La filosofia di Jakob Böhme
Alla teosofia di Böhme debbono guardare quanti vogliano cogliere l’essere sempre all’opera del principio, della dynamis, libertà-potenza.
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Alla teosofia di Böhme debbono guardare quanti vogliano cogliere l’essere sempre all’opera del principio, della dynamis, libertà-potenza.
Quigley apre una prospettiva della storia globale basata sull’analisi realistica e anti-ideologica degli eventi.
Dal libro di David Bakan emerge che Freud trasfuse nella psicanalisi le tradizioni ebraiche, in forma desacralizzata.
Per Schmitt il movimento nazionalsocialista è tanto Stato quanto Popolo e il potere si regge sul Führerprinzip, cioè il principio del Capo supremo.
Un breve profilo dell’attività intellettuale del filosofo danese.
Nel sistema di Severino è possibile ascoltare l’eco di quel principio, nulla-di-ente, che anima ogni vita.
Con L’Europa e l’anima dell’Oriente, del 1938, il filosofo Walter Schubart tracciava il conflitto tra polarità russa e mentalità faustiana.
Il nuovo libro di Giovanni Sessa incontra la dimensione dionisiaca e tragica della vita.
Per Locchi il fascismo è la prima manifestazione (probabilmente prematura) di sovumanismo, risorgenza anti egualitaria.
Nell’opera di Il’in il volontarismo si salda alle suggestioni escatologiche derivate dell’Ortodossia.
Il nuovo saggio di Sandro Consolato, incentrato sulla figura del caposcuola del tradizionalismo integrale.
Un’analisi del pensiero di Land: cosa può essere utile per la nostra epoca di dissoluzione?