Il mito e l’avanguardia
L’importanza del mito per una grande politica
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L’importanza del mito per una grande politica
Un’interpretazione dell’arte come avanguardia e la negazione della neutralità dell’arte
La poesia di George rinvia all’altro irriferibile, evocando nella parola l’aura dell’oggetto.
Il nuovo libro di Adriano Scianca affronta la vexata quaestio del rapporto Europa-Occidente.
È tornata da poco nelle librerie per i tipi di OAKS editrice l’opera che può essere considerata il lascito spirituale di Giovanni Gentile.
Secondo Vivarelli l’arte evoliana, in particolare la pittura, è attraversata dalla dicotomica polarità tra dionisiaco ed apollineo.
Il libro di Roberto Guerra tenta di cogliere nell’azione di Mussolini la dimensione propriamente poietica, creativa, demiurgica, sia in senso politico che intellettuale.
Cavallera, dopo aver attraversato l’intera storia della pedagogia d’Occidente in modo organico e compiuto, torna ad un’idea dell’educare assai prossima a quella sviluppata a Roma e in Grecia
Nella dicotomia evoliana di Tradizione e Modernità è racchiusa la certezza che allo scatenato dominio della dissoluzione seguirà un nuovo ciclo.
Ogni anno Studi evoliani torna a confrontarsi con un filosofo la cui importanza è capitale per comprendere il XX secolo.
Nell’ambiente romano del primo dopoguerra Ferenzona entra in contatto con i più rappresentativi studiosi dell’esoterismo, da Decio Calvari e Giovanni Colazza ad Arturo Reghini e Julius Evola.
Tramite la rete si è diffusa una ridda di pseudo-citazioni di terza mano, indice del grado di attendibilità di certe notizie.