Il Vangelo secondo Caraco

Albert Caraco è un autore ancora relativamente poco conosciuto, ma negli anni a venire le sue opere sono destinate a sicura diffusione, dato il loro carattere profetico. Di particolare interesse è il saggio Écrits sur la religion, dedicato al tema del sacro.

Caraco, ebreo di origine, convertito al cattolicesimo per opportunità sociale e scettico ad oltranza, offre un punto di vista originale e distaccato sulla religione. Nell’introduzione al libro l’autore afferma che se gli è rimasta un’ombra di religione, la definirebbe in senso gnostico.

Caraco definisce l’uomo come un animale metafisico al quale occorre dare una prospettiva trascendente per rendere sopportabile l’esistenza, ma ogni forma di ordine che l’uomo cerca di definire sembra al nostro autore un’allucinazione autorizzata.

Fra i tre monoteismi, Caraco non nasconde una qualche simpatia per la sua religione di origine, l’Ebraismo, che secondo lui ha almeno qualche caratteristica di originalità. Caraco pensa che le religioni monoteiste siano destinate a essere riassorbite nella loro origine ebraica, ma nello stesso tempo l’Ebraismo eserciterà il suo spirito di vendetta con perseveranza inflessibile. Inoltre i sistemi monoteisti mostreranno di essere inclini all’ateismo molto più di quelli pagani, e a questo proposito Caraco osserva che il popolo ebraico, dopo aver inventato il monoteismo, ha assunto il ruolo di liquidatore fallimentare della religione. L’era ecumenica che si profila all’orizzonte viene definita come il tempo dell’infelicità assoluta, e i lettori del XXI secolo possono constatare la straordinaria veridicità di questa affermazione!

Il filosofo dell’assurdo notava anche la somiglianza fra miti politici e illusioni religiose e la facilità con cui la folla si lascia manipolare da demagoghi di volta in volta comunisti, fascisti o democratici…

L’orizzonte messianico del monoteismo appare a Caraco come una buffonata che può avere effetti psicologici estremamente pericolosi su masse di ingenui e di sempliciotti.

Le illusioni del progresso, del miglioramento e della verità morale hanno ricevuto il crisma religioso dai monoteismi, ma troppo spesso hanno generato il fanatismo, e Caraco pensa che il sano esercizio del dubbio che ci ha insegnato l’umanesimo classico sia la più importante lezione culturale che il genere umano sia riuscito a elaborare.

Caraco ritiene quindi che esista un dovere di esercitare una critica radicale e anche di arrivare allo scandalo e alla profanazione, soprattutto quando la fede religiosa non è più sufficiente a fornire risposte all’angoscia esistenziale.

Affrontando il problema del male, Caraco afferma che le caratteristiche più evidenti del male sono l’incoerenza, la dismisura e la soggettività, eppure le religioni istituzionali non fanno menzione di questi atteggiamenti…

Del resto il nostro autore scrive che la legittimità di un qualsiasi sistema di potere si fonda sulla menzogna, sul terrore e sul consenso che deriva da quest’ultimo. E Caraco profetizza che proprio nel mondo globalizzato il potere si configurerà come il sistema della paura generalizzata e dell’esaurimento di ogni atteggiamento spontaneo…

Proprio per questo l’umanità dovrebbe riscoprire il valore della disobbedienza e dello spirito di rivolta: il diritto alle idee false è un lusso che l’uomo contemporaneo non può più permettersi!

Estremamente interessante è il capitolo in cui Caraco espone le sue ipotesi sull’evoluzione futura del sentimento religioso. La storia recente ha mostrato come la mentalità dominante sia divenuta sempre più scettica: le classi dirigenti in certe occasioni hanno anche tentato di cancellare ufficialmente la religione, ma le persecuzioni anticristiane della Rivoluzione francese e del comunismo, e quelle antisemite dei regimi fascisti non hanno fatto altro che creare un culto dei martiri. L’attuale temperie del mondialismo si caratterizza come la realizzazione del messianismo ebraico, tuttavia il sistema che ne deriva sta creando squilibri e ingiustizie sociali di tale portata che forse tra non molto l’umanità sarà colta da un sentimento di totale sfiducia verso questo stato di cose. In un contesto che Caraco non esita a definire come l’età della rassegnazione e del dispotismo ecumenico, non è escluso che possano rinascere forme di paganesimo, ma l’inquietante sviluppo delle biotecnologie potrebbe portare anche a una divinizzazione dell’eugenetica…

Questa raccolta di saggi è davvero una preziosa riserva di idee in un’epoca di smarrimento universale in cui sia la fede che l’ateismo necessitano di stimoli nuovi: il pensiero sempre spiazzante di Caraco fornisce spunti di singolare intelligenza!

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Albert Caraco, Écrits sur la religion, Editions l’Age d’Homme, Lausanne 1984, pp. 348.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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