Il chakra dell’ombelico

Il centro vitale che è alla base dell’ombelico irradia la potenza del Fuoco: il fuoco che brucia gli alimenti e li trasforma in energie. Il fuoco che si sprigiona dal corpo quando corriamo o facciamo ginnastica, quando agiamo intensamente.
Per questo esso ha come simbolo un triangolo rosso splendente, con la punta verso l’alto come la fiamma, con tre svastiche ai vertici.
Il suono primordiale del centro è RAM, il suono che riscalda le vesti (1).
In questo centro si incarna l’energia che brucia tutta la materia generando le forze per una nuova creazione.
Quando gli antichi bruciavano gli animali in sacrificio agli Dei essi accendevano il fuoco sacro sugli altari visibili. Quando gli uomini moderni agiscono in piena coscienza, con serietà, con energia offrendo le loro azioni agli Dei essi accendono il fuoco interiore nel centro che è posto all’altezza dell’ombelico.
Il centro vitale dello stomaco – il fiore a dieci petali – si accende quando l’uomo comincia a dominare se stesso, a rendersi signore delle proprie reazioni di fronte alle impressioni dei sensi. Dominare se stessi e le proprie passioni è assolutamente necessario per chi vuole sviluppare doti di conoscenza, altrimenti si sarebbe sempre in balia di illusioni, di fantasie malsane che in realtà sono rivestimenti dei desideri del basso ventre.
Capita quando si viaggia in treno che tutto ad un tratto dal finestrino si veda un’immagine che suscita un ricordo e che la mente si abbandoni a quella immagine sviluppando così un flusso di pensieri concatenati, fino a quando non interviene un’altra impressione dei sensi a distogliere nuovamente l’attenzione. Così il pensiero salta di ramo in ramo e l’uomo si abbandona alle associazioni casuali di pensiero.
Gurdjieff Chi vive in balia delle impressioni esteriori, chi non riesce a sviluppare con coerenza i propri pensieri, ma si abbandona alle associazioni casuali non è signore di sé e il suo centro dello stomaco è spento, privo di energia.
Bisogna acquistare la padronanza su ciò che dal mondo esterno suscita una impressione su di noi, non bisogna reagire di istinto verso ciò che si avventa su di noi; perché l’uomo a differenza degli animali non ha istinti inconsapevoli, ma deve agire in base alla volontà illuminata dal pensiero. Per coltivare questa padronanza, ottimo è l’esercizio della concentrazione su un pensiero: in particolari momenti bisogna concentrarsi su un oggetto. Bisogna raccogliere tutta l’attenzione anche se siamo in un ambiente rumoroso, anzi le interferenze dell’ambiente devono valere come prove, da vincere.
Si ritraggano le facoltà sensorie, come la tartaruga si rifugia nella sua corazza, e il pensiero che liberamente si è scelti sia coltivato con energia, senza lasciarsi distrarre da alcunché, fosse anche la rivelazione di un dio.
Quando, dopo aver coltivato questo esercizio, si ritorna alla vita quotidiana si noterà una sorta di beata superiorità rispetto a ciò che prima ci suscitava fastidio, irritazione, o anche attaccamento morboso.
Agnosco veteris vestigia flammmae Se una persona ci suscitava antipatia ora ci si comincia a chiedere: perché questo essere mi provoca irritazione? Quale motivo mi spinge ad allontanarmi da lui?
In tal modo, nulla di inconscio, nulla di oscuro alla mente viene lasciato entrare nella sfera dei nostri sentimenti, e i nostri rapporti con il mondo cominciano ad essere chiari, geometrici come la dimostrazione di un teorema. Dopo di che si potrà amare appassionatamente o combattere una cosa, ma nell’uno o nell’altro caso lo si farà in piena coscienza.
Quando una persona sopporta una situazione pesante si dice che “ha stomaco”. Il medico che con calma cura i malati anche quando versano in condizioni pietosi “ha stomaco”: se egli invece di operare si lasciasse andare a sentimenti languidi e svenevoli, il malato perirebbe. Per questo non bisogna fidarsi di chi predica i buoni sentimenti e l’amore melenso, ma solo degli uomini ben saldi e valorosi. Avere stomaco significa aver sviluppato il fiore a dieci petali ed essere capaci di agire con vigore anche in situazioni che ad altri suscitano “il voltastomaco”.
Nello stomaco è la sede di una forza simile a fuoco divampante: il fuoco del centro dei dieci raggi. Chi sviluppa questo centro oltre a conseguire stabilità nel carattere acquista anche preziose facoltà di conoscenza: comprende le qualità nascoste nella natura, le doti specifiche degli esseri umani che incontra.
Judith Anodea, Il libro dei Chakra. Il sistema dei chakra e la psicologia Il centro sottile dello stomaco si accende quando il carattere dell’uomo viene forgiato secondo i principi della civiltà: a ciò si richiede un comportamento sobrio, equilibrato, sempre cosciente di sé. Le ubriacature danneggiano questo fiore e così anche l’alimentazione sregolata, la vita sedentaria, l’abbandonarsi per lunghe ore alle immagini proiettate dai vari schermi. Invece la ginnastica, l’educazione di mente e corpo rinforzano questo centro, particolarmente negli anni della prima adolescenza.
Quando si accende il fuoco nella regione dello stomaco, l’individuo trova il suo centro di gravità, il suo baricentro interno.

NOTA

1) Corrispondente alla runa Raido.

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8 Responses

  1. Alberto
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    Articolo davvero utile!

    Solo una domanda, nella simbologia tradizionale, Manipura è rappresentato come un triangolo, ma il vertice è volto verso il basso.

    Si trovano anche alcune rappresentazioni col vertice verso l'alto.

    Noto il legame di tale centro con l'elemento fuoco, qual'è effettivamente la rappresentazione più corretta?

  2. Tradizione Solare
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    Sì certo.

    In verità si trovano tutte e due i tipi di rafgfigurazione.

    Ma in India, la raffigurazione con il triangolo rovesciato è nettamente prevalente. Purtroppo.

    Questo è uno dei casi in cui la verità oggettiva impone di andare contro la Democrazia (regola della maggioranza) ma anche contro… la Tradizione (consuetudine plurisecolare invalsa in India di raffigurare il simbolo all'incontrario)

  3. Giovanni servitore d
    | Rispondi

    Mah,

    io consiglierei un po' di umiltà nel valutare un simbolo tradizionale, comunque esso venga rappresentato. La sceinza dei simboli (e il buon Guenon ce lo ricorda) dice che se un simbolo si presenta in modo difforme, il fatto è spesso un indice significativo e non va scartato ma ponderato. Inoltre se c'è difformità bisogna poterla spiegare. Ciò vale tanto più se il simbolo si presentata come "rovesciato", il che ha un significato piuttosto inequivocabile.

    Si può intendere che sì, nelle corrispondenze con gli elementi, il manipura ha una certa relazione con l'elemento fuoco (triangolo in alto): ciò in specie se lo si considera un centro superiore al precedente: svadhisthana, centro acqueo-sessuale.

    Il passaggio al centro superiore si può intendere come una ignificazione dell'elemento precedente, l'incenerire la componente "desiderio" insita nell'elemento femmineo delle acque, l'umido radicale degli Alchimisti.

    (Faccio notare di passaggio che la "Ignificazione" in ermetismo sta a designare spesso il passaggio dall'opera al Bianco all'opera al Rosso, niente meno….)

    Nella maggior parte degli esseri ordinari tuttavia, questo processo non è pienamente in atto (neanche in relazione alla conversione fra gli elementi..), pertanto il fuoco ordinario viene rappresentato come un fuoco "improprio", e dunque rovesciato.

    [Nè è sempre un fatto negativo: nell'alchimia taoista ad esempio Kan e Li, acqua e fuoco, che pure corrispondono a centri diversi da quelli hindu, devono potersi scambiare di posto per attivare il calderone alchemico (fuoco interno) e pertanto il fuoco deve scendere…]

    Vi è poi un'altra ragione: il manipura non rappresenta solo il fuoco elemento o elementante (tanmatra del Fuoco). Esso è la sede, almeno nei sistemi induisiti, del senso dell'io inteso come "ego", cioè ahamkara, contrapposto all' Io in senso superiore o atmico. pertanto esso ne è il riflesso inferiore: è come il riflesso del Fuoco sovrannaturale, ed essendo un riflesso, esso è legittimamente rappresentato come "rovesciato", come regolarmente accade nella scienza dei simboli.

    Solo negli esseri addivenuti ad alti livelli realizzativi, che hanno rimosso ogni alterità, esso è legittimamente assimiliato al fuoco superiore, ecco perchè le rappresentazioni iconografiche col triangolo rivolto in alto sono relativamente più rare (indice di una distruzione radicale dell senso dell'ego).

    Ma che senso ha dire verità oggettiva???

    mi spiegate??

    avete mai "vsito" un chakra? è per caso davvero "oggettivamente" triangolare?

    bisogna capire che questi sistemi di rappresenazione inglobano spesso nozioni o elementi simbolici, artisitici, religiosi, cutluali che, se spesso hanno una portata archetipica, dall'altro si iscrivono solo nel contesto della cultura storica che li ha prodotti. Spesso poi queste rappresentazioni sono state arricchite ed elaborate fino a divenire quasi barocche. Non esiste una rappresentazione "oggettiva" e unica, sopratutto è quasi impossibile stilare un sistema univoco di corrispondenze (il che significherebbe porre limiti all'universalità del simbolo, capace invece di sviluppi indefiniti).

    Direi che quello che più conta non è la dimensione oggettiva ma soggetiva, riferita alla risonanza che ogni singolo sistema (sia pure nel rispetto di una data tradizione comprovata) trova nella struttura energetica dei singoli operatori.

    Soprattutto se i tuoi veicoli superiori, astrale e causale, sono "tarati", per ragioni di eredità karmica e iniziatica, per lavorare con un dato sistema, es. quello cabalisitico piuttosto che quello hindu, probabilmente quello sarà il più indicato per il tuo lavoro interiore. Ma non c'è un unico sistema possibile di simbolizzazione dei centri sottili, nè quello "oggettivo". Forse quello oggettivo è quello più semplice, depauperato di ogni aspetto iconografico, simbolico, e con meno corrispondenze possibili.

    Ma allora si rischia di depotenziare il sistema.

    altro esempio: Jakob Bohme vi inseriva piuttosto i pianeti o elementi dell'ermetismo cristiano e rosicruciano, altro che gli dei Shiva, Vishnu e Rudra, e tale sistema simbolico-rappresentativo, per molti che lo hanno utilizzato, è stato ugualmente efficace, tant'è che è rimasto nella magia occidentale ed è stato segnalato persino nell'opera del Gruppo di Ur.

    Nel buddhismo esoterico e tantrico poi i chakra principali sono cinque e non sette (ma questo varia in base la tantra di riferimento; in alcuni sono addirittura quattro o tre): cinque per farli corrispondere ai cinque aggregati dell'Abhidharmakosha, alle cinque emozioni e ai cinque Dhyani Buddha.

    Bisogna capire tutte queste differenze, e relazionarle al fatto che sistemi diversi sono tali perchè lavorano ed elaborano le energie sottili dell'essere in modo differente.

    Questa è la sola base per un esoterismo comparato.

    Piuttosto prima di criticare un qualche sistema tradizionale, la cui efficacia è corroborata da millenni e testimoniata dalle alte realizzazioni spirituali dei suoi praticanti, come nel caso del sistema yoghico hindu, è il caso di chiedersi se si conosce davvero bene quel sistema di simboli, e non cercare di imporre la propria comprensione imperfetta e "soggettiva" come "oggettiva", andando contro la Tradizione, anche quando questa è pienamente giustificata per raffigurare un simbolo in un certo modo.

    un po' di umilità non guasta mai: "in dubio, pro Traditione".

  4. Raffaele Giordano
    | Rispondi

    TALE TRIPUDIO DISCORSIVO : SI PUO^ OPINARE FINCHE^ SI "VELLE" SI "VUOLE" SOLO NEL CONSIDERARE ( DE-SIDERA _ CUM-SIDERA_ SIDERA) : L'OPINARE DISSONA LA MENZOGNA MENTRE IL CONSIDERARE CONSONA LA VERITA^: "PER ASPERA AD ASTRA" !!!!!

    L?ASTENSORE IRRDUCIBILE

  5. Raffaele Giordano
    | Rispondi

    I L?AMANTE DELL?ORSA MAGGIORE !!!!! CUSTODE-GUARDIANO DEL?ESSE:RE InTeGraalE^

  6. Raffaele Giordano
    | Rispondi

    IL SIN-BALLO NON E^ DIA-BALLO : LA CONCRE(A)TEZZA NON E^

    ASTRAZIONE-ANTRAZIONE NON E^ NON E^ NON E^ NON E^ !!!! !!!!!

    L?ASTENSORE IRRIDUCIBILE !!!!!

  7. Raffaele Giordano
    | Rispondi

    io ALL?IO SON DAVVERO IL MATTO AMICO DEL BAGATTO E IL MIO SERIO E^ PURE

    NEL FACETO PERCHE^ NON SON MAI "SERIOSO" !!!!!

  8. Raffaele Giordano
    | Rispondi

    C'E^ CHI DICE CIO^ CHE SA "PAPPAGALLANDO" C'E^ CHE SA CIO^CHE DICE"FACETIZZANDO"

    IL MATTO AMICO DEL BAGATTO

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