La società degli spettri
La dizione ‘società degli spettri’ sintetizza, come meglio non si potrebbe, i concetti di sinistra, di democrazia, di antifascismo.
Archivio di storia, letteratura, tradizione, filosofia. Online dal 1998.
La dizione ‘società degli spettri’ sintetizza, come meglio non si potrebbe, i concetti di sinistra, di democrazia, di antifascismo.
Un tributo a Gianantonio Valli e Sergio Gozzoli.
L’ateismo è una religione molto diffusa nel mondo contemporaneo, con i suoi officianti, i suoi riti e i suoi anatemi contro gli infedeli.
Noi abbiamo un solo dovere, quello di respingere questa invasione per assicurare un futuro a noi e ai nostri figli e nipoti.
Quel senso di appartenenza a una comunità nazionale che altrove è uno dei sentimenti più normali e diffusi, in Italia sembra non esistere o essere solo una prerogativa di taluni individui chiamati “fascisti”.
Il progetto mondialista coincide con la perversione cacogenetica, cioè il peggioramento della stirpe derivante dal culto della bruttezza, della deformità, della degenerazione.
Gli dei fanno impazzire coloro che vogliono rovinare, e cominciano col togliergli il senso del ridicolo.
Il caso dei funerali del capitano Erich Priebke assurto a emblema della furia e della cecità degli antifascisti.
La “mano invisibile” di cui parlava Adam Smith esiste e oggi non è poi più così tanto invisibile, solo che si dimostra assai più adatta a strangolare una società piuttosto che a indirizzarla verso il benessere comune.
Per salvare l’Italia dal baratro in cui stiamo sprofondando, occorrerebbe una politica del tutto diversa: ma un’alternativa non può venire da sinistra: la sinistra è il problema, o almeno una parte non piccola di esso.
Il potere di suggestione dei media può tirare la cosiddetta opinione pubblica in qualsiasi direzione immaginabile, anche la più assurda, folle e autodistruttiva.
Si preferisce enfatizzare alcuni aspetti della seconda guerra mondiale e passare sotto silenzio altri, in maniera da creare un’impressione complessivamente distorta.
I “compagni” si sono improvvisamente scoperti “patrioti”, anche perché avvolgendolo in un incarto patriottico sperano di farci ingoiare il frutto avvelenato di un’Italia multietnica.
La diffidenza, il sospetto forse rendono la vita un po’ più spiacevole, ma sono la condizione necessaria per non farsi prendere in giro, per mantenere almeno la capacità di pensare in maniera indipendente.
L’ignobile spettacolo dei mondialisti che si riscoprono “patrioti” sulla via di Damasco.
La società matriarcale contemporanea, fondata su mode e consumi, ha prodotto una serie di anomalie e disturbi del comportamento che spesso sfociano nella cronaca nera.
Il “quinto principio della termodinamica” applicato alle scienze sociali rivela il disegno dell’omologazione mondialista.
Il liberalismo si basava su due presupposti che l’esperienza di questi ultimi vent’anni si è incaricata di dimostrare essere del tutto falsi: che il disporre di diritti (legalmente statuiti sulla carta) sia lo strumento principe per il soddisfacimento dei bisogni, e che l’esistenza di istituzioni rappresentative (cioè composte da rappresentanti eletti) sia garanzia di libertà.
A una civiltà più che bimillenaria si sta sostituendo una “cultura” rudimentale, infantile, fracassona e irrimediabilmente stupida.
Credere nell’Europa, nella sua civiltà, nei destini profondamente interrelati dei popoli che la compongono, volere che essi abbiamo un futuro, non significa credere nella UE; al contrario, occorre essere consapevoli che la UE è uno strumento nelle mani del grande capitale finanziario internazionale con la testa e il cuore a Washington per asservire e distruggere i popoli europei.
La menzogna è più di uno strumento indispensabile per l’affermazione del comunismo, è, potremmo dire, l’essenza più profonda del comunismo stesso.
Progressismo, democraticismo e socialismo non sono che una serie di superstizioni che non possono reggere l’occhio impietoso e obiettivo della ricerca scientifica.
“Noi non siamo gli ultimi di una temperie culturale e politica prossima a esaurirsi, quel che dovremmo incarnare è lo spirito della difesa identitaria dell’Italia e dell’Europa”.
Il muro delle menzogne comincia a mostrare le prime crepe, ma non ci dobbiamo illudere: l’era degli inganni non è finita e non finirà né domani né dopodomani, ma un giorno la gente non ne potrà più di coloro che non hanno fatto altro che ingannarla, e sulla menzogna hanno fondato il loro potere.
La democrazia è una tirannide liberticida e razzista, o una serie di armi puntate contro i popoli europei per togliere loro la possibilità di avere un futuro.