La questione settentrionale

Gilberto Oneto, instancabile paladino dell’indipendentismo padano, ha pubblicato nel 2008 il libro La questione settentrionale, nel quale fa il punto della situazione su questo tema che è la più grande novità introdotta nel panorama politico italiano quanto meno dalla fine della seconda guerra mondiale.

Nella prima parte del libro Oneto ripercorre i momenti storici fondanti dell’identità padana nell’antichità e nel medioevo: lo stanziamento celtico, l’invasione longobarda, il medievale Regno d’Italia che era limitato ai territori settentrionali della penisola, le Leghe dei liberi comuni e i fasti delle Repubbliche Marinare e del Ducato di Milano.

Dopo questo inquadramento iniziale l’autore mette a fuoco gli eventi della storia più recente, e in particolare del periodo risorgimentale che è fonte dei numerosi equivoci legati all’idea di Italia e, per contraccolpo, a quella di Padania. I primi conati di costruzione di uno stato unitario risalgono all’invasione napoleonica: in questo periodo nelle logge massoniche che formicolavano sotto l’invasione francese, comincia l’elaborazione di progetti unitari. Il complesso ricamo di libertà locali che era stato intessuto dagli antichi stati preunitari viene spazzato via dal centralismo giacobino imposto dalle nuove classi dirigenti di formazione illuministica. Tuttavia lo stesso Napoleone si rende conto che i territori italiani sono a tal punto disomogenei che decide di dividere la penisola in parti che riproducono grosso modo gli stati preunitari, con l’interessante eccezione del Nord Italia che viene inquadrato nella Repubblica Cisalpina. Il nuovo assetto istituzionale, comunque, era evidentemente poco gradito alla popolazione che insorse con furiose rivolte per tutto l’arco dell’occupazione napoleonica.

Nel periodo della Restaurazione le idee rivoluzionarie continuano a diffondersi e in Italia assumono particolare virulenza, anche se i primi “patrioti” hanno le idee molto confuse sulla concezione di “Italia”. Quasi nessuno in realtà ritiene che la penisola sia un’entità unitaria, e i più audaci si spingono a ipotizzare l’unione della Padania con l’Italia centrale. I progetti sabaudi di unificazione si riferiscono solamente al “Regno dell’Alta Italia”, mentre il vero ispiratore del mito unitario è Giuseppe Mazzini. Mazzini, rigido esponente dell’ortodossia massonica, vede lo stato italiano come un monolite che si estende dalle Alpi alla Sicilia e purtroppo questa tesi balzana e irrealistica fa grande presa sui giovani rivoluzionari assetati di utopie. Ispirati da Mazzini, i “patrioti” risorgimentali vogliono tenere unita l’Italia col ferro e col fuoco, senza tenere conto delle effettive aspirazioni dei popoli della penisola. Dalle vicende risorgimentali esce quindi sconfitta la linea federalista del Cattaneo, il cui motto era: “meglio vivere amici in dieci case che vivere discordi in una sola”. Inoltre se c’era un elemento che univa i popoli italiani era la Chiesa Cattolica, il cui radicamento era uniformemente diffuso su tutta la penisola, ma il Risorgimento è fenomeno quasi esclusivamente massonico e la partecipazione del mondo cattolico alle vicende risorgimentali è notoriamente poco rilevante. A riprova della scarsa adesione popolare alle ideologie rivoluzionarie sta il fatto che l’unità d’Italia è stata possibile a causa dell’ingerenza delle potenze straniere: la Francia che voleva indebolire il potente vicino austriaco, e l’Inghilterra che voleva eliminare la pericolosa concorrenza commerciale di Venezia e annientare lo Stato della Chiesa, nemico ideologico dei protestanti (nelle logge massoniche italiane c’era una folta rappresentanza di protestanti e di ebrei). Gli stessi Savoia sono sorpresi dalla velocità con cui Garibaldi abbatte il Regno delle Due Sicilie, mettendo i “patrioti” del Nord di fronte al dato di fatto di un’unità che era stata attuata troppo in fretta anche per i loro piani.

Il nuovo stato unitario mette assieme realtà che fino a quel momento non si erano adeguatamente confrontate. Nonostante la vicinanza geografica il Nord e il Sud avevano scarsi contatti commerciali e culturali, e la loro commistione sarà fonte di amare delusioni per gli stessi governanti italiani che, seppur imbevuti di spirito massonico, sono costretti a guardare in faccia la realtà: così Farini afferma che il Sud non è Italia ma Africa, e D’Azeglio arriva a ipotizzare la secessione del Nord!

Gli stessi meridionali sviluppano forti sentimenti autonomisti che trovano drammatici sbocchi nella diffusione del brigantaggio. La nuova classe dirigente elabora anche una divisione regionale del territorio italiano per lo più ispirata alle regioni delineate da Augusto e quindi non sempre rispondenti alle realtà effettive che si erano sviluppate dopo quasi due millenni di storia.

Lo stato italiano, essendo nato dalla guerra e dalla violenza rivoluzionaria, si configura fin da subito come stato di polizia e non tarda a far sentire il peso soffocante dell’oppressione fiscale. L’odiosa tassa sul macinato trasforma i mugnai in esattori: con logiche da campo di concentramento i cittadini vengono aizzati gli uni contro gli altri per indebolire le velleità di rivolta contro lo stato centrale. Infatti alla fine del XIX° secolo si risvegliano in Padania sentimenti antistatalisti che sfociano in episodi di rivolta e in tentativi di costituire movimenti politici autonomisti. A ridare fiato ai tromboni della retorica risorgimentale è la tragedia della prima guerra mondiale, nella quale ancora una volta la classe dirigente massonica tenta di fare gli italiani col ferro e col fuoco.

Nel periodo fascista la propaganda dello stato unitario arriva al parossismo, con leggi apposite che puniscono chi “deprime” il sentimento nazionale e chi attenta all’unità dello stato. Ma la dissoluzione del regime fascista mostra quanto fosse artificiale l’idea di nazione che Mussolini voleva imporre agli italiani. Le vicende della guerra civile ancora una volta spaccano l’Italia: dal 1943 al 1945 al Nord si scontrano furibonde passioni civili fra i nazifascisti che difendono la “Fortezza Europa” e i partigiani che si battono per la democrazia, mentre al Sud una popolazione sonnacchiosa governata da un Re-fantoccio sta alla finestra a guardare chi vince.

Nel dopoguerra la monarchia sabauda paga cara la sua indifferenza alla guerra civile con la sconfitta al referendum istituzionale, ma anche sotto il regime repubblicano la musica non cambia. Anzi proprio nel cinquantennio democristiano si assiste alla vertiginosa ascesa di una classe dirigente di origine meridionale che rappresenta il trionfo di un sistema di potere massonico-mafioso sotto il quale la Padania è stata sottoposta all’occupazione coloniale e a un’autentica rapina fiscale, fenomeni che hanno alimentato nei padani la percezione di uno “stato terrone” che vampirizza il Nord. Nel contesto della guerra fredda è ancor più difficile portare cambiamenti istituzionali a un sistema sempre più ingessato nelle logiche della corruzione e del clientelismo; non manca qualche generoso tentativo di dar vita a movimenti politici indipendentisti, ma nessuno di questi riesce a ottenere un seguito significativo. Oneto però richiama l’attenzione su un episodio davvero singolare: nel 1975 il comunista Guido Fanti, presidente della Regione Emilia-Romagna, elabora un progetto di aggregazione delle regioni che si affacciano sulla Valle Padana (a questo progetto collabora anche il giovane ricercatore Romano Prodi). Il progetto naturalmente viene subito affossato non solo dallo stato centrale, ma anche dal Partito Comunista la cui ideologia centralista e internazionalista è chiaramente incompatibile con qualsiasi richiamo alle identità locali, seppure in forme molto blande e sulla base di considerazioni economicistiche.

Con la fine della guerra fredda si verificano alcuni importanti cambiamenti anche in Italia: la classe politica del pentapartito è travolta dagli scandali e si affaccia sulla scena politica la Lega Nord, un soggetto politico che per la prima volta nella storia si pone come obiettivo l’indipendenza della Padania. Oneto dedica un capitolo del suo libro a Gianfranco Miglio, che è stato il più importante intellettuale che ha sostenuto l’ideologia indipendentista della Lega, anche se ha avuto rapporti a dir poco burrascosi con il movimento. L’idea base di Miglio è quella di aggregazioni macroregionali che possono unirsi fra di loro in virtù di un patto federale, secondo il modello cantonale svizzero. Nel 1995 Miglio aderisce alla “Libera Compagnia Padana”, l’associazione presieduta dallo stesso Oneto che è uno dei sodalizi più fattivamente impegnati per la libertà della Padania. Oneto ritiene che la concezione migliana di macroregione sia lo strumento ottimale per arrivare all’indipendenza della Padania, tuttavia non è escluso che lo stesso risultato si possa ottenere anche con le attuali regioni, qualora queste vengano dotate di opportune forme di autonomia.

La parte finale del libro è dedicata alle prospettive future del mondo autonomista. Nella fase iniziale la Lega è entrata sulla scena politica con una forza dirompente straordinaria e con un linguaggio provocatorio volutamente irrispettoso dei dogmi della correttezza politica. Sul piano dell’immagine la Lega ha saputo dar vita a trovate geniali e ben organizzate nel campo mediatico, spettacolare e sportivo (Telepadania, Radiopadania, Miss Padania, Nazionale di calcio Padana…). Il sistema, quindi, ha studiato vari metodi per assorbire il fastidioso inconveniente leghista, il più importante dei quali è il partito di Forza Italia, che nel suo stesso nome e nelle sue simbologie rappresenta gli aspetti più beceri e deteriori dell’italianità. Forza Italia ha raccolto voti moderati che rischiavano di finire alla Lega, costringendo la stessa Lega ad allearsi con Forza Italia per sopravvivere politicamente. In questo modo il messaggio indipendentista è stato annacquato e attutito, al punto che spesso i politici leghisti dimenticano che nello Statuto della Lega Nord c’è scritto che il movimento è finalizzato all’indipendenza della Padania. Tuttavia La Lega Nord è ancora capace di raccogliere brillanti successi sul piano elettorale, successi che mostrano come nell’elettorato ci sia voglia di identità e di indipendenza, sentimenti che si sono sviluppati anche a causa della spaventosa espansione della società multicriminale che rischia di travolgere perfino i fondamenti minimi di una qualsiasi società organizzata.

L’irrompere di un soggetto indipendentista sulla scena politica ha colto di sorpresa il sistema, che ha reagito riesumando una retorica patriottarda che nel XXI° secolo assume caratteri grotteschi. Tanto più che i richiami all’identità nazionale non vengono da uomini politici dell’estrema destra ultranazionalista, ma vengono da rappresentanti di ideologie internazionaliste, di matrice massonico-marxista, che hanno cancellato ogni traccia di sovranità nazionale: in particolare il mostro burocratico dell’Unione Europea, chiaramente ispirato a logiche neocomuniste, è il Moloch al quale gli oligarchi sacrificano le identità dei popoli. Nelle istituzioni internazionali questi politici considerano le identità nazionali come un fenomeno di “egoismi particolari”; in patria, invece, questi stessi uomini celebrano pompose cerimonie con inno nazionale e sventolio di tricolori!

Con tale atteggiamento schizofrenico gli oligarchi mondialisti riescono a imbarbagliare un’opinione pubblica che ha ormai perso la capacità di ragionare, rintronata com’è dal frastuono osceno della società dei consumi. Oneto ricorda giustamente che non è certo con il richiamo a questo concetto evanescente di “patria italiana” che si può contrastare la globalizzazione, ma piuttosto occorre recuperare il sentimento identitario di quelle “patrie carnali” che Alain de Benoist ha così ben descritto nelle sue opere.

In certi casi la repressione italiana contro l’indipendentismo è stata anche assai dura: tutti ricordano l’episodio dei “Serenissimi”, un gruppo di patrioti veneti che nel 1997 ha issato la bandiera veneta sul campanile di San Marco. Si trattava solo di un’azione dimostrativa e non violenta, ma lo stato italiano è intervenuto con una prontezza straordinaria e con una persecuzione giudiziaria infinita nei confronti dei “Serenissimi” (sarebbe opportuno vedere altrettanta efficienza nello smantellare le numerose organizzazioni criminali e mafiose che dilagano in Padania…).

Gli orizzonti che si prospettano non sono certo rosei: le attitudini criminali e parassitarie dei meridionali italiani vanno ad aggiungersi a quelle, analoghe ma ancor più pronunciate, degli immigrati extracomunitari. La propaganda unionista risponde con argomentazioni risibili, affermando che gli immigrati meridionali al Nord avrebbero fatto la fortuna del produttivismo padano e che i lavoratori extracomunitari sarebbero venuti per pagare la pensione agli italiani. La triste realtà è che la pressione fiscale e la repressione delle libertà individuali hanno di fatto trasformato i cittadini in internati di un Gulag. A livello istituzionale non c’è da aspettarsi nulla di concreto: la classe politica è schiava dell’ideologia mondialista, e il sistema è strutturato in modo tale da mettere a tacere le voci di dissenso, perché nessun parlamentare rinuncerebbe ai lucrosi privilegi connessi alla sua condizione. Purtroppo i dirigenti leghisti si guardano bene dal correre rischi eccessivi, e tendono ad avere un atteggiamento accomodante col mondo istituzionale, per cui la spinta che viene dalla base si incaglia nelle secche del consociativismo italico. In questo modo le ideologie forti vengono escluse dal dibattito politico e il sistema assume sempre di più un’inquietante fisionomia totalitaria. Occorre constatare, infatti, che nei sistemi sedicenti “democratici” la lista dei reati d’opinione si allunga a dismisura: di questo passo c’è da temere che i cittadini saranno accusati del solo fatto…di esistere!

La storia della Padania si presenta come una serie di occasioni mancate; in alcuni momenti è sembrato che i padani fossero sul punto di costruire un loro stato unitario con caratteristiche federali, ma l’occasione è sempre sfumata. Una sorta di maledizione, o forse una tendenza al particolarismo insita nelle popolazioni celtiche. Eppure mai come oggi l’obiettivo sembra a portata di mano: anche se nessuno si illude sulle difficoltà della battaglia indipendentista, sta di fatto che si è sviluppata una coscienza identitaria che ha tutti i presupposti per maturare e per crescere. Occorre, pertanto, che i patrioti padani che hanno a cuore la libertà della loro terra si adoperino per la diffusione di idee alternative e per l’organizzazione di iniziative di impegno civile volte a svegliare le coscienze dal torpore per costruire una civiltà della libertà e della responsabilità, una civiltà che altrimenti rischia di essere cancellata per sempre dalla globalizzazione.

* * *

Gilberto Oneto, La questione settentrionale, I libri di Libero, 2008, pp. 312.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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80 Responses

  1. Alberto
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    La questione padana è cosa molto più seria di quanto si creda…e per salvare l'unità della Patria Italica è bene che si corra al riparo per difendere le culture locali dall'oppressione massonico-mafiosa, fonte indicibile di tormenti e divisioni

  2. W. Montecuccoli-Kuch
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    "per salvare l’unità della Patria Italica è bene che si corra al riparo (…)", cito ma per caso, si sentono tante altre frasi simili. Il fatto è che è a dir poco incredibile che Oneto (che conosco) trovi posto in un sito che ospita anche Romualdi, Evola, e tutti gli altri, le manifestazioni per Trieste italiana, Bolzano italiana (bestemmie per Oneto e gli altri). Per Oneto, e per tutta una popolazione, la nazionalità della Lombardia storica, o Cisalpina, o Padania, è ben distinta da quella italiana. Non c'è una matria italica di base oltre Pistoia e il Tronto insomma. Si può insomma tranquillamente definire Oneto, ma tutto un settore accademico, "anti-italiano". Non parliamo poi di Gualtiero Ciola che mette l'uniforme della Luftwaffe per non mettere quella italiana, che convive coi sudtirolesi (come il sottoscritto) mettendo in certa luce il fascismo italiano, anche estetico (fatto di labari, ecc.)

  3. Musashi
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    Giusto per capire come la pensi, la mia è semplice curiosità…. posta come dici tu l'incompatibilità fra autori come Romualdi o Evola,ecc. , e Oneto,

    vorrei sapere: ti senti più vicino a Oneto o Romualdi, Erra, Evola etc. ?

  4. Alberto Pento
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    Si si, ma Oneto persiste nell'errore di considerare la terra veneta come terra padana: la terra planiziale veneta o pianura veneta è bagnata da fiumi che scaricano nel Mar Adriatico e che non sono affluenti del Pò; anche in epoca romana esistevano la Cisalpina e la Venetia et Histria, due entità distinte.

    Inoltre il buon Oneto dimostra di essere un pessimo storico perché, nella sua foga si lascia travolgere dall'ideologica e riduce la Pepubblica Veneta ad una Repubblica Marinara Italica il che non è assolutamente vero:

    la Repubblica Veneta era ben altro in Europa:
    http://img6.imageshack.us/img6/8538/copiadivenesihttp://img6.imageshack.us/img6/8538/copiadivenesi

  5. Mountcòcch&eg
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    Hai ragione, caro A.P., però assolutamente Oneto è agli antipodi del Risorgimento che non ha mai avuto un Sorgimento e non esiste nel suo vocabolario il termine, "italico" e "italiano" riferito alla/e nazionalità che non possono avere nè una stirpe nè nient'altro in comune con quella egemone italiana & di origine italica. Tutta la mia simpatia (del resto lo svedese non si offende se il norvegese vuole stare per i fatti suoi): noto solo che i Veronesi, ma anche i Padovani, vogliono stare con Brescia, Bergamo, Mantova, Modena (a Verona non ci sono mai stati gli antichi Veneti, ma i Celti, errore madornale di certo sinistro Alvoledo, triste personaggio, anche per altro: “sì agli esuli istriani, no a quelli tedeschi sudeti brutti nazisti”). L’enclave veneziana-vicentina può sicuramente aspirare all’indipendenza (una S. Marino ben più realmente autodeterminata sul piano etnico); mi chiedo solo se varrebbe la pena, in questo caso, sfoderare “il passaporto” tra Venezia e Lombardia storica (A. Verna ed altri), e poi col mondo Tirolese (inclusivo di Trento), ecc., come sarebbe legittimo e doveroso tra Europa di Carlo Magno (celtica-venetica-gotica-ecc.) e mondo extra-continentale.

    Con Simpatia,

    M.K.

  6. Musashi
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    Io mi spingerei oltre: istituirei una bella dogana ogni 40 km, al confine non solo fra le varie stirpi, ma anche fra le singole tribù che costituiscono una stirpe.

    Basta con fratellanze, sorellanze, cuginanze…. e altre tali parentele bastarde!

  7. Mountcòcch&eg
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    Che simpatico! "Ironia" italiana fuori posto al solito…anche invandente (al solito), in che sito siamo?

    Ciò che non si appartiene lo si annusa, lo si mangia, lo si respira. punto.

    Non ci lasciamo invischiare da certa gente e certe polemiche che alla lunga infastidiscono solo lo staff. anche perchè si lavora, qua.

    Ohni 40 km..anche, se fosse che ci sono etnie contrapposte come le nostre ogni 40 km. così non è, però.

    Musashi non faccia il disturbatore in casa degli altri..(tipo dei vari stranieri a Brunico durante le cerimonie tradizionali, ecc). Punto, punto, chiuso.

    Parlo sono con tale Alberto Pento, al limite.

  8. Mountcòcch&eg
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    Inutile…due pianeti diversi. è stato colto l'aspetto "doganale" che viene per ultimo. Qua si parla di colonizzazione di popolamento, di sopraffazione, di rapina, di modi, atteggiamenti, lingua che non piaccino a livelli estremi, di un tutto che viene visto come malcostume, brutto, oppure come troppo diverso, alienante. Punto.

    Poi viene la realtà..non possiamo neanche vederci il nostro cinema (Paul Gross-Passchendaele, "John Rabe", "Le Couperet" con UlrichTukur) perchè semplicemente tutto ruota attorno agli stranieri Checco Zalone (o altrettanti film seri). Nessuno di noi guarderà mai una serie italiana. mai. E noi non andiamo da voi a fare gli offesi e imporre un mondo alieno.

    Punto, Passo e chiudo definitivamente.

  9. Musashi
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    ma perchè dovrei disturbare lo staff? Non capisco. La linea ufficiale della redazione del sito è la fede nell'esistenza di una razza inferiore mediterranea nei confronti delle superiori razze "alpine" (mi si scusi l'imprecisione da terrone qual sono)??

    Perchè se così fosse non me ne sono mai accorto.

    Incontrando questo sito ho creduto di trovare un centro studi ispirato al tradizionalismo, e ai temi del tradizionalismo. Con riferimento cioè a Eliade, Tucci, soprattutto Guenon ed Evola. Autori che mai diedero peso a nessuna forma di sciocco nazionalismo, del resto l'idea stessa di "nazione" è una invenzione naturalistica e moderna, post-rivoluzione francese. Semmai Evola – e solo lui fra gli Autori di area tradizionalista- diede un certo peso all'idea razzistica, sia pure intesa seconda la sua particolare visione. In ogni caso Evola seppe sempre distinguere fra razzismo e semplice etnicismo o nazionalismo, da lui sempre guardato con sospetto -del resto era fautore dell'Impero: sovra-nazionale per definizione!

    Ora fra i cardini del tradizionalismo dovremmo inserire anche la questione settentrionale, ammesso che esista?

  10. Mountcòcch&eg
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    "Sciocco nazionalismo" va bene per quegli sciovinismi ridicoli europei (fiamminghi vs. valloni, sarebbe la vera europa, come è la svizzera, e intanto la piazza di Bruxelles è in mano agli arabi) , come "secessione" andrebbe bene se fosse tra l'Umbria/Calabria/Abruzzo vs. l'Italia, è cosa ben diversa da "indipendenza". Mi chiedo quanto istante dal settentrione possa essere qualcuno per chiedersi se esiste una questione "settentrionale" (lombarda E veneziana), di insofferenza estrema verso tutto il resto, senza distinzione, perla dimensione che ci viene negata. Chi si riempie la bocca di accuse anti-razziste appartiene alle -poche- categorie che ne sono vittima, chissà perchè mai uno svedese, o un trevigiano, ecc. o chissà perchè queste non avrebbero la stessa reazione a sentirsi appellare copme "sporco svedese", ecc. Se vuoi fare un discorso universal-ecumenico al di fuori del nazionalismo europeo sei cascato parecchio fuori tema e sito. Sciocco nazionalismo:perfetto, infatti la tua provocazione da vero e proprio agente provocatore che passa la vita a scandagliare questo sito era fuori luogo: qui nessuno è campanilista, noi siamo un'unica massa con polacchi, russi, francesi, ecc. Però se cadi in questa pagina sei tu il provinciale-imperialista (l'italianità a Brunico e Vipiteno poi..) che disturbi gli altri: questo sito è l'elogio delle differenze. Bene, voi non ci piacete e siamo stufi di stare con voi. Tanti non hanno il coraggio di dirlo..lavorando poi nel mondo (a proposito di sciocchi imperialismi) finchè non siamo conosciuti (non lo siamo di per se, cancellati da questo stato) siamo noi! (il colmo) vittima di una prassi necessaria anti-mafiosa-anti-italiana che per fortuna viene messa da parte ben presto nel nostro caso.

    Io comunico con Alberto Pento. Ho sorbito gli italiani tutta la vita e non ne posso più. (Di campanili vive questo stato, io parlo di un blocco continentale unito).

    Alberto, ti invio un video per noi: dagli amici tedeschi sotto il Brennero del duo comico “Ban Luis” ("Beim Luis" = "da Luis" il presidente del Tirolo del Sud, che dalle 6 alle 8 del mattino riceve i singoli cittadini per lamentele, ecc.) http://www.stol.it/Artikel/Comedy/Ban-Luis/Ban-Lu

    (Da notare che “Alfredo e Pasquale”, (gli alunni sudtirolesi ignorano il nome del Presidente italiano, e possono permetterselo, essendo in “Italia” solo virtualmente), Thomas Hochkofler e Lukas Lobis non parlano bene l’italiano quando non recitano, e qui addirittura sono due meridionali perfetti, bravissimi, (il tedesco-meridionalese “di Mannheim” poi, fantastico). A proposito di Mannheim, anche gente di Ravenna, o di Bergamo, (tra cui uno che si chiama Vilelmo, nomi di cui sono ricchi i nostri cimiteri ma ancora diffuso ) partono in macchina per una cena da Barfüßer a Norimberga, (mangiano il lardo sulle tigelle* anche a casa propria), mentre gli italiani di Norimberga (dopo 60 anni non esiste una categoria italo-tedesca) ignorano cosa sia lo stesso ristorante, né hanno amici tedeschi, neppure i più giovani.

    Già che parlavo di gastronomia…

    Con gli amici di Linz si parla del loro Schmalz e del nostro (smalzo, lardo..), o IL gnocco fritto che ha la sua controparte nei Tierteln austriaci, ecc.e non siamo a Trento.

    Storie di vita quotidiana nello stato "italia": l'amico che 20 anni fa ha concepito un !incidente! con una donna a 1000 km di distanza (la solita leva..), mantiene questo ! incidente! a distanza e si è fatto una vita con la sua compagna poi moglie ceca.

    Fare italianità oltre il territorio storico e etnico italico è pura vuota ideologia, e l'attributo italiano per noi è un puro attributo politico.

  11. Mountcòcch&eg
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    -Impero- va a nozze con -nazionalismo europeo-, ma poi eurasiatico, ma poi pro siriano e iraniano! ecc.

    Per il resto..siamo sempre fermi a Totò e Sordi…impero quindi tutto il mondo sia italia?, o magari tutta l'europa?

    Siamo sempre lì.

    non è proprio possibile, questione di natura, di gusti,di carne di di sangue. Reprimerli è giacobinismo puro, a proposito… Non ho mai letto tanta sinistra come qui oggi: il divieto di matrimoni misti dei Goti, il razzismo dei prischi romani, ecc. non esistevano? Non è oltremodo possibile anche se un anconetano-fiorentino-laziale-pugliese, ecc. non conosce già niente di Ravenna, per poi approdare nel Tirolo (Trento & la parte austriaca cisalpina) e essere a zero totale sulla verità, sulla storia, sulle genti del territorio. Il problema è che l'italianità presume, vuole sapere, e non sa.

    Per saltarci fuori l'italianità passa dal nazionalismo più provinciale al ! mondialismo che nega le patrie, i sentimenti, ecc.

    A questa gente piace credere all’immagine data dalla TV, si offende a sentire la verità, ignora che 10-15 milioni di cittadini di questo stato (non solo quelli tedeschi e sloveni) non guardano i canali nazionali, cambiano canale e stazione radio quando parla un Cruciani, ecc., evitano carriere nel pubblico, in uno stato in cui si sentono stranieri. E' proprio l'italia stato giacobino (e con una sopraffazione etnica maggiore della Francia quanto maggiori sono le contrapposte diversità) che impedisce di avere un impero con le patrie carnali

    Mi tocca citare il fiorentino Sergio Salvi (un pò troppo marxiano per i miei gusti) che parla per noi (non per la sua terra):

    "riconoscere 24 milioni di persone come nazionalità a parte significa mettere radicalmente in discussione la liceità e la permanenza di stati che vengono abitualmente quanto erroneamente considerati "nazionali" (uno di essi, addirittura come il prototipo dello stato nazionale moderno, la Francia). La fatica intellettuale che un riconoscimento di questo tipo costa al cittadino medio di questi due stati (e lo sconcerto che ne deriva) è sicuramente devastante e soprattutto superiore a quella relativa al riconoscimento delle abituali minoranze ormai note. I corsi sono appena 250.000; i valdostani 100.000".

  12. Musashi
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    Lasciamo stare le denominazioni gastronomiche per favore e lo strutto o il butèr che poi è il butirrum latino che tanta animostità di discussioni ha generato già su questo sito, senza portare a nulla. Noto solo che fra i lettori di certe vedute ci seite solo tu, Alberto pento, un tale Wainer da modena (tipico nome modenese!) e nessun altro.
    https://www.centrostudilaruna.it/germania-e-italia
    La discussione fu già affrontata a sua tempo, e il moderatore ha dovuto sospendere i commenti tanto non si finiva più, segno forse l'austerità germanica (o celtica??ma i celti non erano poi tanto austeri) avesse purtroppo ceduto il passo alla verbosità e al bizantinismo (sic!) dei Latini, anche nei cuori dei nostri celti dell'oltre Po…

    Se legge comunque gli interventi miei e di altri, noterà comunque quante assurdità antropologiche o etnografiche o glottologiche (sono un ricercatore di filologia all'univ. di Roma) siano sostenute da alcuni suoi "compatrioti".

    Non riapriamo capitoli culinari e non ci parli, per favore, dei suoi knoedel che tanto deliziano i fini palati della val de Puster (e mi scusi se uso il ladino e non il tedesco, ma la mia tastiera non ha la eszet, capirà…). Sono sicuro che un vero cultore della civiltà germanica o celtica avrà argomenti assai più pregnanti per caratterizzare queste significative culture…

    Ad ogni buon conto, credo sia meglio tagliare la testa al toro.

    Voi avrete sicuramente delle ragioni, che probabilmente non condivido, o condivido solo in parte, ma andiamo alle conclusioni allora:

    quale proposta politica vedreste come necessaria conseguenza delle vostre premesse?

    Dove volete andare a parare?

  13. Musashi
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    Quanto all'accusa di essere fuori tema rispetto al sito…

    bè guardi, leggo e commento su questo sito da prima che lo scoprisse lei, quindi non mi venga a dire "qui si lavora", come a dire "non abbiamo tempo da perdere come voi terroni".

    credo di conoscere meglio di lei gli intenti e le visoni di molti (anche se non tutti) i curatori del sito.E' vero, Michele Fabbri ha dedicato qualche articolo a temi forse cari a qualche leghista o" indipendentista padano". Rientra pur sempre nel suo libero campo di scrittore.

    Resta il fatto che il sito si occupa di tradizione e spiritualità, (anche celtica, anche runica, pagana ma anche cristiana). ovvio, nel tradizionalismo vi sono riferimenti anche a temi di metapolitica, ma credo che non ci si occupi di questioni di confine, secessionismi, san marinismi, e particolarismi da bar e campanili. Certo le identità fanno parte dell'Europa.ma quale Europa?

    Ma vi rendete conto che razza di mentecatti siete a pensare di essere voi tirolesi (peraltro i terroni dei tedeschi, che vi disprezzano cordialmente come dei sempliciotti), insieme ai veneti e ai bergamaschi a costituire un unico blocco insieme ai polacchi e ai russi, un unico blocco eurasiatico, da cui vorreste escludere l'Italia e la sua civiltà?

    capisco che un tirolese possa non sentirsi italiano, così come uno sloveno di Gorizia. ci sta.

    Ma spiegatemi perchè la civilità italiana sarebbe aliena all'Europa? E spiegatemi perchè in quanto italiano, non dovrei essere nè europeo nè tanto meno ariano??

    …Peraltro essendo alto 185, biondo, con occhi blu scuro e indice cefalico tendente al brachicefalo (vero, devo allegare foto?) sarei fenotipicamente assai più ariano di tanti tirolesi che spesso ho incontrato per Bolzano, con i loro capelli mezzo castani e loro laide trippe ingolfate di birra, assai lontane dall'estetica ariana di un Arno Breker…..

  14. Musashi
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    Mi domando perchè l'italia debba essere uno stato giacobino?

    e la Francia?Direi che lo anche la francia! e non fa forse parte dell'Europa? o anche la Francia è tagliata fuori dal pantirolesismo??

    ma la Germania di oggi non è forse uno stato massonico e giacobino? Non è forse la sua costituzione stata scritta dagli angloamericani? Lo è, non meno di quella italiana. E l'austria? idem con patate, o crauti se preferisce il signor Montecuccoli.

    Purtroppo ormai tutti gli stati sono pluto-social-democrazie giudaico-massoniche o giù di lì. E quest'onta vale per il nostro Campidoglio, non meno che che per le porte di Brandeburgo. Volete fuggire Germania? bene, e vivrete lì, non meno schiavi di qui, forse in compagnia di gente che parla in bavarese, ma altrettanto schiavi comunque di un sistema che anche i tedeschi hanno mutuato dalle oligarchie mondiali che hanno sconfitto la Germania. E' questa la vostra liberazione? quanto siete miopi!!

    Oggi purtroppo solo in interiore hominis si combatte la battaglia contro la dissoluzione.Individualmente, nello Spirito.

    La razza, il sangue, sia detto una volta per tutte: non sono lo Spirito, ma l'Anima, che è la parte naturalistica, femminile e lunare in noi. per me appartenere a questa o quella genìa, ha poca importanza, anche se la mia famiglia ha antiche origini.

    lo Spirito ci rende liberi dalla natura, dall'etnos, dalla nascita, e dalle forze che reggono il mondo animico. Per questo l'ideale imperiale e ghibellino, che è aristocrazia spirituale allo stato puro, è sovra-nazionale.

    e sempre lo sarà. Io amo parlare chiaramente e in buon italiano, che mi si capisca una volta per tutte. se volete parlo pure in tedesco.

    La lotta è individuale: non più eggregori, razze, famiglie, clan, patrie e micropatrie, partiti,( fascisti o meno che siano). la lotta sarà solo individuale. Si fottano le patrie (compreso lo Stato italiano, che non è nè peggio nè meglio degli altri). Vedete la differenza? io non ci tengo affatto allo Stato italiano, mi sono affrancato da ogni ideologia. voi invece volete sostituire il nazionalismo italiano con un altro più pratico, quello padano o veneto o sudtirolese.Ma siete rimasti pur sempre invischiati in questo schema mentale…Quanto state messi male!

    Ripeto, lo Spirito vola assai oltre la pappa che ci facevano mangiare le nonne: questi sentimentalismi culinari ed eno-gastronomici sono da napoletani dello Spirito, e in questo permettetemi- anche se vi chiamate kuchelberg (nome assai culinario oltretutto!!!)- siete assai più" italiani",nel senso deteriore della parola, di me.!

    Io me ne rido, se per voi identità è il butèr o lo strutto! o qualche dialetto!

    Mettetevelo in testa, oggi la difesa della propria "razza interiore" avviene individualmente, queste buffonate sulla ricotta, lo strutto, la polenta, i canederli o gli osei lasciamole agli ubriaconi, del nord come del sud.

    Oggi la razza che dovete difendere è quella individuale, se ancora valete qualcosa.

    E comunque, se ci tenete, il mio sangue 0 Rh negativo, e i miei tratti antropometrici, mi renderebbero comunque assai più ariano o indoeuropeo di tanti tirolesi panzuti o di tanti veneti paonazzi di grappa, da bianchi che la natura li fece.

    E non mi sembra poco.

  15. M.K.
    |

    Buonanotte.

    Non posso parlare del resto del nostro carattere nazionale perchè non è alla vostra portata (R.Lynn, ecc…)

    Ciao Alberto come và?

  16. M.K.
    |

    Hai ragione, infatti oggi ero con degli arabi sauditi biondastri.

    A parte un duello ad armi pari, stranieri reciprocamente, voi che ci colonizzate e tentate di distruggere la nostra cultura, vediamo il resto:se provate a venire a vedere come ci avete ridotto..grazie.

    "sciocchi nazionalismi"..anzzichè chiederci scusa in ginocchio per gli ultimi 100 anni da inferno…(se lo trovate, è censurato dal vostro stato), Oneto vi spiega il trauma della vostra venuta, dal vicinato, alla scuola (senza mai offendere, si mantiene sul neutrale) per passare alla vostra classe alta (il classismo è vostro), ecc.

    "io me ne rido"? Io me la rido.

    Mi sembra di essere al lavoro oggi. Ho parlato con mezzo mondo e ancora ho potuto tagliare con l'accetta voi e noi in due ben distinte culture e mondi. Ma sì…prendiamola con filosofia e pigrizia..restiamo sotto di voi…tanto..i meranesi (quelli veri) sono italiani, ce l'hanno scritto sul passaporto..eh..

    Buonanotte.

  17. M.K.
    |

    PS: cosa c'entra l'ordine planetario col sentirsi stranieri con voi.

  18. M.K.
    |

    lingua, geni, tutto il nostro carattere nazionale, basta leggerlo su Salvi e tutta l'accademia (di base all'università di roma! toh, per una volta non pronvinciale..).

    Teli Pellegrini, ecc. Non metto Oneto e Ciola perchè guai..e poi mi fermo all'accademia.

    Chissà che scuse e che mitologie delle pappe della nonna si inveterebbero anche in questo frangente.

    Se noi torniamo in seno all'Europa continentale, tra Ticino – Trento e Innsbruck, ecc. a voi, cosa ve ne frega? Dimenticando per un attimo l'aspetto di rapina.

    (il fatto di milioni di famiglie romane soprattutto che vivono di Milano, ecc. "tutta la mia famiglia ha mangiato con l'I.C.E." si sente, gite in comitive allargate di interi enti in fiere che non spettano per lavoro…e questa non è cultura,e aliena a noi?" No, sono le pappe della nonna col nome tedesco (ben sotto Trento).

  19. M.K.
    |

    Ma gli italiani si rendono conto del ceppo di appartenenza della nostra lingua al di qua delle Alpi? e di tutto, tutto tutto, il resto. Dalla flora, al clima, a tutto. Inutile parlarne, grande provincia italiana e soprattutto…richard lynn..richard lynn..e a me spiace, io vorrei un duello ad armi pari.

  20. M.K.
    |

    Un altro si vantava di avere studiato con i costituzionalisti, indietro già 50 anni fa…buonanotte…sarebbe da tenere nascosto un lavoro presso la Sapienza..

    (io mastico di università).

    Non riesco a capire come si possa passare sopra o essere così disonesti, sia con delle lingue originarie – comunità di dialetti non italiani assolutamente (qualcuno di loro ha mai preso in mano un glossario a proposito?) che con la lingua italiana standard che noi stravogliamo completamente. Renan poi analizzava svizzeri -valloni-francesi, e poi fiamninghi e olandesi: una lingua "comune" (che non è la nostra, ma l'abbiamo adattata molto dall'originale, tanto che un italiano sub-padano è assolutamente "out") non determina niente, soprattutto se importata.

    Continuare a fare gli struzzi sui rapporti naturali che abbiamo con francesi, tedeschi, ecc. e che NON abbiamo con gli italiani propriamente detti per via di differenze in ogni campo e soverchianti, sarà peggio alla fine, per goi struzzi.

  21. Kaisaros
    |

    x musashi:

    vedo che,altrove su questo sito,continua la battaglia

    tra mitologie "padano-venete" ed argomentazioni

    sensate(le tue,o le sue se preferisce).

    Parliamoci chiaro:

    sono sempliciotti attaccati alla cucina della nonna

    che si sentono guerrieri celti o longobardi

    davanti al loro computerino(e potrei portare tanti esempi

    di siti di squallidi indipendentisti e le loro foto "cazzutissime",

    magari con scudi ed elmi che gli stanno 3 volte).

    E' una sorta di gioco di ruolo,niente di più.

    Si sentono tedeschi o scandinavi,ma senza ascoltare il mitizzato oste;

    ben difficilmente un tedesco si sente consanguineo di un Italiano del nord.

    Sognano un glorioso futuro "blut und boden" su base regionale,nel loro giardino di casa

    laddove nel mondo odierno le potenze schiereranno potenze demografiche

    nell'ordine dei miliardi di individui.

    Parlano di regni fondati sul sangue(inesistenti peraltro)

    laddove,piaccia o no,i grandi imperi

    si sono sempre basati sul merito.

    Ma da un certo punto di vista li capisco;

    anche a me è capitato di sognare,vagando tra i monti

    della mia terra,tra boschi e rovine di antichi castelli,

    un mondo guerresco,naturalista,ariano,basato sulla razza,

    tra forti cavalieri,bionde fanciulle e biondi pargoli.

    Poi ho conosciuto la ****.

    A loro manca evidentemente l'ultimo passaggio!

    🙂

    Mi si scusi la volgarità,

    ma in confronto a certe tesi ed all'astio

    velenoso e muliebre dei "fieri goti" in questione

    sono un chirichetto.

    E certe discussioni non meritano niente di più serio.

  22. Paolo
    |

    Permettetemi una nota di qualunquismo: per il Sud Tirolo, o Alto Adige che dir si voglia, far parte dell'Italia è stato un affare come pochi. Con la scusa della minoranza linguistica avete avuto un'autonomia sotto tutti i livelli che vi scordereste se il vostro territorio forse unito all'Austria (che, oltre tutto, non vi vuole!), con tutta una serie di ritorni anche economici non indifferenti. E non parliamo della situazione di vera e propria segregazione razziale che i cittadini di lingua italiana devono subire nella Provincia di Bolzano! Abbiate almeno un minimo di decenza e statevene zitti e buoni!

  23. Musashi
    |

    Kaisaros,

    purtroppo hai perfettamente ragione. Mi conforta solo l'icastica immagine da te quasi dipinta!

    Purtroppo è gente che non riesce nemmeno ad inanellare un paio di argomentazioni logicamente concatenate. Hai notato i passaggi logici in quello che scrive Montecuccoli-Kuchelberg? Praticamente inesistenti? E questi qui sarebbero della razza di Kant?

    Oddio, ho i miei dubbi….

    tra tante fanfaluche prive di senso eccone un'altra: mi fa l'irredentista tirolese qui… e in altri interventi si spertica in descrizioni della religione odinista ariana e del paganesimo SS a base di Napola e castelli di Wewelsburg!! E pensare che l'identità tirolese è sempre stata ultracattolica, a partire dalla processione del Sacro Cuore, quasi un simbolo nazionale di resistenza al bonapartismo!

    E al cristianissimo Andreas Hofer che si fece fucilare col crocifisso stretto in mano!

    Purtroppo a queste persone manca non solo il senso della realtà come hai ben detto tu (quello che ti fa capire che amare l'ideale non significa vivere come un alienato in un mondo di schizofrenia donquichottesca..) ma anche la capacità di ragionare ed esprimere un pensiero argomentato.

    Sono degli ignoranti, privi di storia, se ignorano ad esempio- vista la battuta sugli arabi biondi- che in sicilia ad esempio oltre agli arabi ci sono stati i normanni e che una certa frazione della popolazione e della nobiltà siciliana ha ancora tratti somatici nordici, o parzialmente nordici.

    Con la loro formazione culturale non mi stupisco…. E infatti parlano di Oneto, Ciola ( tutte persone dai nomi italiani peraltro), come se citassero Aristotele, o Schopenhauer!

    In fondo si tratta di richiami autoreferenziali agli stessi sparuti autori che hanno ispirato le loro idee e il loro nazionalismo para-leghista.

    Idee che oltretutto i "padani" non hanno mai coltivato, se non negli ultimi 20 o 30 anni- e questo la dice lunga sulla "tradizionalità" di questa linea di pensiero, assai fantasy.

    E' vero, lasciamoli cuocere nel loro sproloquio autistico, fra venetomani e neo-celti o neo-longobardi, ma non ti stupire se ogni tanto, quando passano il segno, io o qualcun altro perdiamo le staffe e li richiamiamo alla realtà. Usare un sito tradizionalista per fare propaganda politica a qualche amante dei revival in costume storico mi sembra davvero confondere S. Antonio (abate) e il porco, come si dice dalle mie parti.

    Cordiali saluti.

  24. M.K.
    |

    Che accademia..complimenti.,..evviva Richard Lynn…e io vi ho pure difeso oggi..però mi scoccio usare questa fastidiosissima lingua..Nessun'altro vi risponde perchè vi compatiscono. le idee sul Tirolo (io non sono tirolese) sono tipicamente arretrate. Quindi comprate la sottomissione di un altro popolo? (Gli unici a rubare dei soldi sono le vostre regioni tramite il vostro stato, loro si tengono semplicemente i loro soldi, fanno quello che noi arriveremo a fare).

    Che marea di clichè lontani anni luce dal continente…come leggo altrove qui che nelle scuole pugliesi Bossi diventa quello che ha inventato il termine "terrone", vorrei tanto vederli questi Yeti friulani con le facce avinazzate, io conosco solo export manager di là, trilingue ultraprofessionali che gli stranieri alle prime armi non capiscono:perchè parlano le lingue bene=senza l'accento italiano?

    Pensare che oggi ho difeso il sud: brasiliani area sud (ispano-tedeschi-ecc) "mi fanno paura o sono grotteschi, io dico al direttore di non fare affari oltre la tal zona in italia" (mi collego all'articolo di Oneto) e io ho sminuito (non faccio comizi di piazza nella vita).

    Magari ci fossero Yeti avinazzati friulani! meno inquietanti delle bieche facce da mafiosi o da "palazzinari" romani (parola sconosciuta in padania).

    Che stimolante accademia….tutta una cultura di antroponimi, toponimi franco-tedeschi o antico germanici e celtici, e una stessa gastronomia e legami mensili tra Parma-Monaco-Budapest, ridotti alla "pappa della nonna", che poi è la pappa della fidanzata di 20 anni (ah proposito le melanzane alla parmiggggiana sono straniere e quesi mai mangiate in tante zone padane—io le mangio a Vipiteno! (non sono tirolese, non ho avuto l'onore di avere bisnonni triestini e trentini-tirolesi che hanno combattuto dalla parte giusta nel 14-18 (la parte giusta di Evola, anche..)

  25. M.K.
    |

    Il censore itinerante di questo sito, l'ideale istigatore della NKDV (e invasore dell'articolo) ha uno strano modo di fare l'intellettuale..capisce Evola al contrario… individualismo????? Evola è per la personalità contro l'individualità!!!

    E siamo nel sito che decante (per fortuna) la comunità, senza cui l'individuo non è NULLA.

    Inoltre, in questo sito vedo molti articoli firmati da Rimbotti, Fabbri……siete poco informati (mi complimento con gli autori citati comunque, trovo i loro scritti!)

    Saluto gli amici che mi leggono ma non si abbassano a rispondere a …a…chi?

  26. M.K.
    |

    Noi viviamo coi tedeschi e parliamo di voi.

    le vostre favole raccontatevele nella vostra terra e statevene lì, buoni e tra di voi.

    Io non mi spertico assolutamente su "arianismi" che inventate. e non conosco il cattolicissimo tirolo io…

    sottolineo la non cultura dell'italianizzare-cattolicizzare il Terzo Reich!

    non sapete neanche distinguere.

    devo lavorare e non ho tempo per voi.

    Che bello sentire sempre il tanto meridionale "igggnnorante""", vi ci riempite la bocca.

    Chissà che questo ignorante non scriva (non in questo spazio senza tempo) e non insegni….

    Sentiamo l'italiota "non riesco a immmmaggginare cosa insegni.."

  27. M.K.
    |

    State offendendo il vostro guru Evola? è lui che parla di Napola, ecc.

    io ho dovuto correggerlo in una traduzione dal tedesco…

    Magari fossi "alienato in casa tutti il giorno", arrivo a casa a quest'ora.

    noi padani lavoratori…eh…

  28. M.K.
    |

    Guardatevi i sondaggi sulla "secessione" (indipendenza, secessione sarebbe dell'Umbria dal testo vostro) ma dubito a questo punto che sappiate leggere..se unite gli NPEA ("napola") al Tirolo (io non l'ho mai fatto, altrove quelli dei vostri iventavano un sudtirolo "nazista" a beneficio dell'italianità quando un battaglione fu addirittura inviato per punizione al fronte russo per anti-hitlerismo), inventate che un settentrionale sia un tedesco o un celta originario, e mentite a voi stessi in questo modo…

    io vivo il mondo e posso citare centinaia di giornate come oggi in cui si parla di voi (i brasiliani), dei ragazzetti di scuola col motto (ormai) dell'invasione francese, ecc. favorita per liberarsi di voi, ecc.

    Il fatto è che non conoscete il settentrione e dimostrate tutti i crismi per cui "italian" "italian-american" "Italiener" è un concetto ben definito, ben altra roba che valloni vs. fiamminghi e gli schiocchi nazionalismi di musashi.

    (tanto noi a Ellis Island non eravamo inclusi tra di voi, e a Huntsville non venivamo linciati)

  29. M.K.
    |

    Leggo di Wainer: la vostra "igggnoranza" è tale per cui non divreste neanche parlare.

    Sì, Weinert in tedesco, è Wainer in tutte le ex zone asburgiche e satelliti, poi ci sono Armina, Waldemar, ecc.

  30. M.K.
    |

    Perchè, quali sono i tipici nomi modenesi? o forlivesi?

    davvero credete che siamo nordtoscani senza una ben distinta visione del mondo?

    Siamo già di fatto due blocchi ben distinti, questo stato non è mai esistito.

    Ha ragione Wainer: in quell'articolo sono stati proprio gli italioti ad essere usciti dal tema, proprio a zero totale sulla Valle del Po, (la cui presenza dei Gastarbeiter italiani accomuna ancora una volta Padania e Germania).

  31. M.K.
    |

    Oneto è un altro alienato? che scrive tutto solo…

    (davvero non avete mai sentito nomi padani come Wainer, Valmer, Wilmer? davvero? non ci credo. mi rifiuto di crederlo)

    Sergio Romano è un avinazzato friulano…Sergio Romano spiega che per le regioni settentrionali è in gioco qualcosa in più della prosperità. È in gioco la cittadinanza. Hanno il diritto di essere europee e corrono il rischio di essere mediterranee".

    E non mi metterei dalla parte di "Giovanni Arpino che ebbe a dire nel corso di uno dei suoi improvvisi scatti fantastici:”la nostra sventura fu la caduta dell’impero austriaco, ma il primo a tradirci fu annibale. Lui. Che si arresta a capua anzichè conquistare roma e bruciarla, cospargerla di sale".

    "

    “Scrive Paolo Mieli: “Ad appena dieci anni dall’unità d’italia, negli stessi ambienti garibaldini e mazziniani settentrionali viene piantato il seme da cui nasce la proposta della secessione del Nord (…)”. A questa gente appartiene per esempio, Giuseppe Nuvolari, ufficiale garibaldini “pentito” che, a venti anni di distanza si rammarica di non avere capito per tempo le idee di Cattaneo e di essere arrivato alla convinzione che l’ “unità” sia stata un grosso errore"

    Tanti leggono questi commenti, ma non si abbassano.

    io mi abbasso. Veramente volevo comunicare con Pento, prima dell'opera dell'itinerante agente della NKVD italiota.

  32. M.K.
    |

    COSTUME STORICO? CELTI? POLTICA??? (SIETE VOI QUELLI DEL PARTITO FANTASMA DEL RISORGIMENTO CHE NON HA MAI AVUTO UN SORGIMENTO)

    GUERRIERI? TIROLO PAGANO????

    INVASATI? ALIENATI?

    VE LE RACCONTATE, STATE BENE COSì..FATE TUTTO VOI..NON ACCETTATE LA REALTà…

  33. M.K.
    |

    IL RICERCATORE DELLA PEGGIORE UNIVERSITà DEL MONDO SI DOMANDA LA BASE: PERCHè L'ITALIA DOVREBBE ESSERE UNO STATO GIACOBINO. !!!. COME PREGO?

  34. M.K.
    |

    Se leggete almeno l'ABC, Oneto, imparate che da quando siamo rinchiusi in questa gabbia con voi, da 150 anni, i nostri bisnonni, poi nonni, poi padri abbiato coltovato, eccome se abbiamo coltivato. Ma voi siete figli dello stato che ci ha dato le scuole che insegnano che le cannonate di Crispi e Bava Beccaris contro lo stato di Milano erano contro "la rivolta degli stomaci" (A Milano..), che censurano 40 anni di "La Boje" anti-italiana in tutta la Valle del Po, TUTTA, che noi di Galli abbiamo SEMPRE parlato (ignoro l'esistenza dei festival neo-celtici), ecc. ecc.

    Volete sapere cosa dicevano i nostri nonni?

    30 anni fa….e i partiti nel 43? e nel 48? e nel 75?

    gli italiani veri, voi, parlano con una ignoranza che è stupefacente

  35. asabayw@yahoo.it
    |

    e il brigantaggio settentrionale contro di VOI, non contro "i piemontesi"

    (Cavour , quello morto stranamente così giovane, che non voleva superare l'appennino emiliano).,

    è "l'imperialismo degli straccioni" del tremendo Churchill

    In lòi as med e a s'argòi i manrucchèin

  36. Chris
    |

    Sì perchè prima di 30 anni fa c'era un'armonia tra voi e noi che era esemplare….

  37. M.K.
    |

    Naturalmente io e altri che hanno letto vi consideriamo incolti, arretrati e invandenti, al solito. Io lavoro tutto il giorno con la vostra gente e voi siete già di una categoria altra, speciale..

    Vi siete offesi infantilmente e conducete azioni di disturbo da guardiani "del faro coloniale", inoltre Musashi ci fa sapere che è biondo, "e questo non gli sembra poco".

    Il libro di Oneto potrebbe forse insegnarvi qualcosa su questa landa che a quanto pare è tanto sconosciuta. Io conosco dei Wilmer, Widmer, Waldemar, Wainer è la versione padanizzata di Weinert, ma non vorrei che vi confondeste ancora e vi inventaste ancora una volta che noi siamo tedeschi.

    Speriamo che abbiate concluso e che ci lasciate lo spazio per scambiarci commenti costruttivi. I peggiori studi scientifici sembrano dimostrare che non è possibile un confronto ad armi pari. Io non ho mai scritto di "arianesimo", nè di "Tirolo pagano", non mi sono mai "sperticato" in merito all' "Hitler vaticanista", di revival celtici, di "adolescenti guerrieri", anche perchè non sono un giovane e non si addice al mio ruolo. Per voi è certamente meglio così, raccontarvela, usando i soliti slogan offensivifacili da ricordare (noi "patani ingrati" abbiamo tutti i titoli ("Don Juan de la Sierra…") necessari). Purtroppo in questi commenti non mi è possibile facilitare il testo per voi, anche se non vedo il bisogno di "nessi logici" in elenchi di fatti. Dove sono i vostri, di fatti? a parte gli slogan del partito del risorgimento che non ha mai avuto un sorgimento.

    Vi assicuriamo che il disagio, e non da "30 anni di revival celtici" (oltre la superficie) verso di voi è naturale, non politico e ovvio tra tutte le fasce della nostra gente. Qual'è il problema? La "lingua italiana" è il maggiore fattire di disunione reale, e noi vogliamo parlare la lingua che ci pare, purtroppo la nostra lingua non è ancora estinta.

    Chissà perchè ci volete tanto insieme a voi…

    Ci sono: "Da Varese a Trieste tutta è casa mia, se a quelli di Varese non va bene, se ne vadano su un'isola" Bingo.

  38. Chris
    |

    Anche se siete "icastici" forse siete davvero la versione di "Alfredo e Pasquale" del sito..chissà.

    Siete così a digiuno di area padano-alpina? di sicuro non ci siete immigrati!

    Se invece leggete il Gualtiero Ciola imparate qualcosa su Küchelberg (nome "culinario"? cos'è la filologia della U.la Sapienza? che distanza…)

    Mamma mia!

    Attenzione a non fare rivoltare Evola nella tomba col "tradizionalismo individualista".

  39. M.K.
    |

    PS:

  40. chris
    |

    Spero abbiate finito e ci lasciate scrivere nella NOSTRA pagina (Oneto), senza invadere ancora. La nostra gente non si perde in polemiche, ma non crediate per questo che non sentano la questione settentrionale. A parte che ci sono associazioni, conferenze, punti di incontro tra youtube e altro, ecc.

  41. chris
    |

    Nell'articolo germania-italia leggo svariati connazionali all'inizio dei commenti che difendono i nostri argomenti contro la visione distorta dell'articolo e contro il nazionalismo italiano, ma io più non si prendono la briga di farlo.

    Chiedete al direttore di banca fino all'edicolante, agli stranieri, cosa ne pensano….

    non sapete niente.

  42. Musashi
    |

    Ecco vada a lavorare,

    che la sua mente ottenebrata si renda produttiva, almeno lì.

    chissà se Rimbotti e Fabbri saranno fieri di avere "sostentitori" come lei.

    non mi sembra che siano scesi in campo a difenderla…

    Evviva il neonazismo padan tirolese! Evviva i celti di Reggio Emila, evviva il cinghiale di Asterix con la piadina e Lambrusco. Evviva i canederli, piatto tipicamente ariano, che rende più puro il vortro sangue padano ( la cucina per per lei signor Kuchen-berg è essenziale sempre, non si smentisce mai! ama la cucian quasi come un italiano, non si vergogna??).

    Mi ha convinto, mi rammarico solo di non essere padano come voi..

    chissà magari nella prossima vita, se il mio karma sarà favorevole potrò rinascere anche io nell'oltre Po pavese o in val brembana, sarò felicemente convinto di avere la stima dei tedeschi (come se questo fosse il metro qualitativo e assiologico) e potrò parlare anche io di "schei" e "dinè", lamentarmi di quanto lavoro ho, e fare l'evasore fiscale, portando i soldi a Lugano. E magari dirmi anche ammiratore del Dritte Reich, ma votando Maroni o il Cav. Berlusconi – trevigiano residente ad Arcore, degno prodotto della vostra padanità imprenditoriale e mercantilistica.

    Eh si, bel modo di essere il vostro,davvero da invidiare, non mi stupisco che le lobby omosessuali di bruxelles o gli affaristi lussemburghesi o i banchieri sionisti della germania di oggi, si trovino bene in affari con voi.

  43. Musashi
    |

    Sia detto per suo conforto, e per maggiore chiarezza,

    la sua idea di individualità è assolutamente confusa, filosoficamente parlando, perchè contrapporla alla "personalità" è solo polemica. LA personalità trascendente si incarna in esseri per forza di cose individuali, dunque non vi è contraddzione. del resto negare l'individualità a cosa porterebbe?

    E in questo Evola si differenzia da Guenon.

    Se si prendesse la briga di leggere gli scritti metafisici di Evola, soprattutto lo "yoga della potenza" vederebbe quanto l'immanenza individuale sia base per l'ascesi nella visione evoliana – che è tipicamente tantrica.

    Chissà se riesce a seguirmi…

    vabbè, ad ogni buon conto chiarisco che non sono cattolico (e kaisaros e paolo possono testimoniare su questo) nè ho mai voluto cattolicizzare il Reich. non sono cattolico nè nazista, se la cosa non le dispiace.

    Non rispondo a queste categorie. Sono semplicemente un cultore del pensiero tradizionale…

    Religioni e idee politiche: sono loro che cercano di approssimarsi alla Tradizione.

    Lei invece continua a uniformarsi a ideologie, etichette, partiti, leghe…come infatti aveva capito molti interventi fa…

  44. Musashi
    |

    Evdientemente c'è

  45. Musashi
    |

    ..qualcuno che crede ancora alle illusioni create dai partiti di massa novecenteschi! quali certamente fu il NSPAD tedesco..

    pensare che senza idea di comunità l'individuo non sia nulla fa capire quanto valga questo "individuo"…

    Bene la rimando allora al concetto germanico di comunità intesa come "confederazione" di uomini liberi, come associazione di più individualità perfettamente autonome e definite, prive di promiscuità collettive.

    L'uomo ariano o arimanno era uomo libero, una libera individualità.

    Come si fa dimenticare l'Evola filosofo, che ha teorizzato il concetto di " Individuo Assoluto", ricollegando l'indivualità immanente stessa alla Personalità trascendente???

    Se si va leggere "cavalcare la Tigre" capirà quanto Evola credesse nelle sue "comunità". caro amico, qui non siamo più ai tempi del fronte della gioventù, incollare i manifesti non serve a nulla, se non a far ingrassare la classe dirigente dell'ex AN o della Lega.

    la smetta di parlarmi di comunità! Per giunta citando l'aristocratico e solitario Evola, che mai fece parte di nessuna comunità, loggia o partito, compreso quello fascista o nazista. In "cavalcare la tigre" troverà quanto Evola pensava delle sue "comunità", una strada ormai impraticabile ed estinta…

    Qui e ora, come Evola capì, le realizzazioni saranno solo interiori e individuali, per quei rarissimi individui che, solo loro, ne avranno la stoffa e la qualificazione.

    Che la realizzazione sia INDIVIDUALE, soprattutto dal punto di vista della realizzazione interiore, escludendo sempre più catene, comunità o logge, lo vede bene espresso nell'opera magica di Evola: "Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io".

    Seconda una linea indicata da Evola,e sviluppata da Scaligero, troverà il senso dell'Io solare che, lungi assai dalla via lunare delle chiese, delle eggregori, dei clan e di altre forme antiche e colletive di accesso allo spirito, è l'unica strada battibile oggi. Questa peraltro è la via occidentale alla tradizione. Faccia lei, ma le consiglio di riconsiderare la sua formazione dottrinale, in vero assai superficiale, un po' da militante diciottenne del fuan con idee ancora proto-fasciste. il Pensiero di Evola, lei non lo ha colto neanche di sfuggita, se lo lasci dire, con buona Pace di Fabbri e Rimbotti.

    Troppo impegnato a lavorare per l'organigramma padano, la sua preparazione dottrinale ne ha risentito.. Ma credo che la cosa non cambi la sostanza della sua vita….

  46. M.K.
    |

    Ancora azione di disturbo "icastica" da agente della NKVD, come può scrivere una persona che adora Evola all'arrovescio e mi chiede in che modo l'Italia sia giacobina?

    Il problema è che lavoro all'Università..oddio!!!.

    Non amo le polemiche e quindi aggiungerò solo questo:

    qui nessuno è "antimeridionale" (termine già di per se vittimista e meridionale). Immagino che non siate neppure a conoscenza della -EWuroregio- Monaco-Innsbruck-Verona (università, ospedali) e della doppia cittadinanza futura (austriaca) anche per Trento, ovviamente; o della commemorazione per l'esecuzione di Andreas Hofer tra Comuni di Mantova, Land del Tirolo del Nord, Tirolo del Sud e Schützen (anche trentini e ladini), o delle messa per la Brigata Estense.

    A proposito del totale digiuno di settentrione-Lombardia storica e dei "deliri mai esistiti prima di 30 anni fa", nelle nostre conferenze (varie associazioni, vari docenti e personalità che soddisfano la vistra sete di titoli "don de la Sierra…) noi non amiamo quell'aspetto settentrionale liberatorio da "non si servono meridionali" che ha avuto luogo dal 1945 a circa gli anni 80 (o le varie barzellette, quella dell'uomo col coccodrillo al bar, o della traversata del fiume, ecc.) ma analizziamo come sia facile gridare all'albanese e non affrontare le ben più pericolose infiltrazioni italiana-mafiosa e la sopraffazione romana. Anche se basta controllare quanti nel Settentrione prendano parte alla vita pubblica "nazionale" (TV, stato, ecc.) per vedere dall'esterno quel disagio che c'è sempre, immutato tra vicini di casa, colleghi di lavoro, ecc.

  47. M.K.
    |

    Ancora offese?

    come se io offendessi un ticinese che, per qualsiasi motivo, non mi volesse (non è così, ma per es.)

    comolimenti.

  48. M.K.
    |

    un pò su Oneto, molto istruttivo a degli stranieri totali:

    Solo una cosa prima: ancora digiuno totale sul Settentrione, "un po’ da militante diciottenne del fuan con idee ancora proto-fasciste", fuan e littorismo in settentrione????, ringiovanimento (ti ringrazio, ti do del tu perchè tu sì, sei un ragazzino), ah allora lavorate "col sistema",un trio, interessante,

    non si rammarichi che non c'è nessun sentimento di superiorità nel padanismo (lomnardismo), (questo confondere differenziazione con discriminazione è tremendo..avevo scritto anche a Pento del norvegese rispetto allo svedese (invero campanilisti..).

    Ecco un pò di alienati autistici…

    "Sergio Romano è un avinazzato friulano…Sergio Romano spiega che per le regioni settentrionali è in gioco qualcosa in più della prosperità. È in gioco la cittadinanza. Hanno il diritto di essere europee e corrono il rischio di essere mediterranee” (Oneto)

    “Giovanni Arpino che ebbe a dire nel corso di uno dei suoi improvvisi scatti fantastici:”la nostra sventura fu la caduta dell’impero austriaco, ma il primo a tradirci fu annibale. Lui. Che si arresta a capua anzichè conquistare roma e bruciarla, cospargerla di sale” (Ciola)”.

    “Scrive Paolo Mieli: “Ad appena dieci anni dall’unità d’italia, negli stessi ambienti garibaldini e mazziniani settentrionali viene piantato il seme da cui nasce la proposta della secessione del Nord (…)”. A questa gente appartiene per esempio, Giuseppe Nuvolari, ufficiale garibaldini “pentito” che, a venti anni di distanza si rammarica di non avere capito per tempo le idee di Cattaneo e di essere arrivato alla convinzione che l’ “unità” sia stata un grosso errore” (Oneto).

    mi dispiace per il clichè dissacratorio così tanto giacobino (vostro) , non sono nè cattolico, nè nazista, ecc.

  49. M.K.
    |

    Si cita Evola con "personalità contro invidividualità"………….

  50. M.K.
    |

    Ma non lo sapete che Berlusconi è il palermitano che parla meneghino?

    Io vengo da "sotto il Po" anche se lavoro anche "sopra" (quel confine immaginario che vi piace tanto), e ho vissuto a Roma.

    Chissà perchè da per scontato che non abbia letto Evola e non ha riconosciuto le mie citazioni a memoria.

    Molto male pensare subito a una discriminazione "supremazista e nazista" da parte mia /nostra e molto male fare il borghese da salotto intellettuale e poi tirare fuori i partiti!!!

  51. kaisaros
    |

    x gli highlander padani:

    guardate l'indirizzo di questa pagina:

    https://www.centrostudilaruna.it

    Vedete?

    Punto IT !!!

    Perchè non create un sito tipo

    http://www.scheiterùnbùter.PA

    o qualcosa del genere?

    Per sostenere le vostre tesi di cartapesta

    dovete venire in un sito Italiano(in teoria si in quanto Italiani,

    ma sorvoliamo…..)?

    Se dovete giocare a fare gli stranieri,fatelo bene !!!

    Venite in un sito Italiano,a difendere uno studioso Italiano,

    dal cognome Italiano,parlando in Italiano…..

    sostenendo una non precisata nazione all'interno del territorio Italiano

    (che da Augusto a Machiavelli fino a von metternich è sempre stata dalle Alpi alla Sicilia)…..

    Le traballanti argomentazioni poi sono principalmente culinarie;

    per non parlare di quelle linguistiche(scommetto che avete nomi Italiani!)

    A meno che non vi riferiate alle radici del Sacro Romano Impero !!!

    Se così fosse,anche un senese o un pisano non sono Italiani !!!

    Insomma,lasciate perdere:

    ed evitatevi gli stereotipi dell'Italiano meridionale.

    Perchè se c'è qualcuno che sbraita grossolanamente,

    attaccato alla cucina della mamma,che tenta di rigirare i discorsi

    e che fa comunella(a differenza di me e musashi che ci siamo parlati

    si e no 2 volte),

    quelli siete voi(non a caso siete Italiani,ma la versione più deteriore possibile).

    Saluti 😉

  52. Paolo
    |

    @M.K. Io sono lombardo, nato e cresciuto a Lodi, la mia famiglia è lombarda da generazioni, quindi il settentrione lo conosco benissimo. Tutta questa ansia secessionista, però, non l'ho mai vista, se non nelle persone apertamente schierate con quell'obbrobrio di partito che è la Lega Nord. Ho paura che voi "padani" viviate in un mondo a parte… E comunque trovo alquanto stravagante tirare in ballo Evola per delle squallide vicende campanilistiche…

  53. M.K.
    |

    Il sito ospita l'articolo di Oneto che è un indipendentista completo,

    gli autori in questo sito arrivano per prendere le difese dei bambini che hanno ragione?

    COGNOME ITALIANO? STUDIOSO ITALIANO? PARLANDO IN ITALIANO?

    NON MI SEMBRA PROPRIO, A PARTE QUESTA LINGUA toscana Nè CARNE Nè PESCE CHE NON è LA LINGUA CHE USIAMO IN CASA. E TRA DI NOI NON LA USIAMO COSì.

    LA USIAMO PER VOI.

    comunella….M. ha chiesto di chiederti conferma che non è cattolico…

    io sono l'ultimo intervenuto dei tanti commenti di connazionali su quell'altro articolo.

    Interessante comunque il Salvi (che parla per noi ma è un toscano) che ho scoperto grazie a questo sito e mi sono procurato: "(…) a tutti gli effetti una lingua straniera: Il progressivo impianto dell’Italiano standard (cioè del Toscano normalizzato, che proviene, come si è detto,

    da una diversa comunità di dialetti, sia pure anch’essa

    romanza, ed è pertanto, per i padani, una lingua straniera)

    non ha cancellato del tutto le abitudini linguistiche ereditarie

    di quei padani che hanno dismesso la loro lingua

    materna. Si può infatti parlare di un Italiano “padano” che

    diverge parzialmente, come fonetica, come morfologia

    e come sintassi, dall’Italiano standard (anche se non è

    più Padano). Faremo soltanto pochi esempi, astenendoci

    dal lessico che presenta numerose divergenze a tutt’oggi

    insuperabili e dalla pronuncia aperta o chiusa di O ed E,

    anch’essa fonte di divergenza insormontabili.

    La S intervocalica (…)"

    Nel 1969, Heinrich Lausberg, nel suo fondamentale

    Linguistica romanza (39) propose una classificazione ancora

    più raffinata che, come avvertì testualmente, “non si cura affatto, come mostra la divisione dell’”Italia” in due parti,

    (eppure, a distanza di trent’anni, quasi nessuno

    mostra di essersene accorto).

    Già nel 1905, il dialettologo

    Pier Enea Guarnerio espresse seri dubbi sulla posizione

    del Gallo-italico, i cui dialetti gli parevano “tutti così alieni

    dal sistema italiano e, all’incontro, così conformi alla

    struttura gallica che parrebbe legittimo sottrarre senz’altro

    il piemontese, il ligure, il lombardo e l’emiliano dalla famiglia

    italiana per farne un gruppo a sé o, al più, subordinato

    al francese”. Spaventato dalle sue parole, aggiunse subito:

    “Ciò non si fa perché, in effetti, oltre alle ragioni linguistiche,

    si ha l’occhio anche a quelle geografiche e storiche”.

    Un buon italiano doveva, insomma, essere strabico,

    soprattutto se era un linguista di professione.

    Questo accenno alla Lombardia ci introduce direttamente

    alla questione della lingua padana (o “lombarda”,

    come si diceva una volta, in un senso che coincide con

    quello attuale di “padana”)

    Come nelle scuole italiane non si insegna la musica, in esse non viene insegnata nemmeno la linguistica. A causa di questa situazione, pochissimi italiani colti, che pure mostrano di sapere che il francese e lo spagnolo non sono dialetti italiani, sanno che il sardo e il friulano sono lingue diverse dall’italiano. E soltanto qualcuno tra loro mostra di intendere, per questa ragione, l’esistenza di una nazionalità sarda e friulana distinte da quella italiana.

    Si contano forse sulla punta delle dita di una sola mano coloro che sanno come il linguista Clemente Merlo abbia (…)

    Ho concluso.

  54. Musashi
    |

    Allora cari somaroni padani,

    i vostri commenti arrivano a spruzzo, di conseguenza…

    1) sul valore tradizionale dell'individualità, nota caretteristica del mondo occidentale TRADIZIONALE – rispetto al mondo ugualmente, a suo modo, tradizionale dell'Oriente, degli atavismi collettivi dei popoli asiatici-, mi sembra di essere stato chiarissmo, e per nulla credo che EVola abbia a rivoltarsi. anche perchè fu cremato e non inumato, caro sapientone del Nord! ad ogni modo credo di aver scritto un commento abbastanza chiaro su ciò che volevo dire. Badi non ho mai parlato di INDIVUDALIsmo (-ismo è ideologia).

    Il concetto di Scienza dell'Io, nei lavori del gruppo di Ur vi è così difficile da comprendere? andiamo bene…

    Ho parlato di individuo, cara emerita mente padana. E fu Evola a teorizzare l' Individuo Assoluto.!!

    Se M.K: fa dei voli pindarici, lei proprio mostra di non conoscere neanche le bibliografie.

    2) Parlate di accademia?

    ma per favore… Gilberto Oneto, assurto all'olimpo dell'etnografia, dell'antropologia accademica non si sa per quali meriti…. ma sapete in cosa è laureato? si tratta di uno che fa l'architetto in vita sua, e a tempo perso scrive di celti goti e longobardi.

    Un dilettante dell'antropologia.

    Nome culinario Kuchel-berg perchè ironizzavo sull'assonanza fontetica con Kuchen, ma credo che certe finezze vi sfuggano. Quanto a Ciola, nome italiano, bè ve lo traduco in tedesco. a un dipresso direi "schwanzstuck". Fatevelo tradurre dai vostri amici sudtirolesi o dai vostri colleghi di lavoro poliglotti e mitteleuropei…credo che il termine calzi a pennello.

    3) fatemi capire: non siete germani, non siete celti,longobardi, goti? allora cosa siete? Dico a Montecuccoli (nome frivignanese, almeno in orgine). visto che non siete germani, nè longobardi, insomma avete idee etnografiche un po' confuse.. qual'è la vostra identità nazionale? non è che siete italiani..?

    4) se non siete germani perchè vi fregiate di tanta toponomastica germanica????????

    Cosa che non avete solo voi, peraltro. passate in umbria: quanti paesi si chiamano Gualdo! dal tedesco wald..

    sapete… i Longobardi – pace all'anima loro, ma si sono estinti da un pezzo- sono arrivati anche in umbria, perfino in campania. toponomastica compresa. Ma voi siete i fieri germani, gli altri sono saraceni vero?

    Infine vi dico che purtroppo questo sito sta prendendo una piega ridicola.Grazie a voi.

    per definizione dovrebbe essere, cito, "un’associazione culturale, […]. Si occupa di studi tradizionali, storia delle religioni, mitologia, simbolismo, folklore, indoeuropeistica, storia, filosofia, letteratura."

    qui troppo spesso questi temi sembrano cedere il passo al movimentismo di una certo gruppo di indipendentisti padani che coltivano idee, giuste o sbagliate che siano, che non fanno parte del merito dei temi del Tradzionalismo, ma neanche della Destra tradizionalista che a quei temi si richiama. parlate di banchieri, edicolanti o evasori fiscali di san marino….

    Questi sono temi di politica spicciola, di amministrazioni locali (questo è: la Lega va forte sulle amministrative, sulle provincie, per questo non vuole farle abolire…) tinte con qualche visione fantasy di antichi celti o con fanta-razzismi sulla razza padano-alpina (l'unica che il mondo accademico riconosce con questo nome è una razza di bovini pensate un po').

    oltretutto ai vostri banchieri o edicolanti, alla casalinga di voghera o al metalmeccanico di Sesto san Giovanni o al raccoglitore di vongole di Porto Marghera, credete importi qualcosa dei vostri Celti o Longobardi? sono miti di pochi entusiasti, anche se dei militanti leghisti, fanatizzati a suon di ampolle del Po, ci sono.E allora? Mater Idiotorum semper faecunda.

    Ma siete completamente avulsi dal mondo reale.???

    L'allevatore della bassa padana vota Lega per non pagare le multe sul latte o perchè si è agitata l'idea di pagare meno tasse. facile populismo a cui è facile cedere. per protesta contro una Stato male amministrato. o per paura dell'immigrazione. Aspirazione legittima. Ma nessuno si sente celta, anzichè latino.

    Siete completamente fuori della realtà: vi siete creati un film psichico a base di indipendentismo e comuni medievali, arpe celtiche e fanciulle bretoni e non capite che la vostra gente ha votato Lega per motivi assai pedestri e concreti, che il vostro populismo ha solo gonfiato e male interpretato.

    Guardiamo i numeri? bene: la Lega al 10 % mi dice che solo 1 padano su 10 crede alle vostre fanfaronate.Non molto per fare una rivoluzione. Di questi quanti sarebbero pronti a morire sul campo di battaglia contro l'esercito nazionale?

    e allora il numero scende drasticamente a valori infinitesimali.

    E così si sgonfia la bolla nazional-padana, con buona pace di Michele Fabbri, o di altri.

    e la cosa finisce qui.

    Auf wiedersehen meine Kameraden,

    best regards,

    o come altro si dica dalle vostre parti.

  55. Alberto Pento
    |

    E sì la "runa" non è certo una voce italica e nemmeno di tradizione italica, per non parlare di quella indoeuropea ke gnanca la xe mai existesta!

  56. Michele Fabbri
    |

    Chi segue i miei interventi sa che amo la provocazione e che non risparmio i toni forti. Tuttavia il mio intento è quello di suscitare polemiche costruttive, mi pare che in questi commenti la discussione stia davvero degenerando con argomentazioni becere e gratuitamente offensive…

  57. Alberto Pento
    |

    Ha ragione, mi pare proprio che l'essenza argomentativa di questi "signori" sia proprio la violenza e la totale mancanza di rispetto per gli altri.

    Violenza verbale che in altri tempi e altrove è divenuta e può ancora divenire anche fisica.

    Non solo insulti, … questa genia ha anche il primato dell'uccisione dei pedoni sulle striscie bianche mentre tentano di attraversare la strada.

  58. M.K.
    |

    (Evola io non l'ho mai tirato in ballo)

    (ancora con la psico-politica staliniana della realtà, dell'autismo…dei revival celtici fatti dai neo-hippie che non si interessano di politiche nazionali..pietà..)

    (Noi abbiamo concluso prima di iniziare e abbiamo spiegato fin da subito che non si tratta di supremazismo, ecc.)

    (Io conosco e parlo della realtà padano-orientale (Da Forlì a Trieste) e dell'intero arco-alpino da ovest a est, non dell'area Milano-Torino)

    Bastava leggere la mia prima riga riferita a A.P. sull'esempio di atteggiamento dei "norvegesi rispetto agli svedesi" per es.)

    (Asterix è un cartone animato riferito alla Transalpina, in Cisalpina c'è Brenno, un romagnolo, a cui sono state dedicate navi, ecc.)

    (rimando a Renan (orrendo liberale per me!) e la concezione della lingua di stato o meno)

    Siamo in una tipica normale situazione di aggressività in direzione del "Siegesdenkmal" di "Bolzano" (Bolzano Vicentino? Bolzano Novarese? Bolzano Bellunese? no Bozen)

    (le ampolle del Po? cosa sono?)

    eilà Alberto! come và!! ultimamente ci siamo sbizzarriti con vicentini e padovani!

    A't salòt

    Arvadress

  59. M.K.
    |

    un "duello" ad armi molto impari…antichi germani (o antichi cinesi che siano) non sono alla base (non da soli) di quasi tutto l'occidente europeo e dei suoi etimi? ma non per questo esiste il "passaporto germanico", come non esiste quello "latino".

    Saluti Lombardi (Cis- e Transpadani)

  60. M.K.
    |

    lo sappiamo lo sappiamo cosa vuole dire ciola in pugliese…che grande filologo..

    peccato che lui si chiami Cìola, con l'accento…tipico sinonimo apparente di due lingue straniere..

    accidenti, io ho il certificato di bilinguismo di Bolzano e avevo bisogno di uno che mi spiegasse che inventava "Kuchen" (forse Kuche? o Küche?) al seguito di "Küchel-".

    Küchelberg è la parola originaria da cui è nato Mountcocchèl, che poi i vostri amici hanno inventato (ma la cosa è ovviamente smentita dappertutto) essere nata da Monte-Cuculo (non che fosse un problema politico se lo era!)

    ma visto che ci si è dfivertiti a chiamare il paese Sarf, "Cervo", ecc..

    Leggeteli Oneto e Ciola, non è mai troppo tardi.

  61. M.K.
    |

    Sempre e comunque la psico-politica stalianiana…”un film psichico”…

    Io non so niente della per es. Colombia e non mi metto a parlarne: ancora una volta devo spiegare di un mondo sconosciuto: i “peggiori nordisti” non hanno mai votato la lega (che è nata come “lega italia federale”), Oneto non è un leghista, guai a chiederglielo! Accusa anche la lega di essere diventata un torero ammaestrato che distrae e calma la naturale pulsione indipendentista dei settentrionali. Inoltre dopo diciamo i 50 anni, anche il settentrionale più radicale è allo stremo (questo stato mazziniano è una gabbia perfetta, dal “colpo di stato terminologico” delle regioni settentrionali, ecc.) e vive nel suo piccolo orto; voi, che non siete, come cultura proprio, campioni di altruismo, scambiate questa paziente sopportazione per entusiastica accettazione della patria italica. Intanto però è infastidito dai vicini italiani veri e si fa condizionare la vita dalla loro presenza in estate e da atteggiamenti o usanze diametralmente diverse, e si danna tutte le estati a spiegare allo straniero in vacanza che lui non è un italiano come gli altri, “cioè..però..insomma”, e lo straniero gli risponde che non vuole avere troppi contatti con gli italiani perché basta un niente e finisce in lite, ecc. (o altre frasi variopinte). La vostra è una infima minoranza, quella dei vostri “ausiliari” (come altro chiamarli? Loro non sanno neanche cosa significhi “ciola” in pugliese) della -destra italiana- al nord (è inutile che continuate con la farsa del salotto borghese intellettuale quando leggete Erra e del Fuan “ario-mediterraneo” siete voi). Dico –destra italiana- perché ci sono tante destre, gli Schützen di Rovereto, senza andare troppo oltre, sono anche destra-, i Venetisti anche.

  62. M.K.
    |

    basta vuota ideologia:

    http://www.corriere.it/appsSondaggi/votazioneDisp

  63. Musashi
    |

    Degenerando?

    ma perchè era cominciata bene? se è così non me ne sono accorto…

    Era cominciata con uno che si chiedeva -in tutta serietà- se valga la pena esibire il passaporto fra veneto e trentino, figuriamoci…vi sembra un modo serio di ragionare?

    La stessa persona sosteneva che Verona non sia veneta perchè c'erano i celti 2000 anni fa? già proprio un argomento probante. Iconfini si tracciano così.

    I toni usati da certi indipendentisti padani, oltre che forsennati, e intrinsecamente offensivi per gran parte degli italiani come loro, che non sono tutti mafiosi nè sfaticati, così come i lombardi non sono tutti evasori fiscali, sono solo un' accozzaglia di luoghi comuni, pregiudizi e fanatismi di esaltati (spero ve ne rendiate conto).

    Io per parte mia – signor Michele- cerco di argomentare le mie affermazioni, con una serie di considerazioni storiche, glottologiche, ecc, nei limiti di quanto lo spazio di un commento ne dia la possibilità.

    questi "galli" nel pollaio non argomentano, si limitano a lamentarsi di quanto il loro idioma celtico (infatti loro parlando in emiliano si capiscono con un bretone o uno scozzese, vero Kuchelberg, vi capite?).. sia diverso dal toscano, questa linguaccia loro imposta poverini… che fatica che fanno a parlare in toscano! e si limitano a citare la solita frase che anche citavano sempre nell'altro articolo, sempre sta frase del Pier Enea Guarniero, imparata a memoria come un articolo del catechismo e sfoderata come jolly per far tornare i conti quando la discussione volge a mal partito…Non vi sono ragionamenti, è un modo di parlare sentimentale, non argomentativo, piaccia o no.

    Aggiungo solo un dato storico: i celti nella pianura padana erano ormai completamente assorbiti nelle altre popolazioni italiche e soprattutto nella popolazione latina delle colonie romane, o completamente romanizzati, già nel I-II secolo d.C. Nè vi sono più attestazioni dell'uso della lingua celtica oltre questi secoli, studiate l'epigrafia se non vi trovate in quello che scrivo. parlo di epigrafia accademica non di libri di Oneto, architetto e glottologo della domenica. Ma già prima, all'epoca di Augusto, personalità come il mantovano Virgilio o Catullo (di Sirmione), hanno magnificato la lingua latina e non quella celtica, chissà come mai!? E sempre si considerarono latini e romani, giammai celti, anche se la cosa vi farà terribilmente inalberare.

    Apporti gallofoni nei dialetti del nord sono più dovuti alla continuità territoriale come in alcune zone del Piemonte, o alla dominazione francese in lombardia durata un paio di secoli almeno.

    Altrettanto durò quella spagnola nel mezzogiorno d'Italia, con uguali apporti "spagnoli" al dialetto, nella sintassi o nel lessico, ved. il napoletano "guappo".

    Questi influssi sono foresterismi, e sono dovuti a quelle dominazioni straniere, più verosimilmente che a un fantomatico idioma celtico, sparito nel II secolo d.C. e improvvisamente ricomparso, con un salto di 2000 anni sulle tavole delle brave famiglie del Nord. Certo rimase un un substrato celtico in alcuni fonemi o in qualche particolarità sintattica, ma questa gallofonia fu soprattutto drinverdita e potenziatad alla presenza francese nello stato di Milano…. Il che fa anche capire quanto gli italiani siano diversi- ove lo sono- perchè tenuti separati nel corso della storia, e non il contrario: che siano da tenere separati perchè diversi.

    Fatevela passare, e cercate di ragionare con la testa, non con lo stomaco.

    E' così offensivo che io abbia fatto ricordare che "Ciola" o "ciula" sia in tedesco più o meno "schwanzstuck"? Ma è così!!

    se uno vuole dimostrare di conoscere i vostri idiomi vi offendete pure!

    Quello che è veramente di cattivo gusto sono queste truppe cammellate di personaggi che mai hanno neanche visto questo sito, che al richiamo degli amici arrivano e scrivono stitici commenti di tre righe, senza mettere nulla di nuovo, ma tanto per far numero.

    Capisco la sua sollecitudine ad intervenire, lo avesse fatto anche quando si scrivevano altre babbionate tipo sul "cristianesimo veneto" (sic!), contraltare del cristianesimo celtico (che esisteva ma dove i celti c'erano veramente fino al medioevo, cioè in Irlanda), forse almeno si evitavano figuracce al sito, ove peraltro, fino a poco tempo fa si trovavano sempre interventi puntuali e ben scritti.

    Ad Alberto Pento, mi scuso, non ce l'ho con lei: è vero le rune non c'entrano molto con l'Italia, ma anche col veneto centrano pochino: lei scrive sms con una tastiera runica??

    o la regione veneto scrive i propri atti in alfabeto runico? i veneti antichi usavano un alfabeto in parte derivato dalle rune celtiche in parte dai caratteri etruschi (popolo che voi nordisti odiate, come odiate i toscani, eppure i due popoli non c'entrano nulla l'uno con l'altro… ma voi siete rimasti al 330 avanti Cristo ahahaha!). Quell'alfabeto venetico non è più attestato in epigrafia oltre il III sec. d.C. E qui si chiudono i rapporti con le rune. Torni alla realtà, se ci riesce.

    Solo un consiglio a tutti voi:

    che fate i celtomani e i germanofoni, vi esaltate di tedescherie e nazismi vari, di quanto la divisa della luftwaffe- quella sì- fosse bella, altro che che la sfigata divisa della GNR, oppure vi riempite la bocca di rune:

    il tedesco almeno imparatelo.

  64. Musashi
    |

    Apertis verbis, visto che avete bisogno della lavagnetta luminosa per capire come i bimbi grandi…..allora:

    Kuchen, è il nome di una città tedesca (assonanza comunque con Kuche, cucina, ma con l'umlat, ma sorvoliamo), credo si trovi in baviera o nel wurttenberg, e ha dato l'origine ad un famoso tipo di torta, diffuso non solo in Germania, ma nei paesi anglosassoni, in America soprattutto, dove fu portato dai migranti tedeschi dell'ottocento..

    Strano che persone come voi, con frequentazioni così international non lo sapessero. mangiato forse troppa polenta per conoscere la cucina di altri paesi, vero?

    poi siamo noi i provinciali. ma sorvoliamo.

    Non ho imparato il tedesco da quei terroni del sud tirolo che dicono "jo" invece di "ja" e mi fanno ridere a crepapelle con quell'accento bavarese riuscito male.!

    Io ho studiato tedesco al Goethe Institut di Roma. E lo parlo con i professori di filologia tedeschi, quando viaggio o vado alle conferenze, non certo con gli osti dell' Oktoberfest.

    Vede signor Montecuccoli, il castello di Montecuccoli o Montecuculi, fortezza medievale, si trova nel modenese, vicino Frivignano, posto dove il tedesco non si è mai parlato. E' un nome italiano,e si è sempre chiamato così. nè vi sono documenti che attestino mai che in passato si sia chiamato con nomi in tedesco malamente tradotti in italiano, si è sempre chiamato così. A parte se i modenesi si sentano o meno italiani, il tedesco a Modena non si è mai parlato, specie nel medioevo.

    Quello che lei chiama Kuchelberg (mi scusi ma non ho l'umlaut nella mia tastiera terrona, come già ho spiegato, non vorrei che sottilizzasse ancora..) è il nome di un monte della zona di Merano, che forse per eccesso di zelo in periodo fascista venne italianizzato in montecucculo.

    Lei mi confonde la storia con la geografia.

    I Montecuccoli sono una nobile famiglia modenese, fieramente italiana; uno dei suoi eminenti rappresentanti, il Raimondo Montecuccoli vincitore sul Raab, Feldmaresciallo dell'Impero (sia Onore a lui), fu anche insigne letterato, saggista e scrittore, e con al suo attivo numerosi trattati, tutti in italiano, e con una prosa talmente perfetta da suscitare l'ammirazione del Foscolo due secoli dopo!

    Somari!

    Vi ricordo infine, sul toscano (italiano standard è parola che non si usa: esiste il tedesco detto standard per distinguerlo dall'austriaco, ma l'italiano è italiano, nessun trattato di linguistica parla di italiano standard, ma voi di linguistica leggete solo le pubblicazioni fanta-universitarie di Pirla e Ciula….), bè il toscano come dite voi,che poi è l'italiano che parlano le persone di media cultura, è stata la lingua più amaao e insegnata in Europa dalla fine del Cinquecento (per la moda neo-petrarchesca) fino al secolo d'oro del melodramma, il settecento.

    Si faceva a gara per trovare i migliori istitutori italiani che insegnassero l'italiano ai rampolli della nobiltà europea. Nel settecento divenne persino la lingua ufficiale di corte degli Absburgo.

    Eh già…. i vostri cari regnanti imperialregi, guai a chiamarli austriaci, parlavano, persino in famiglia, in toscano come segno di nobiltà e cultura!

    Se un mio studente dicesse ad un esame le cretinate che leggo scritte qui da voi credo che qualcunche professore gli straccerebbe il libretto universitario.

  65. Petesch
    |

    è gravissimo non conoscere il termine -toscano normalizzato- nonchè italiano, per chi si dice del settore, nonostante l'università italiana non sia certo un metro valido. Tullio de Mauro, un italiano doc, non ha remore nell'ammettere queste verità. Prezzolini, Mario Luzi, Montale, troneggiano del definire l'Italia-stato attuale una costruzione a posteriori, un'illusione anzi un miraggio, o nel capire, come tutto l'occidente europeo, che l'antica roma sta a portogallo, spagna, francia, romania, non meno che all'italia, anzi in certi di questi territori più che all'italia. Contrastare i vari interventi con Asterix, o la Luftwaffe (??) è abbastanza banale.

  66. Petesch
    |

    È anche vero che Schmitt disse a Jünger di Miglio, che era uno degli uomini più colti d'Europa. I neo-borbonici che conosco danno grande valore a Miglio. Ma loro non sono figli di mammaroma…

  67. Petesch
    |

    Come passiamo in scioltezza sopra gli effetti devastanti della migrazione del dopoguerra e delle cordate nei concorsi pubblici, ben descritte in questo libro..del resto se si arriva a negare la tedeschicità della terra che appartiene ai Mair, ai von Dellemann e ai Kerschbaumer ben al di sotto del Brennero,c’è poco da dibattere. A proposito, visto che Musashi si dilunga tanto sulla sua biondezza, e sui tratti fisici: quale “altoatesino” tedesco è grasso? Me ne trova uno?non sa che proprio nella penisola italiana c’è una delle 3 aree di obesità mondiale? E il biondismo di per sè cosa c’entra con il tipo nordico (castano, biondo, rosso)? Sono anche solo di impronta nordica i laziali biondi? Intende dire che ci sono più biondi nel Lazio che nel Tirolo?

  68. Musashi
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    No,
    intendo dire che un Altavilla (i cui rampolli sono ancora presenti nel registro araldico italiano) o un discendente dei normanni di sicilia è ugualmente nordico (e si badi non dico ariano, perche lo sono tutti gli indoeuropei, dico ario-nordico) di un "normanno" di Normandia. Ancorche rimescolamenti etnici vi siano stati (e tanto nella Normandia francese quanto nel suditalia), vi sono ascendenze in varie zone d'italia che attestano il non trascurabile passaggio di un qualche Volkerwanderung (sempre a meno di un umlat, mi scuserete).
    Tornando ai Laziali biondi la ringrazio del "gancio" da lei offertomi, che mi permette di ricordarle che in provincia di Rieti si trova Fara Sabina, cioè un insediamento (fara) dei longobardi. Che identici insediamenti sono presenti non solo nella sabina romana, ma anche in Umbria (traccia presente pure nella toponomastica umbra, vedasi i nomi di città con guldo -wald…) e financo in Campania.
    Che queste correnti migratorie longobarde hanno dettato la finsionomia etnica dell' italia centromeridionale non meno di quella settentrionale.
    ovviamente nell'italia meridionale si ritrovano anche altre influenze etniche certamente, e per ragioni geografiche.
    Ma se in puglia vi sono comunità di lingua greca questo altera il quadro generale?? Non è forse la stirpe greca discendente degli ario-dori? non è forse il greco lingua indoaria? non è forse il popolo greco tra i fondatori della Civiltà europea?
    Questo autorizza delle esimie teste di mentula padane a dare ad altri italiani l'appellativo di "levantini", se non addirittura di mezzi-semiti???
    Ma siamo impazziti??

    Quanto ai miei tratti somatici rispondo che sono nato non Italia, ma a Tokyo. Da famiglia che per generazioni ha servito questo paese nel corpo diplomatico (e in certi casi anche militare). Poichè ho modo di conoscere con relativa certezza i miei ascendenti sino al XIII sec., so che vi è una origine normanno-meridionale. Successive linee di apparentamento -sia pur sporadiche- con altre casate del nord Europa, soprattutto dalla Renania- possono aver corroborato nella mia famiglia quei tratti somatici.
    Ma non è così anche per tante altre persone in Italia, anche di discendenze non nobiliari?

    Così il mio essere nato all'estero e nel portare nel sangue anche linee nordeuropee non mi fanno sentire meno italiano.
    Se a qualcuno urta il mio sentirmi italiano me ne dispiaccio. Evidentemente per loro sfortuna lo Spirito Nazionale (cui corrisponde uno specifico Arcangelo) non si è ancora perso, nè l'eggregore nazionale si è sciolto ancorche imputtanito dall'ormai diffuso decadere generale (che però ci accomuna al nord europa…guardate che schifo che è la Francia coi suoi pied noir..!!)
    Invece non esiste nelle comunicazioni occulte nessun Arcangelo specifico della inesistente nazione padana.!!!
    Evidentemente i mondi superiori non sono stati aggiornati delle sublimità della mente di Miglio.

    Perche piuttosto di dire cazzate o beccarci fra di noi come i capponi di Renzo, non ci preoccupiamo dell'effetto devastante che l'attuale meticciato andrà a creare sul Genio nazionale di TUTTE le popolazioni europee??
    Questo si fenomeno preoccupante, sul piano occulto e sottile, forse ancor piu che su quello manifesto e grossolano di ordine socio-economico.

  69. Musashi
    |

    Con questo chiudo, non intendo più rispondere a eventuali commentatori padani, o "altoatesini" (ai quali va comunque il mio rispetto, non vorrei che si supponesse in me una qualche antipatia per questa popolazione, semmai i toni da impiegati erano rivolti lombardi, e peggio ancora emiliani- che si sentivano tedeschi e cercavano unamorbosa simbiosi con le zone di Merano).

    Se poi vogliamo parlare di antropometria (visto che a qualcuno fa specie la mia "biondezza") : bè basta guardare la statura media della classe dirigente della lega, col nano Maroni in testa o le loro facce da gran Guignol per capire che non solo lì sono confluiti gli elementi piu antropologicamente decaduti della pianura padana, ma altresì per evincere che tratti decisamente sub-normali sono ubiquitariamente diffusi nella popolazione itlaiana, e con percentuali simili, sia nei bassi di Napoli che nel varesotto.
    La faccia avvinazzata di Calderoli -nonche la sua obesità risponde in parte alle sue richieste di spiegazioni sul quadro fisiognomico da me tracciato sopra….

    Le questioni etnico razziali occupano nella mia sfera interiore un ruolo del tutto secondario, rispetto ad altri temi.

    Quindi vi lascio ad eventuali sviluppi di questo tema ormai abusato e pieno di castronerie, di scarsa rilevanza concettuale e di nessun valore accademico.

    Se poi si vuole alimentare l'ideologia migliano-leghista con improbabili arrampicate sugli specchi glottologici , lo si faccia pure ma non tiratemi più in ballo.

    Ho detto quello che avevo da dire, ne ho scritto pure troppo, data l'inutilità del tema.
    La cosa non ha piu nessun interesse, continuate pure a scrivere di celti e longobardi, se volete mettetevi pure elmi con le corna, non vi disturberò più.

  70. Musashi
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    Comunque sia le faccio notare che io ironizzavo sul termine "italiano standard", giustamente.
    Nel suo intervento parlava di "toscano normalizzato" che poi significa de-vernacolizzato, chè tutt'altra cosa da "italiano standard", essendo questi due sintagmi differenti.
    Così noterà che nel rispondermi è lei signor Petesch, ad aver fatto una confusione. Io parlavo di altro.
    E' questione di lessico: "italiano standard" è una brutta espressione, non si usa molto in letteratura. Si comincia tristemente ad usare in modo molto improprio, e per fortuna poco.

    Quanto Mario Luzi o Montale o al sinistrorso de Mauro, tutti militanti organici della DC o del PCI, credo che ben poco possano parlare in termini di "nazionalità" essendo tutti assoldati a ideologie universaliste (comunismo, internazionalismo). Sopratutto sono poeti, o al massimo lingusti, non politologi. La loro opinione conta quanto la mia.

    Di ben più ampia levatura credo sia l'opinione sulla nazione Italia ( e badi dico nazione, non Stato come fa lei) data da Dante, Petrarca, Machiavelli e Guicciardini.
    Con l'eccezioni di Petrarca, nessuno di questi fu solo letterato: erano "politologi" in senso proprio.
    Se avesse cura di studiare il loro pensiero si accorgerà come l'idea di nazione italiana compresa fra l'arco alpino e lo stretto di Sicilia e parlante una varietà di dialetti tutti accumunati da una matrice comune, già secondo i criteri della linguistica del medioevo, fosse idea già presente secoli addietro, assai prima della formazione dolorosa dello stato unitario, Destino non dissimile da quello della Germania a lei tanto cara:
    i popoli di lingua tedesca solo recentemente hanno conseguito l'unità politica. E pensare che fra i dialetti tedeschi, basso e alto, vi sono non poche differenze così come fra molti dialetti italiani.

    La nostra situazione rispetto alla frammentazione locale e regionale e non è poi così diversa da quella di altri stati nazionali come la Spagna, la Francia, la Germania, l'inghilterra.
    Tutti piu o meno alle prese con il legittimo (entro certi limiti) fenomeno delle difformità locali, delle particolarità. Si metta l'animo in pace e vedrà che l'Italia non è poi così anomala.

  71. Petesch
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    Il punto è proprio questo: nessuno si dispiace del Suo sentirsi italiano, l'importante è che Lei rispetti gli altri e non pretenda seriamente che l'area cisalpina sia Italia.
    Non mi sembra che nessuna l'abbia invitata con la forza a prendere parte a questi dibattiti.
    La biondezza, i normanni (cioè francesi) in meridione: appunto, forse non è chiaro, ma biondezza non è sinonimo di fisionomia nordica, e in ogni caso, a me di sicuro, ma anche alla linea padanista, il nordicismo (nel senso di razza nordica) non interessa, inoltre in demografia storica, genetica, ecc. i Celti non appartenevano al biotipo definito "nordico".
    L'idea che il padanismo (meglio – lombardismo) si basi su idee nazistoidi di "alto, biondo, ecc." è una pura invenzione meridionalista.

  72. Petesch
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    Constato l'impossibilità da parte sua di capire che per esempio in "Noi Celti e Longobardi" Ciola non sta dicendo niente di strano, non sta dicendo che siamo svedesi, o altro, se non confutare l'autentica sbornia risorgimentale.
    Bene per le virgolette con "altoatesino" infatti è un termine di pura fantasia che oggi non usa più nessuno.Inoltre trattasi di falso perchè l'Oberetsch/alto Adige è una sottozona verso Bolzano e non il tutto.

  73. Petesch
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    Le particolarità sono quelle tra Toscana, che è il Norditalia, l'Umbria, il Lazio e la Sicilia. Naturalmente ad essere fantomatica e inesistente è l'Italia-stato, ma lo sanno tutti. La Valle del Po non esiste?ovviamente la nazione Padana, meglio Lombardia esiste, la Lombardia come lingua e nazione esiste da circa un millennio. L'idea dalle Alpi alla Sicilia è uno slogan politico vuoto vecchio di decenni.

  74. Petesch
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    Macchiavelli e compagnia bella sono peninsulari, e logicamente colonialisti, è una nemesi antica. La nostra situazione (che passa per il confine tra le due Europe citato anche da Miglio) è assolutamente difforme rispetto alla Francia e alla Spagna. Negli altri casi rispetto a noi sono un monoblocco di omogeneità (germanici, slavi). Il bavaresismo sì è puro campanilismo. Qualsiasi insegnante di storia dell'Europa centro-orientale o slavista sa che serbi e croati corrispondono a province della stessa regione italiana, che si siano macellati non cambia la loro omogeneità.

  75. Musashi
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    Peninsulari e colinalisti!
    questa è bella!

    Dio santo ! ma cosa avete nel cervello??

  76. M.K.
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    Io non ho imparato il tedesco “dall’oste”, come detto con tipica supponenza, ma alla Freie e alla Humboldt (non specifico cosa sono a un uomo di tale levatura), poi ho passato il concorso per il bilinguismo a Bolzano (dove i veri italiani, i peninsulari, chiedono cos’è il vin brulè alla guida che lo traduce in “italiano”! dal tedesco Glühwein!), perché la BRD fa “schifo, paura e terrore”*. Adesso mi occupo di linguistica ma in origine ero un interprete e traduttore (e insegno davvero, io). La “luftwaffe” come la chiami tu, è storia ancora attuale proprio in “alto adige”.

  77. M.K.
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    Sarà dal logo “umbro-toscano” di Casa Modena che nascerà questa idea per cui siamo una specie di anconetani. A proposito per quel nome: in ”Emilia”, che è Lombardia e non è Bologna, non è Umbria, Toscana, ci si chiama VERAMENTE Waldemar, Wainer, Wilmer, Widmer, Wolmer, o in alternativa con le –V. Non so, crederete che ci si chiami Rosario..A Mantova e Reggio parliamo più tedesco che a Trento (realmente). Anche perché Reggio-Modena-Mantova-Trento sono un unico asse. L’”Emilia” inventata dai manovali di Mazzini (Correnti, Maestri, con un annuario meteorologico) Reggio, Mantova, Modena, Lodi, Piacenza, fino a Verona sono un unico territorio che non c’entra niente con la (ottima) Romagna. Non crederà M. all’”Emilia”? o che Bologna sia il reale capoluogo di tutta la regione amministrativa?

  78. M.K.
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    Anni di guerriglia austro-estense modenese-parmigiana con tanto di colonia in esilio a Linz, 40 anni di Boje anti-italiana nelle nostre pianure (modena, verona, lodi, la stessa zona) culminata con la strage di Bava Beccaris (che sicuramente Musashi approva) contro la sommossa per l’indipendenza a Milano, con appoggio svizzero, reinventata come “rivolta degli stomaci” alla renzo e lucia…Milano aveva la seconda centrale elettrica del mondo.
    E la ww1 è stata fatta da Roma solo per il motivo di inventare una nazione dopo questi fatti, anche se a tutt’oggi il mondo storico non considera l’Italia parte della ww1, ma combattente la sua 4ta guerra del risorgimento (che mai ha avuto un sorgimento).

  79. M.K.
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    Montecuccoli era un austriaco, vedasi definizione originale di Austria (che non è di per sé tedesco anche se montecuccoli deriva da Küchel-Berg in versione franca, non da “cuculo”..), come il Principe Eugenio di Savoia, il Prinz Eugen dei titoli militari e della canzone militare tedeschi. Ma di quale Impero stiamo parlando? Loro erano anche comandanti del loro Impero, nel frattempo a Istanbul abbiamo il quartiere –Calabria Nuova- con una fiorente comunità di Visir, ammiragli, abbiamo Dionigi Galeni alias Uccialì Ucchialì o Uluk Alì. E Evola per primo è contro al ruolo dell'Italia nel 15-18 ("vinciamo le guerre che dovremmo perdere..")

  80. M.K.
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    Vorrei solo concludere la prima parte, e poi ho finito, grazie. – ma guarda un pò dopo tanto tempo..qualcuno da pseudo-lezioni di tedesco, con presunzioni completamente fuori luogo, dice “somari” e poi inventa una filologia su “kuchen” (dal Küchel di Küchelberg-Montecuccoli) chiamando turisticamente l’organo maschile "schwanzstück" (= il taglio della picanha?, o voleva dire schwanz? dal film "Frankenstein jr."?) o inventando “pan” accostato a cibi tedeschi mettendosi in competizione coi professionisti del settore (interprete a Bruxelles) perché si è studiato un po’ di tedesco nella scuola privata della propria provincia (il Goethe di Roma come se fosse sinonimo di Berlino, Monaco)