Il Selvaggio

Silvano Lorenzoni, Il Selvaggio
Silvano Lorenzoni, Il Selvaggio

Il selvaggio di Silvano Lorenzoni è un libro che meriterebbe ampia diffusione, poiché tratta delle questioni razziali che si fanno sempre più impellenti nello scenario infernale della globalizzazione. Il libro, imperniato sul rifiuto del paradigma evoluzionista, analizza il fenomeno del meticciato che origina tipi umani degenerati e incapaci di costruire organizzazioni sociali degne di questo nome, riducendo l’umanità a una paccottiglia informe e priva di differenziazioni qualitative.

La regressione dell’umanità allo stato selvaggio viene analizzata seguendo la falsariga della dottrina delle razze elaborata da Julius Evola, e lo studio si avvale di un ricco apparato di note che fornisce un’utilissima bibliografia per approfondire l’argomento. Lorenzoni, infatti, cita anche molti autori ignorati o censurati dalla cultura «ufficiale», controllata da occhiuti «Gran Sacerdoti» sempre pronti a soffocare le voci che si permettono di contestare i dogmi egualitari.

Particolarmente interessante è la parte dedicata ai riflessi linguistici del processo di involuzione. La nascita di lingue meticce, infatti, porta a un desolante impoverimento del linguaggio, il cui risultato più caratteristico è la scomparsa della declinazione dei verbi e la loro tendenza a confluire nel gerundio, come appare nell’inglese parlato in America. Si delinea, in questo modo, un tipo umano che vive in una sorta di eterno presente, che è incapace di elaborare una memoria storica, e che, di conseguenza, è incapace di organizzare il futuro.

Molto dettagliata è la parte del libro dedicata ai fondamenti ideologici dei sistemi «democratici», in cui l’autore analizza il monoteismo ebraico, colonna portante dello scenario di massificazione universale che caratterizza il mondo moderno. Questa parte del libro, sebbene argomentata in maniera puntuale, si presta a qualche osservazione: infatti l’autore considera alla stessa stregua dell’Ebraismo il Cristianesimo e l’Islam. Sono certamente condivisibili le critiche al Cristianesimo protestante e a quello cattolico che, dopo il Concilio Vaticano II, si è arreso alla modernità, tuttavia accomunare l’Islam al Giudaismo sembra una soluzione troppo sbrigativa, proprio in un momento in cui solo il mondo musulmano trova la forza di opporsi ai processi devastanti della «democrazia» occidentale.

Il volume prosegue formulando ipotesi sugli sviluppi futuri della situazione. Gli scenari possibili saranno certamente apocalitticci, tuttavia non è escluso che, dopo una fase di dissoluzione, si creino le condizioni per la ricostruzione di comunità etnicamente omogenee. È probabile, infatti, che gli attuali sistemi di stato sociale, che già faticano a soddisfare le esigenze dei cittadini, non siano in grado di reggere alla pressione di popolazioni difficilmente integrabili, con uno stile di vita parassitario, e portatrici di malattie infettive verosimilmente destinate a dare origine a epidemie dagli effetti catastrofici.

In conclusione, questo brillante saggio di Silvano Lorenzoni è un irrinunciabile punto di riferimento per la cultura identitaria e antagonista, e si configura come un eccellente manuale per disintossicare le menti dallo smog della correttezza politica.

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Silvano Lorenzoni, Il Selvaggio. Saggio sulla degenerazione umana, Edizioni Ghénos, Ferrara, novembre 2005, euro 10,00.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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