Stregonerie?

Nei paesi anglosassoni comincia ad avere una significativa diffusione la Wicca, la religione inventata da Gerald Gardner negli anni ’50 del secolo scorso. La Wicca è una forma di paganesimo dai tratti piuttosto incerti, e i suoi seguaci si qualificano generalmente con l’appellativo di “streghe” e “stregoni”. Ma oltre alla Wicca si diffondono forme di culti pagani dalle più varie connotazioni, ispirati a mitologie egizie, babilonesi, greco-romane, celtiche, germaniche…

Un tentativo di fare un qualche inquadramento degli indirizzi dottrinali di queste forme di religiosità è stato fatto da Joyce e River Higginbotham nel libro Paganism. An Introduction to Earth-Centered Religions.

Gli autori prendono in considerazione la realtà americana, dove si calcola che i seguaci del sacro alternativo siano oltre un milione. In generale questi culti pagani si caratterizzano per un pronunciato individualismo religioso, per una organizzazione sacerdotale flessibile, per una scarsa propensione al proselitismo.

Alcuni culti, in particolare la Wicca, insistono soprattutto sulla specificità dell’approccio femminile al sacro, e in certi casi si formano congreghe di sole donne. Molti gruppi pagani, infatti, sono profondamente influenzati da ideologie progressiste, socialiste, femministe, e spesso sono completamente succubi della “correttezza politica”. Tuttavia i credenti monoteisti e gli atei sembrano poco inclini a ricambiare la cortesia, visto che i seguaci del paganesimo non sono presi troppo sul serio nella società contemporanea!

Forse sarebbe meglio tener presente che i fumosi concetti ideologici di “progresso” e di “emancipazione” sono chiaramente desunti dal monoteismo biblico…

Nel quadro della libertà di culto, comunque, le religioni pagane sono state riconosciute come tali in alcune vertenze giudiziarie, anche se manca ancora un riconoscimento istituzionale di tali culti.

Non si può negare che spesso i neopaganesimi si caratterizzino per una concezione molto superficiale del fenomeno religioso, tuttavia non mancano personalità di una certa caratura culturale fra gli aderenti alle nuove/antiche religioni, e alcuni gruppi stanno anche effettuando interessanti esperimenti di autoproduzione e di autoconsumo con particolare attenzione a temi ecologici.

Dal punto di vista dottrinale lo scenario è estremamente variegato. La più importante caratterizzazione di tutti i paganesimi è il rifiuto dell’idea del peccato originale, inoltre si ammette una pluralità di dèi che varia a seconda delle interpretazioni. Ovviamente non esistono dogmi né gerarchie centralizzate, ma in generale si concorda sulla percezione dell’universo come di un qualcosa in cui si avverte la scintilla del divino in ogni singola parte, e da questa concezione si ricava l’idea di una intima connessione fra l’elemento umano e la natura. C’è una certa disponibilità ad accogliere idee provenienti da qualsiasi forma religiosa, anche sui temi etici, che in genere restano piuttosto indefiniti. Per quanto riguarda il post mortem ci sono diverse posizioni: sopravvivenza dell’anima, reincarnazione, dissoluzione nella natura…

D’altra parte, se è vero che alcune di queste concezioni sembrano venire da religioni istituzionalizzate, non bisogna dimenticare che gli stessi cristiani avevano a loro volta riciclato credenze pagane, e che l’Ebraismo aveva accolto temi derivati dalle antiche culture mediorientali e persiane.

Un curioso capitolo è dedicato alle relazioni vere o presunte del paganesimo col satanismo. Fin dall’antichità, infatti, la pubblicistica cristiana assimilava il diavolo agli dèi pagani e talvolta anche oggi i gruppi pagani sono sospettati di satanismo. Nei secoli della caccia alle streghe certe sopravvivenze del paganesimo erano associate al demonio, e per questo i seguaci della Wicca si riferiscono a quegli avvenimenti nella costruzione del loro immaginario. Non si può escludere che frange fuori controllo si dedichino a pratiche sataniche, tuttavia essendo Satana un personaggio dei monoteismi, è a rigore incongruente l’adorazione del diavolo in un culto pagano. Esistono poi anche nei paganesimi figure di entità maligne che mostrano notevoli somiglianze col diavolo cristiano, come Seth per gli Egizi o Loki per i Germani.

Il libro degli Higginbotham rappresenta un apprezzabile sforzo di fare il punto su argomenti poco frequentati dai grandi media, ed è dotato di una buona bibliografia che lo rende un importante punto di riferimento in materia.

In un’epoca di grandi trasformazioni e di disorientamento generale è logico che ci si interroghi anche sul futuro delle religioni; e a volte ci si rende conto che ciò che può sembrare nuovo è in realtà la riappropriazione di qualcosa che ci apparteneva già ma che avevamo dimenticato…

* * *

Joyce & River Higginbotham, Paganism. An Introduction to Earth-Centered Religions, Llewellyn Publications, Woodbury Minnesota 2002, pp.250.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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  1. paolo
    | Rispondi

    Personalmente credo che queste forme cosiddette di neo-paganesimo siano molto pericolose, perché per lo più si tratta di forme parodistiche (nella migliore delle ipotesi) o deviate (nella peggiore) tipiche della deriva neo-spiritualistica di fine ciclo, in cui i rischi di vere interferenze di entità maligne sono reali. Il tentativo di rianimare, tra l’altro in modo per lo più disordinato, caotico e sincretistico, culti ormai morti, che hanno esaurito la propria valenza e la propria finalità entro determinati periodi storici e determinate aree geografiche, è com’è noto estremamente pericoloso, perché può portare effetti radicalmente opposti a quelli teoricamente voluti.

    Tra l’altro, come dice lo stesso autore dell’articolo, questi pseudo-culti si fondano molto spesso su ideologie progressiste e femministe, con evidenti derive tellurico-matriarcali, immanentistiche e naturistiche, il che è piuttosto indicativo di quale sia la loro reale natura.

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