Immaginazione dei quattro elementi

Immaginiamo la Terra, ampia, solida sotto i nostri piedi. Essa sostiene il nostro cammino, è madre di tutti i viventi: in lei si concentra la “materia” e si racchiudono i minerali, i metalli. La densità della roccia terrestre si rispecchia nella densità delle nostre ossa, che ci sorreggono nella posizione eretta.

Spostiamo ora la nostra attenzione sull’Acqua: sul mare fecondo, nel quale in principio sorse la vita, sull’acqua dolce dei fiumi che ci disseta, sull’acqua piovana che impregna le zolle di vita. Il bambino nasce quando si aprono le acque del grembo materno, la linfa vitale liquida sale lungo il gambo della pianta per alimentare la vita vegetale.

Evochiamo dopo di ciò il sentimento dell’Aria: libera, infinita, inafferrabile, omnipervadente. Respiro cosmico che attraversa l’immensità. Essa è anche il nostro respiro, onda di vita che entra ed esce nel nostro torace.

La pietra può essere impugnata, l’acqua scivola tra le mani, l’aria è inafferrabile. Il Fuoco arde la mano che lo sfiora. Il fuoco è l’antimateria: brucia la materia del legno e la trasforma in luce. Ciò che passa attraverso il Fuoco esce dal mondo fisico e va verso altri mondi. Il fuoco arde la materia e la trasforma il luce. Sempre eretto, mai domato dalla forza di gravità, sale verso l’alto: asse di luce e calore posto tra il cielo e la terra.

Quando tali immaginazioni dei quattro sono divenute vivaci nella nostra mente, si possono evocare i quattro elementi nei centri vitali dell’uomo che ad essi corrispondono.

Il Fuoco nello stomaco, laddove ardono le sostanze alimentari e vengono trasformate in energie. Immaginare il fuoco che arde due centimetri sotto l’ombelico, che brucia i cibi e offre all’organismo l’energia vitale.

L’Aria nel torace, nei polmoni che inspirano ossigeno ed espirano, nella regione di luce e calore del cuore.

L’Acqua nel centro dei genitali, dove la sostanza liquida del seme custodisce la potenza creativa dell’uomo, la memoria genetica, l’eterna giovinezza della stirpe.

La Terra alla radice della colonna vertebrale, nella regione di massima condensazione dell’osso sacro, laddove si congiungono le gambe che poggiano sulla solida terra, stabilendo il contatto tra lo spirito umano e la materia del mondo.

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  1. Deo Duce Comite Ferr
    | Rispondi

    Complimenti, ho da poco scoperto questo sito. La voce "Tradizione Solare" mi sembra un validissimo esempio, per lo studioso di esoterismo, di come la Scienza dello Spirito dell'indirizzo di Steiner, Colazza, Scaligero, si coniughi benissimo per esprimere punti essenziali della Tradizione Perenne, al di là dei formalismi legati al tempo e al luogo. Trovo molto interessante il tentativo di leggere l'antroposofia non come scienza solo "cristica", ma in una versione, meno "semitica" o neotestamentaria: è bello cogliere anche gli aspetti di perennità presenti nei politeismi antichi, veicoli potenti di Iniziazione.

    Sto leggendo tutti i vostri articoli, bellissma sintesi.

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