Kalergi! Chi era costui?

kalergi“L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio”.

I complottisti sanno bene chi è l’autore di questa frase: Richard Coudenhove-Kalergi, il mezzo-sangue austriaco-giapponese che fu visionario teorico dell’unità europea e che propagandò le sue idee fra gli anni ’20 e gli anni ’60 del XX secolo.

Il “lontano futuro” di cui parlava Kalergi è oggi una dolorosa realtà: in Europa si sta verificando la scomparsa dell’uomo bianco, sostituito dalle popolazioni di colore che le istituzioni internazionali riversano sul vecchio continente con una rapidità straordinaria e nella sbalorditiva indifferenza delle vittime di questa colonizzazione, che non sanno far di meglio che offrire consenso ai loro carnefici.

La letteratura su Kalergi, tuttavia, è alquanto ridotta, soprattutto in Italia, per cui giunge opportuna la pubblicazione del libro di Matteo Simonetti: La verità sul piano Kalergi. In questo saggio Simonetti illustra il pensiero e l’opera di questo intellettuale che si può considerare uno dei più lucidi teorici dell’ideologia mondialista. In una serie di opere prolisse in cui si mescolano alla rinfusa i più vari temi filosofici e politici, Kalergi immaginava un futuro distopico che oggi abbiamo ormai sotto gli occhi. L’opera più nota di Kalergi è Pan-Europa, dove l’autore prefigurava il mostro dell’Unione Europea con tratti già abbastanza simili a quelli che vediamo oggi, ovvero uno spazio di libero scambio dove la religione del capitalismo globale si dispiega in tutta la sua potenza devastante.

Ma la parte più interessante del libro di Simonetti è una approfondita analisi di un’altra opera non tradotta in italiano: Praktischer Idealismus. In questo testo Kalergi dà il meglio di sé teorizzando il meticciato, l’eugenetica e l’istituzione di una nuova nobiltà costituita dalla lobby ebraica. La stessa democrazia viene interpretata da Kalergi in chiave massonica, ovvero come fenomeno positivo finché serve a eliminare vecchie caste e gerarchie, ma come problema da superare una volta che si sia instaurato il nuovo ordine sociale fondato sull’aristocrazia del denaro. Insomma l’esatta prefigurazione della società contemporanea…

Progressismo, messianismo, tecnocrazia: tutti gli ingredienti dell’inferno globale sono stati prefigurati da Kalergi con esattezza impressionante. In alcune pagine il nostro autore accennava anche alla mascolinizzazione della donna, anticipando alcuni temi della Gender Theory, l’odierno oppio dei popoli…

Forse l’unico elemento che Kalergi non ha preso in considerazione è il ruolo chiave dell’Islam nella destabilizzazione dell’Europa, ma anche l’incognita che lo stesso mondo musulmano può rappresentare per le oligarchie mondialiste e per il sionismo.

Lo studio di Simonetti mette in risalto i rapporti di Kalergi con massoneria ed ebraismo, nonché col partito cristiano-sociale che, pur opponendosi ai piani mondialisti nell’Austria fra le due guerre, ebbe tuttavia con Kalergi rapporti ambigui e difficili da interpretare, ma molto interessanti anche alla luce dell’atteggiamento di totale condiscendenza che la Chiesa ha progressivamente mostrato nei confronti dell’Anticristo mondialista (il libro di Simonetti è pubblicato da una piccola ma combattiva casa editrice di ispirazione cattolica).

Fino a non molto tempo addietro Kalergi era un personaggio sconosciuto al grande pubblico e noto solo agli studiosi e agli appassionati di politica esoterica, oggi il “piano Kalergi” è ormai una espressione tipica e ampiamente diffusa della geopolitica contemporanea, e vale la pena approfondire la conoscenza di questo ideologo, che non è certamente l’unico teorico del mondialismo ma sicuramente uno dei più inquietanti e dei meglio inseriti nelle spire del serpente globale.

Non a caso ogni due anni viene assegnato un “Premio Kalergi” dall’associazione ispirata al meticcio che auspicava la globalizzazione. Si tratta di un riconoscimento che viene attribuito a personalità che si sono distinte nell’applicazione pratica dell’ideologia europeista: fra i vincitori troviamo Angela Merkel e Herman Van Rompuy…

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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2 Responses

  1. Sepp
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    Noi europei non abbiamo ancora provato il melting pot, dopo la sbornia allora si può parlare di coscienza comune. Ma se ci stanno allevando come bestie il processo è solo all’inizio, ricordiamoci che sempre negli usa è iniziato l’incrocio di animali, creando nuove razze. Caliergi alla fine ha descritto il proprio stato d’animo, nonostante che fosse nato agguato e da due ceppi simili come tradizione nel suo intimo sentiva la diversità, il suo malessere e la sua frustrazioni li ha descritti. Un giorno quando non rimarrà più nessuno puro allora il sentimento della razza affiorera’ come le leggende di Atlantide. Non è l’ideologia il motore di questo cambiamento ma il sesso. Il sesso è l’arma più potente.

  2. aryano81
    | Rispondi

    Non c’ è cosa piú frustrante che gridare la verità ai Quattro venti ed essere preso per pazzo nazista e magari anche complottista : Il punto è che la Verità è cosi’ sconcertante che i piu’ profani , rimanendo in una terminologia massonica ( Kalergi docet !), la rifiutano , ripiegando invece su una menzogna di comodo; oggi stiamo assistendo alla distruzione totale della cultura europea e la cosa peggiore è che noi ultimi europei siamo impotenti e ci struggiamo sopra l’ altare del nostro nichilismo ( ultima vera speranza ) . Mi auguro a questo punto che l’ Europa muoia e che risorga dietro le sue ceneri , allora gli stolti si vergogneranno di darci ragione ….

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