Il sette in condotta

Alfredo Cattabiani, Acquario. Simboli, miti, credenze e curiosità sugli esseri delle acque: dalle conchiglie alle sirene, dai delfini ai coccodrilli, dagli dei agli animali fantasticiRitorna il sette in condotta nelle scuole. Vi è chi ha gridato alla restaurazione di una educazione “autoritaria e repressiva”. Ma tutti noi sappiamo in quale pessimo stato sia la disciplina nelle aule. Molti professori si trovano addirittura in difficoltà perché i genitori degli alunni contestano i provvedimenti disciplinari. Purtroppo una parte della nuova generazione è stata poco educata in quelle famiglie dove un malinteso culto per la libertà e l’antiautoritarismo, tipico delle generazioni sessantottine, ha provocato danni psicologici nei figli che richiederanno anni per essere corretti. D’altronde l’indisciplina, la mancanza di senso civico, il disprezzo per i beni della collettività sono ormai così diffusi anche fra gli adulti che è nato un detto molto preoccupante: “I divieti sono solo inviti: ognuno si regoli come preferisce, secondo il suo interesse”. Per questi motivi il ministro della Pubblica Istruzione ha dichiarato che “l’educazione civica comincia dal rispetto nei confronti dei propri compagni, dei docenti e dei luoghi nel quali si studia’. È un’osservazione ovvia, da Bouvard e Pécuchet, ma la situazione è così preoccupante che la decisione pare persino originale, innovativa.

Tuttavia la reintroduzione del sette in condotta con le consegue che ne derivano non sarebbe sufficiente se la scuola stessa non si impegnasse a rimuovere a poco a poco questa maleducazione che ha le sue radici, come dicevamo, in molte famiglie non più capaci di controllare le pulsioni dei figli, spesso in balia di pubblicità mode amicizie incontrollate, messaggi negativi. Per questo motivo, con la istituzione di un tutor e con un recupero da parte degli insegnanti, più motivati economicamente e più rispettati, della loro piena funzione educativa è forse possibile ovviare all’indebolimento della funzione familiare. “Una scuola così concepita“, ha osservato Letizia Moratti In una recente intervista, “anche colmando il vuoto di spazi di aggregazione dei giovani, torna ad essere un forte collante sociale fatto di solidarietà e senso civico, di rispetto umano, perché sa fornire alle nuove generazioni una buona formazione morale e spirituale”.

Alfredo Cattabiani, ZoarioEducazione, prevenzione e una dose sopportabile di repressione al tempo stesso; un metodo che ha sempre dato buoni risultati là dove non ci s’illude sulla natura umana e si sa che tutti noi siamo attraversati da pulsioni negative, talvolta persino distruttive, e da contrastare fin dalla prima adolescenza spiegando nello stesso tempo ai ragazzi che la espansione incontrollata del proprio io non può non provocare un intreccio di strumentalizzazioni reciproche, di sopraffazioni dei più deboli, di disgregazione sociale di violenza. Ne erano consapevoli i padri gesuiti che mi hanno educato alternando la repressione alla formazione e giungendo persino a celebrare pubblicamente gli studenti più educati in un albo d’onore che, esposto nell’atrio accanto a un altro dedicato all’istruzione, segnalava ogni mese chi si era distinto per buona educazione. Un giorno domandai al padre censore, che doveva vegliare sulIa nostra buona condotta, perché si ponesse la buona educazione sullo stesso piano dell’istruzione: “San Francesco di Sales” mi rispose, ”ha spiegato che la compitezza è il primo gradino della santità”.

Fui sconcertato da quella criptica definizione; finché un giorno, durante la ricreazione, volli riprendere il discorso. “Vedi,” mi rispose “per diventare una persona beneducata è necessario un primo fondamentale passo: controllare le proprie pulsioni; sicché un’aurea regola comanda che tutti i gesti e i comportamenti che turbino l’armonia interiore vengano banditi e insegna anche massime come ad esempi “Avere troppa coscienza di se stessi o considerarsi al centro del mondo è sgradevole”.

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Tratto da Avvenire del 28 marzo 2002.

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5 Responses

  1. LUCIA PAMPALONI
    | Rispondi

    mio figlio ha preso 7 in condotta senza aver vuto nè note negative ne rapporti disciplinari (frequenta il 3° liceo scient)oltretutto nessuno mi ha mai informata del poco corretto comportamento del ragazzo sono andataa parlare con i professori del profitto ma anche del comportamento nessuno riferisce del malcomportamento. logicamente è un ragazzo che nel 1 quadrnon studia e colleziona insuff anche gravi, ma cosa c'entra il comportamento con il profitto? cosa mi consigliate di fare? grazie per una vs, tempestiva risposta. Lucia Pampaloni

  2. Centro Studi La Runa
    | Rispondi

    @Lucia:

    L'unico consiglio che posso darle è di fare in modo che sia suo figlio a rimediare con la propria buona volontà.

  3. cinzia
    | Rispondi

    Anche mio figlio alunno di 3 media ha preso sette in condotta, senza aver avuto note negative o rapporti disciplinari. Non sono mai stata informata del non corretto comportamento anzi al contrario durante i colloqui periodici con i docenti quest'ultimi, sollecitata al riguardo da me, di non preoccuparmi perche "ragazzo corretto. Nel profitto del primo quadrimestre non ci sono insufficienze, un pò di sei (ridimensionati perchè il 1/2 voto al 1° quadr. viene tolto) qualche sette e anche otto. Cosa mi consigliate di fare???? Vorrei andare a chiedere spiegazioni alla coordinatrice. Attendo fiduciosa una vostra risposta. Grazie. Cinzia.

  4. Alessandra
    | Rispondi

    E che dire di una bambina di 7 anni, adottata 3 anni fa, con alle spalle 4 anni e mezzo di orfanatrofio in Russia che si ritrova 7 in condotta? Certo le sue capacità di attenzione non sono pari a quelle dei compagni, ma si impegna per quel che può. Atteggiamenti aggressivi non ne ha mai evidenziati, né ha perpetrato atti vandalici.

    Sono molto delusa anche perché nonostante le varie richieste da parte nostra a che ci venisse data la possibilità di vedere giorno per giorno cosa la bambina riusciva/non riusciiva a fare a scuola (ovvero consegna quotidiana della cartella), le due insegnanti principali si sono sempre opposte. Tralascio altri particolari per non buttare benzina sul fuoco, ma sette in condotta a una bambina che parte già con un handicap mi sconvolge e rattrista.

    E' la scuola di oggi che è così o è mia figlia a essere particolarmente sfortunata?

    Grazie dell'attenzione

  5. Cristiana
    | Rispondi

    mia figlia ha preso 7 in condotta ed ha una insufficienza (4) a chimica mediocre in tre materie è vero che il voto in condotta influisce per via delle insufficienze?

    Non ho mai avuto nessuna nota. nessun richiamo, nessuna ammunizione o espulsione! Grazie dell'attenzione..gradirei una risposta!

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