Stella d’Oriente

stella-dorienteAnselmo Calvetti ha pubblicato numerosi studi sulla storia e sul folklore della Romagna, e il suo ultimo libro Stella d’oriente è una raccolta di saggi su temi mitologici e letterari che hanno attraversato il tempo e lo spazio lasciando testimonianze nelle più varie zone dell’Eurasia. Oltre a comparare alcuni temi classici diffusi nella cultura indoeuropea, Calvetti rileva analogie fra temi mitologici presenti in Europa, in Giappone e nelle tribù Pellerossa, ipotizzando che questi temi abbiano avuto origine in territori eurasiatici.

Fra i saggi più interessanti ci sono quelli dedicati alla dea romana Angerona e alle feste dei Lupercalia. Ricchi di spunti interessanti sono anche le analisi delle figure di genius cucullatus che probabilmente raffiguravano personaggi con prerogative sciamaniche.

Alcuni temi sono strettamente legati ad argomenti di cultura locale di cui Calvetti si è occupato nelle sue numerose pubblicazioni in libro e in rivista. Ad esempio la fiaba del Gatto Mammone tramandata in una versione riminese, che sembra richiamare riti femminili prematrimoniali.

Di notevole interesse è il saggio finale che analizza i canti in dialetto romagnolo del bovaro e della zarladora, cioè della ragazza che teneva le redini dei buoi mentre il bovaro guidava l’aratro. Naturalmente il dialogo del bovaro con la zarladora prevedeva anche espressioni amorose che alludevano alla fecondità dei campi. Ma l’aspetto su cui si sofferma Calvetti è quello del colore dei buoi. Da questi testi, infatti, si nota che i buoi aggiogati a coppia erano tradizionalmente di colore diverso: uno bianco e uno rosso. Aldo Spallicci e Giovanni Pascoli, che hanno analizzato questi canti, ritenevano che la differenza di colore fosse dovuta al fatto che il bue rosso, tradizionalmente considerato originario della Romagna, veniva affiancato a quello bianco che veniva da fuori. Calvetti però ritiene che la differenza dei colori rifletta antiche concezioni cosmologiche indoeuropee, e appoggiandosi agli autorevoli studi di Jean Haudry avanza l’ipotesi che il bue bianco rappresenti la luce mattutina e il bue rosso lo splendore del sole: una sorta di allegoria della giornata lavorativa.

Calvetti rileva quindi come nel folklore romagnolo emergano temi indoeuropei fra i più arcaici e persistenti.

Come tutte le pubblicazioni di Calvetti, il libro è dotato di un’ampia bibliografia e di un apparato di note che permettono agli studiosi un’agevole ricerca delle fonti per eventuali approfondimenti.

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Anselmo Calvetti, Dalla Romagna all’Eurasia. Stella d’oriente. Miti e racconti, Società Editrice «Il Ponte Vecchio», Cesena 2009, pp.176, € 14,00

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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