Il delirio antimoderno
Il mondo di oggi è un mondo artificiale, una sintesi priva di metafisica destinata a mostrare prima o poi tutti i suoi limiti
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Il mondo di oggi è un mondo artificiale, una sintesi priva di metafisica destinata a mostrare prima o poi tutti i suoi limiti
La democrazia è una tirannide liberticida e razzista, o una serie di armi puntate contro i popoli europei per togliere loro la possibilità di avere un futuro.
Lo storico Pietro Cappellari ha dimostrato che una lapide nel centro di Terni bolla come “partigiani” alcuni caduti fascisti della Repubblica Sociale Italiana.
Forse alle origini del monoteismo ebraico vi fu un culto atavico mediorientale della grande madre, diffuso in tutto il bacino mediterraneo.
L’epistolario lascia intravvedere un rapporto non occasionale e probabilmente ricco di risvolti umani.
La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato.
Il viaggio può essere compiuto sia risalendo la corrente verso la sorgente delle acque, sia attraversando il fiume verso l’altra riva, sia infine discendendo la corrente verso il mare.
I bambini conservano, fino a una certa età, la facoltà di una seconda vista, che forse in tempi passati era caratteristica di tutti gli esseri umani, in ogni età della loro vita.
La trasgressione incarnata da personaggi-feticcio come musicisti e pseudoartisti serve a indirizzare il malcontento di quanti sono insoddisfatti del sistema, soprattutto i giovani, in direzioni autodistruttive sul piano personale ma innocue per il sistema stesso.
Le metamorfosi della destra di Giuseppe Giaccio è un raro documento interno a quella che una volta venne definita la “Nuova Destra” e vergato da uno degli ancora più rari esempi di mancato imbrancamento nella mandria liberaldemocratica.
Este texto tiene un valor especial en tanto que Evola rechaza aquí lo sostenido por Adriano Romualdi y por extensión por el maestro de éste, el pensador alemán Hans Günther.
Traduzione in italiano dell’intervento di Sergio Calabri alla riunione dell’Hamsun-laget di Lom, tenutosi il 9 maggio 2009 alla Kvilastova di Garmo.