La corrispondenza tra Julius Evola e Mircea Eliade

I rapporti di Julius Evola con Mircea Eliade sono sempre stati oggetto di analisi di vario valore e significato perché mancava una documentazione adeguata che potesse dare fondamento alle molte congetture che a poco a poco hanno costituito il tramite di una vera e propria tradizione poco fondata e spesso solamente ipotetica. Un recente libro edito dalle Edizioni Controcorrente di Napoli che pubblica ben 16 lettere inviate da Julius Evola a Mircea Eliade contribuisce a rendere finalmente intellegibile la loro relazione. Le lettere toccano un arco piuttosto ampio, dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale fino alla metà degli anni Sessanta e perciò costituiscono uno strumento senza eguali per seguire un itinerario culturale e umano che ha attraversato ben trenta anni. L’epistolario lascia intravvedere un rapporto non occasionale e probabilmente ricco di risvolti umani. In più di un’occasione Evola addirittura si permette di rimproverare il suo corrispondente rumeno per quelle che ritiene alcune trascuratezze culturali (assenza di citazioni del proprio lavoro, poca attenzione al mondo culturale da cui entrambi provengono, un eccessivo interesse erudito per studiosi che non mostrano interesse per la spiritualità tradizionale, ecc.), senza che dall’altra parte si accenni ad una reazione, ad una protesta o ad una rettifica dei rilievi mossigli.

Il testo è ottimamente prefato da Giovanni Casadio dell’Università di Salerno che non solo elenca tutta una serie di problemi sorti nel mondo accademico, ma tende a rettificare i troppi svarioni che dalla morte del grande storico rumeno corrono sulla sua persona con malevole insinuazioni che non hanno nessun fondamento reale. Molto importante per es. è la critica serrata che Casadio muove alle tesi dell’americano Urban che in un suo libro sul tantrismo ha cercato non solo di limitare il sostrato dottrinale e culturale del libro di Evola sullo yoga tantrico, ma ne ha profittato per attaccare qua e là anche il noto celeberrimo manuale di Eliade sullo yoga.

Fatta con una cura d’altri tempi e con una attenta sequela di rilievi culturali che farebbero arrossire i molti improvvisati (ma sostanzialmente sprovveduti) critici dei due studiosi che solitamente si attengono al “sentito dire” e ad una lettura limitatissima delle molte opere di Julius Evola, l’Introduzione di Claudio Mutti tende a rendere intellegibile il rapporto culturale che ha legato Evola ed Eliade e ne chiarisce i vari risvolti e la reale portata.

Il libretto che presentiamo è molto importante. Attesta un rapporto non episodico, forse persino radicato in una relazione che, stando ai vaghi cenni contenuti nelle lettere, ha toccato non solo la cultura e l’erudizione, ma lo stesso sostrato spirituale ai quali entrambi avevano fatto riferimento nella loro giovinezza e per il quale entrambi si erano battuti con forza.

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Lettere di Julius Evola a Mircea Eliade, con una Premessa di Giovanni Casadio e una Introduzione di Claudio Mutti, Edizioni Controcorrente, Napoli 2011, pp. 80, € 10.

Tratto, con il gentile consenso dell’Autore, da Area, giugno 2011.

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  1. Paganitas
    | Rispondi

    Tutto ciò che si avvicina al nome di Julius Evola viene automaticamente ghettizzato. Lo stesso si può dire per autori come De Gobineau ed altri. Insomma tutti gli autori che si sono confrontati con il tema della razza. Questo continuo ostracismo paradossalmente evidenzia come le loro tesi siano ancora molto forti e come il conformismo dominante non riesca a ribatterle efficacemente.

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