René Guénon, il filosofo che divenne musulmano
René Guénon e il suo lascito: un bilancio scritto nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte del filosofo di Blois.
Archivio di storia, tradizione, letteratura, filosofia. Online dal 1998
René Guénon e il suo lascito: un bilancio scritto nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte del filosofo di Blois.
Relazione al Convegno “La Tradizione perenne:le vie di accesso al Sacro nell’età contemporanea”, Napoli, Antisala dei Baroni, Castel Nuovo, 1° giugno 2013, promosso dal sodalizio culturale “Il Cervo Bianco” e dall’Associazione “La Casa di Mercurio”.
Il tema fondamentale della visione tradizionale è la ricerca dell’Assoluto, del Principio incondizionato che sta oltre ogni determinazione e qualità, ma da cui tutto promana, e che di tutto è il fondamento.
La Presentazione del libro di Nuccio D’Anna Melkitsedek. Il mistero di una figura biblica, (Edizioni Il Leone Verde, Torino 2014).
In Giappone, sino almeno dal Periodo Yamato, i metodi di forgiatura delle spade, propri di ciascun fabbro, erano gelosamente vincolati al segreto, e la forgiatura ritenuta rito sacro; non a caso il forgiatore indossava i paramenti sacri del sacerdote dello Shintò, e cioè un kimono bianco ed un copricapo nero.
Termini rinvenibili nei vangeli come “bue”, “asinello”, “mangiatoia”, non sarebbero da intendersi alla lettera bensì come nomi in codice, riferiti in realtà ad elementi astronomici.
Fin dai primi secoli della cristianità si è sostenuto che, come nel corpo vi sono i cinque sensi, così esiste il loro corrispondente nell’anima: i sensi spirituali.
In molti suoi scritti René Guénon ebbe a fare riferimento alle cosiddette “fessure nella grande muraglia” per indicare i cedimenti in quella cintura sottile che secondo la scienza sacra proteggerebbe il “nostro mondo” dall’incedere di forze dissolutrici.
Herman Wirth n’a cessé durant toute sa longue existence de poursuivre ses travaux sur la préhistoire de l’Europe en attirant surtout l’attention sur la paléo-épigraphie. En sa recherche de tout ce qui peut toucher le matriarcat préhistorique il a d’autre part souligné la grande importance qu’a pu avoir la civilisation pré-indogermanique pour le vie culturelle et cultuelle de l’Europe.
Secondo gli antichi Greci il Sole, la Luna e gli astri erano esseri viventi, strettamente connessi con la vita terrena.
Nella storia delle religioni l’esistenza di un principio spirituale preesistente alla nascita è, assieme con quella della sorte dell’anima nel post mortem, una delle questioni più dibattute.
Pubblicato postumo nel 1999, Ciò che mormora il vento del Gargano è un breve ma intenso saggio che rappresenta il resoconto del viaggio che Guido De Giorgio intraprese da Torino a S. Giovanni Rotondo nei primi anni ’50.