di Raphael, malgrado sia ottuagenario: la traduzione integrale dal scanscrito di tutte le upanishad, con commento del testo e commnto dei commentari di Shankara. Opera ponderosa, edita da bompiani, che ha riscosso il plauso dell'indologia accademica e un certo apprezzamento da Giovanni Reale, storico della filosofia antica, cattolico, esperto di neoplatonismo. Consiglio lo studio di Raphael sull'advaita e il confronto con Guenon. Il salto qualitativo e la precisione anche in termini metafisici, oltre alla competenza specifica di chi conosce il sanscrito ed è stato iniziato nel lignaggio di Ramana Maharishi, si noterà di sicuro. Occorre solo essere meno apologetici verso Guenon e approfondire ciò che attraverso Guenon – il che è comunque un merito- si è conosciuto in prima battuta.Provare per credere.

    Non si tratta di transert, si tratta semplicemnte di approfondimento, di andare avanti senza fossilizzarsi ideologicamente o sentimentalmente verso sti "padri nobili", qualunque essi siano. Anzi è proprio il coinvolgimento sentimentale ad essere, come dice Scaligero, segno dell'influsso della Psiche (o del piano psichico astrale) sullo spirituale.

    Io non sono mai stato guenoniano quindi in me non c'è nessuna contraddizione. Ho letto molto Guenon come ogni altro autore degno di studio, ma senza farne un santo. Quindi non sono un apostata del Guenonismo!

    Meriti divulgativi sì ne ha avuti, ma persino la vituperata teosofia ha prodotto ricercatori che come lui hanno fatto conoscere all'occidente alcuni filoni di pensiero e di ascesi. Penso a Mead, che ha curato un'opera magistrale sullo Gnosticismo, o a Conze grande traduttore e commentatore dell'abhidarma buddista e della metafisca del hinayana e del primo mahayana. Sono stati pionieri meno di Guenon? no, secondo me hanno solo avuto meno "fortuna" letteraria, perchè intorno a loro non si è raccolto un movimetno politico (o giù di lì)… il che se vogliamo è anche meglio.

    Se è per questo Guenon ha sì illustrato certe dinamiche ma queste nel mondo dell'esoterismo erano già note. Ciò, negli Ordini iniziatici, lui ne ha dato visibilità ad un certo grande pubblico semmai. Del resto lui non ha fatto che divulgare cose apprese engli ordini occdientali che spesso ha criticato. O pensate che gli sia stato rivelato direttamente dagli stati superiori dell'essere? o che avesse quelle nozioni per scienza infusa??

    Sfortunatamente, le consocenze che ha riferito sono solo di ordine storico o di metafisica della storia: ben poco può apprendere da lui un ricercatore indipendente circa la natura e il funzionamento dei piani eterico, astrale, causale ecc.

    di come funziona una psicobolia, di come ci si difende da un attacco psichico, di quelli da lui tanto demonizzati. Insomma sul piano operativo ci si può fare la birra

    E Infatti i veri esoteristi – quelli che operano, bene o male, ma operano- con Guenon ci fanno poco.

    Lo apprezzano molto di più gli esegeti, oppure chi devia su un sentiero speculativo.

    Sulle questioni attinenti il funzionamento dei piani sottili e le dinamiche interne fosse solo conseguire un sogno lucido o difendersi da attacchi magici… persino gli autori teosofici o un Franz Bardon, sono di sicuro più utili. Non che quello che dicono sia oro sonante, ma almeno si può prendere spunto per verifiche personali.

    Ma forse questo non interesserà mai agli esegeti di Guenon che si fermano, io temo, a contemplare la bellezza della metafisica fermandosi su un piano speculativo.

    Chissà a quale vita rimanderanno la loro evoluzione occulta….Forse aspettano che torni l'età dell'oro?

    Su altre cose come Karma e reincarnazione ha espresso addirittura un parere suo personale in aperto contrasto con i Maestri della Tradizione (si legga Platone, Pitagora, lo stesso Shankara, senza contare il Mahayana e il Vajrayana!).

    Sul Kali yuga e la natura ciclica della storia, mah ti dirò che il pensiero orientale ha cominciato a conoscersi in occidente con il Romanticismo e gli studi di sanscrito dei glottolgi germanici, sia onore a loro! (Heil!).

    Schopenauher fu un grande cultore e lettore della tradizione upanishadica. Peralrtro la ciclicità della storia non è solo prerogativa del pensiero orientale, la troviamo anche in Esiodo e nell'Orfismo. Ti citai altrove il testo cabalistico del sefer ah Gilgulim o Libro delle Ruote, basato su insegnamenti esoterici del tempo ciclico e della trasmigrazione, individuale e cosmica…

    Sul Kali Yuga sia detto per inciso Guenon non ha detto l'unica cosa veramente significativa: il Satya Yuga è un epcoa statica, evolvere spiritualmente nel satya yuga è quasi impossibile perchè non ci sono forze antagoniste, sarebbe come fare bodybuilding senza alzare pesi! Nel Kaly yuga si offorno, a chi è qualificato, possibilità di crescita assai più rapida. si dice che un anno di pratica all'epoca dei siddha tantrici dell'india (X secolo d. C.) o nell'era attuale corrisponda a cento anni di pratica nell'epoca di Sakyamuni!

    Secondo me Guenon avrà pure il merito di aver mostrato queste "dottrine" a persone che militavano nella destra estrema (de facto questo è avvenuto) e che difficilmente o mai le avrebbero trovate per altra strada, mercè comunque la mediazione di Evola!

    Ma pensare che l'Esoterismo sia in debito con lui mi fa venire in mente che chi lo dice altre conoscenze sull'Esoterismo non le abbia.

    Anche l'idea di Tradizione primordiale non la dobbiamo certo a lui e ci mancherebbe. Quando gli ermetisti, i magisti di diversi ordini o scuole, parlano dell' Aureo Filo che li unisce fanno riferimento a questa realtà ancestrale spirituale e causale.

    Nell'occidnete moderno, ben prima di Guenon, fu Leibniz a parlare apertamente di Philosofia perennis, che è palesemente la Tradzione primordiale del lessico guenoniano. Leibniz, a conferma di quanto da me detto, si deve ricordare per quello che era: un iniziato, nei suoi scritti e diari parla spesso della Rosacroce, anche se spesso dissimula…

    Ma tutti gli ermetisti hanno sempre saputo di una tradizione primordiale: è il concetto di Prisca Theologia con cui i neoplatonici rinascimentali a partire da Marsilio Ficino hanno indicato il corpus di dottrine afferenti al Trismegisto,alla Pistis Sophia, all'ermetismo antico e pagano o gnostico…

    Invece è proprio l'idea di tradizione che traspare a Guenon che da adito a qualche contraddizione:

    Ad esempio Guenon attribuisce valore tradizionale in teoria solo a ciò che deriva da un mito originario, ad esempio o i Veda o il Daosimo. Mentre bolla come eterodosso se non addirittura antitradizionale ciò deriverebbe secondo lui da riformatori "umani", come lo zoroastrismo, il jainismo o il buddhismo. Il che è già di per sè una semplificazione tipica di una mente profana, o in malafede, perchè il buddha storico, il Sakyamuni, deve intendersi, secondo la metafisica classica del mahayana come una emanzione del Buddha Cosmico, il Vairochana, che poi non è altro se non il Brahaman impersonale del Vedanta, sia pure condito in altra salsa.

    Ma è ovvio che poi si rasenta il ridicolo se, date queste premesse, anti-"umane" (mi di passi l'imprecisione), il Guenon voglia attribuire carattere tradizionale al Cristianesimo e all'islam che non affondano le loro radici in miti originari ma in fondatori storici. E passi per il Cristo che è Dio fatto carne, se si vuole seguire il simbolo niceno, o come dicono gli Gnostici un Eone manifestato, ma insomma: Maometto è solo un profeta e quindi un uomo per gli stessi islamici! Quindi a questo punto la definizione di tradizione in guenon traballa un po sotto il peso delle conclusioni, non esattamente in linea con le premesse!

    Questo non è un cavillo secondario, perchè qui Guenon paga pegno nei confontri della sua sudditanza psicologica nei confornti dei monoteismi abramitici e della via religioso-devozionale: fatto questo che segna la frattura profonda ad esempio rispetto al ben più coerente ed adamantino Evola.

    La conseguenza alla fine è che se questo deve essere il Maestro dell'esoterismo, o è stato frainteso dai suoi estimatori oppure questo esoterismo l' ha mandato in bancarotta e non scherzo. Di tutti coloro che alla ricerca di una via spirituale, sia pure in perfetta buona fede, hanno fatto partito del suo "magistero" la fine è questa: o abbandonare l'esotrerismo e subire il "rebound cattolico" oppure con la scusa del sufi si sono fatti islamici. Poi il sufismo spesso neanche lo trovano nella sua purezza e restano sunniti e basta, se non diventano waabiti nella peggiore delle ipotesi. del resto da tempo il sufismo sta diventando un organo militante dell'islam politico: fatto badate non meno grave della degenerazione massonica che Guenon aveva giustamente stigmatizzato.

    Ora vi dico, ma senza nessuna animosità, ma vi rendete conto che l'esoterimo è tutt'altra cosa rispetto ad una religione, e che un sistema di culto o devozionale o confessionale non ha nulla a che sparitire con la via di Hemes?

    I risultati macroscopi della semina guenoniana son stati solo quelli di recuperare un po' di pecore al gregge cattolico o di fornire qualche sceicco dal nome italiano o francese alle fila dell'islam. E voi volete che questo sia l'insegnamento di un vero maestro dell'esoterismo??

    Se lo scopo della tradizione esoterica deve essere quello di riempire le chiese o le moschee, la cosa è davvero triste.

    Preferisco allora non parlare neanche di Tradizione: è molto più chiaro, meno ambiguo e più onesto parlare di Esoterismo, e chiedersi cosa sia, lasciando la reilgione fuori, per quello che è: exoterismo.

    Per una definizione scientifica di esoterismo ci si può rifare magari, almeno allo schema indicato da Antoine Faivre, docente di storia del pensiero esoterico alla Normale di Parigi.

  20. paolo
    | Rispondi

    Complimenti, Musashi, per la tua solidissima preparazione teorica – e non solo, almeno credo -.Per concludere concediamo a Guénon almeno il merito di aver sistematizzato, anche se solo in parte, le materie da lui trattate. Sistematizzazione di certo imperfetta ed incompleta, ma quanto meno utile ad un ricercatore ai suoi esordi. Tu dici che i suoi discepoli hanno concluso poco o nulla. Verissimo. Ma trovami un caposcuola dell'Esoterismo del xx secolo che abbia avuto discepoli alla sua altezza o che magari abbiano travalicato le sue realizzazioni. Non ne conosco manco uno.

    I cosiddetti Maestri spirituali non servono in fin dei conti a nulla. E qui mi riallaccio all'aforisma evangelico relativo ai 'servi inutili'. A volte questi 'servi' riescono ada aprire una breccia nella coscienza del discepolo, ma il più delle volte nemmeno quello.

    E allora? Allora tutto è affidato al singolo ed al suo karma più o meno favorevole ad un eventuale avanzamento spirituale in codesto eone o in altri.

    P.S. Onestamente non avevo mai pensato al fatto che nel Satya Yuga non sarebbe possibile alcun avanzamento spirituale. Francamente ciò non mi pare possibile. Forse questa convinzione è tua o forse l'hai recepita da qualcuno. Ma temo che le cose non stiano così. Salve

  21. Musashi
    | Rispondi

    Mi scuso per un errore di battitura. Devo aver saltato una riga…ne è venuta una frase mutila e inintelligibile.

    Volevo dire "uno stato prossimo all' Assoluto, ma che non è l'Assoluto".

    Il meditatore che raggiunge stati informali di coscienza può essere come sedotto da quel livello esperienziale e perdersi per "tempi indefiniti" in uno stato di profondo assorbimento, che tuttavia non deve essere confuso con la meta della Realizzazione.

  22. Musashi
    | Rispondi

    Per risponderti su ciò che ho detto sul satya yuga avevo messo un commento, ma credo si sia perso nel mare magnum di internet o non sia passato alla coda di moderazione. Spiacente.

  23. perentorio
    | Rispondi

    Meno male. Altre corbellerie senza fondamento alcuno avrebbero contribuito troppo all'impoverimento del sito.
    E poi la mitomania si può guarire, musone…

  24. Musashi
    | Rispondi

    Al signor "perentorio" (ma dove li pescate questi nomignoli?), che mi da del musone ( pazienza)
    e dice che scrivo corbellerie, faccio presente che le mie corbellerie hanno il fondamento delle citazioni del brani che riporto, o dei riferimenti bibliografici. e dove non ve ne sono espongo comunque delle argomentazioni: forse discutibili ma pur sempre legittime.
    tant'è che riscuoto l'apprezzamento di diversi lettori del sito, anche laddove non siamo sempre concordi.

    Lei (che forse è lo stesso che si firmava Pinco o probabilmente un suo sodale) non risponde con argomentazioni ma con insultini e motti di suffcienza. se vuole fare il guitto c'è il Bagaglino per lei.

    Se non si ritrova in quello che scrivo mi spieghi per cortesia dove e in cosa ho torto, ma non faccia come l'Imperatore d'Austria, che criticava Mozart perchè aveva "messo troppe note" nella sua partitura!
    O Io le rispondo come Mozart: quali sono le note che non vanno?

    Se c'è qualcosa che non le va bene signor Perentorio ne possiamo discutere: mi spieghi che formazione ha e che titoli ha. e soprattutto: su cosa vorrebbe darmi lezione?

  25. g*_Ingnis
    | Rispondi

    Oh?… A tutti e al nulla… Mi dispiace. Ma troppe parole per chi non merita neppure poche. Semplicemente non è un Appartenente. E voi…lo siete? Ognuno è libero di scrivere ciò che sente; e ciò che ognuno scrive è per forza di cose la rappresentazione del limite di ciò che riesce a vedere. Ogni limite è da rispettare. Le possibilità di ognuno sono segnate. Nessuna colpa. Chiedo scusa io a Jean van Win per le offese altrui. Ma non leggerò mai il tuo libro: non è importante capire…
    «…tiCondivido»…aGuènon: Mago_eMaestro.
    BellAssai!

  26. landolfo
    | Rispondi

    Domanda perigliosa e suscettibile di scatenare un uragano di polemiche: premesso che il sottoscritto, pur non potendo vantarsi di essere un profondo conoscitore, ha letto Guénon ed Evola, traendone tuttavia idee feconde, per quanto superficiali, e, per quel che è possibile, qualche consolazione tra le macerie moderne; quali sono, o sarebbero, gli approcci “operativi” veri e tradizionali che si offrono nel mondo a chi vuole andare al di là della pur utile conoscenza libresca e delle suggestioni più o meno velate dei testi?
    Guardandosi intorno, vedo solo, nella migliore delle ipotesi persone che hanno inflazionato il proprio Io come la favola del rospo che alla fine esplose; nella peggiore congreghe di sedicenti Rosacroce che sembrano più interessati all’oro della banca che a quello alchemico.

    Con rispetto.

  27. Giacomo.Perlini
    | Rispondi

    Se le critiche- alcune sacrosante- a Guenon le fa una persona seriamente e tradizionalmente orientata, non c’è problema. Saranno critiche sensate : l’opera di Guenon non è Vangelo…Ma se le critiche arrivano dalla sponda materialista o ancora peggio dalla sponda occultista-confusionaria moderna ( e qui sopra abbiamo avuto esempio di un grafomane che confonde costantemente fango e oro )…allora tali critiche sono davvero risibili e poco intelligenti, come poco intelligente ( oltre che per nulla iniziatico ) è il vasto mondo fantasioso dell’occultismo magico moderno e del neo-spiritualismo pre e post new age…

  28. gianfilippo
    | Rispondi

    Sono uno studente di filosofia, A musashi: le critiche che porti a Guenon nel primo commento, ma poi anche negli altri, sono risibili e queste si davvero superficiali e proprio sbagliate. Ancora una volta persone che danno più peso alla biografia che alla verità delle idee. L autorità gli e’ data da ciò che conta ovvero ciò che ha scritto, testimonianza dalla comprensione più chiara. Lasciamo perdere poi le derive occultiste, spiritiste, New age e cazzate varie…buone pe vecchiette in cerca di qualche motivazione. Schopenauer non ha capito proprio un emerito cazzo…basta leggersi il mondo come volontà e rappresentazione per scoprirlo. Tra l altro Ronconi, Evola, ramana maharishi, raphael, coomaraswami hanno tutti riconosciuto la validità e l autorità di guenon in merito a studi tradizionali. In più evola condivide le tesi di guenon sulla rincarnazione, stupidaggine nel mio essoterico in cui e’ intesa e ritiene ogni tipo di centro iniziatico ormai spento, al contrario di guenon che indica qualche possibilità. Guenon ha spiegato moltissimi concetti in termini speculativi e intellettuali mostrandone l intrinseca necessita e verità,aprendo in più la strada a studi successivi e liberando il campo da errori di interpretazione e teorici non indifferenti. Sui maestri greci come Platone…vabbe lasciamo stare va…magari leggiti il libro del Se’ divino di MUhYd din ibn Arabi e poi mi fai sapere se in effetti sarebbe da considerare come ramo tradizionale. Poi vabbe parlare tnt di approccio attivo, di tramutare la speculazione in prassi di vita, cosa che guenon non nega affatto e che e’ sacrosanta, ha ovviamente senso e importanza, ma guenon spiega con passaggi logici ineccepibili perché SOLO la Conoscenza e’ davvero indispensabile alla realizzazione, anzi E’ la realizzazione. Solo la Conoscenza, che non E’ ne erudizione ne teoria ma Comprensione, sfugge al dominio dell azione e quindi va oltre l individuale. Guenon non sara’ un santo ne chissà cosa ma se non ci fosse stato lui oggi in occidente qualche pagliaccio veggente e occultista avrebbe ancora modo di essere autorità negli studi tradizionali.

  29. Domenico Piccolo
    | Rispondi

    Senza polemiche con alcuno vorrei ricordare:
    – Guénon ricevette una prima iniziazione al sufismo forse rimasta virtuale (1911 o 12) in una tariqa del ramo shadhilita
    – una volta al Cairo riattivò tale iniziazione e frequentò lo shaykh Salama Radi oltre al maestro Elish el-Kebir, ambedue della branca shadhilita
    – vi sono varie testimonianze dirette della sua pratica dello dhikr Allah, per esempio di Abdel-Halim Mahmud (docente all’università di El-Azhar) e della Noele Maurice Denis Boulet (che spesso peraltro non fu tenera con lui).
    In quanto a Raphael (Raffaele Lacquaniti) e Scaligero (Antonio Massimo Sgabelloni) si potrebbe approfondire, ma temo che la cosa finirebbe in inutili polemiche.

  30. Sbad
    | Rispondi

    ma no , domenico, non c’è nulla da approfondire. Chiunque abbia appena approfondito l’aspetto reale e sostanziale delle varie tradizioni iniziatiche …non perderebbe neanche un minuto su Lacquaniti o Sgabelloni. Bidoni dell’era moderna…niente più.

  31. Sbad
    | Rispondi

    Gianfilippo : Platone e i neo-platonici non si toccano. Sono Tradizione pura. Guenon , non capì nulla di tradizione classica ( vera tradizione sapienziale, non mera speculazione filosofica ), di buddhismo ( poi si corresse ), di Rinascimento e sbagliò la valutazione su qualche suo contemporaneo, perchè si fidava troppo di dati riportati da altri di terza e quarta mano. Per il resto è stato utile per arginare l’onda occultista. Utile, non indispensabile, perchè le Tradizooni pre-esistevano al sufi francese che, come tutti i francesi, era pieno di pregiudizi su ciò che non li riguarda ( appunto Tradizione Classica, Rinascimento ecc.ecc. ). Comunque l’argine è stato velleitario : come vedi, la spazzatura new age ed occultista impera più che mai…e certa gente ora addirittura mischia il tutto con le Tradizioni vere, creando confusione su confusione. Non si può apprezzare Petriccione, Bardon e qualche altro cialtrone mettendoli sullo stesso piano delle tante Tradizioni millennarie orientali, come qualche mitomane ha fatto qua sopra.
    Il guaio di Guenon è che ha creato i guenoniani, che sono dei veri e propri fallimenti umani e spirituali. Inoltre, l’orientalismo ha fatto passi da gigante, rendendo obsolete ed erronee tante considerazioni del musulmano francese.
    E intanto i pasticcioni continuano a proliferare…

  32. nautico
    | Rispondi

    Sono nuovo in questo blog e non so se e’ corretto porre qui delle domande.
    Cosa ne pensate delle opere di francoise jullien ? Del suo orientamento immanentista delle tradizioni cinesi?

  33. Domenico Piccolo
    | Rispondi

    «Processo o creazione» di Jullien – a mio avviso – è interessante. Vi si possono trovare spunti accennati in Matgioi.

  34. Din
    | Rispondi

    Quale credibilità ha uno che afferma : “Aivanhov ha raggiunto seguendo gli esercizi del pranayama di Atkinson alte esperienze spirituali (non psichiche) . ”
    Una delle tante scemezne dette da Aivanohov diventano…”prova” che l’occultista americano atkinson fosse “valido”. Queste proprietà transitive sono da terza elementare. Aivannhov, per il valore scarso dei suoi scritti e della sua filiera non-iniziatica poteva dire quello che voleva. Il suo giudizio è pari a quello di qualsiasi new age. Atkinson era un americano, è andato in ashram occidentalizzati e ha scritto le solite cose all’americana, ovvero storpiando tutto quello che c’era da storpiare sullo Yoga. BASTA INFORMARSI SERIAMENTE.
    E la bassa qualità dei suoi libri, anticipatori dei vari “the secret” moderni, lo testimonia a chi non è un dilettante.
    Ma questa è un’epoca nella quale dilettanti allo sbaraglio mischiano selvaggiamente cose valide col ciarpame, senza capire la portata nè dell’uno nè dell’altro. Poi vanno sul WEB a spandere la loro grave confusione…

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