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Libri in viaggio

E’ passato parecchio dall’ultimo post sui libri che ho letto; corro ai ripari prima che sia troppo tardi, prima cioè che la mole eccessiva della carta accumulatasi mi induca a rinunciare al compito improbo. I libri andrebbero segnalati, e soprattutto recensiti, a una distanza “media”: non troppo nelle immediatezze, quando il giudizio rischia di essere precipitoso, e non troppo tardi, quando nella memoria iniziano a crearsi lacune e inesattezze. Sono più vicino al secondo termine, quindi non posso più tergiversare; quelle che seguono sono, grosso modo, le mie letture estive di quest’anno, sparse tra casa mia, mare, monti e città straniere.

In Siberia di Colin Thubron è stata una bella scoperta. Un bizzarro inglese di mezza o tarda età, all’indomani del crollo dell’Unione Sovietica, si è impegnato in un viaggio sino a poco prima proibito agli occidentali. Offre una panoramica su un mondo in rovina, e posa lo sguardo sull’abisso di terrore, e spesso anche di imbecillità, del regime stalinista. Al tempo stesso rende però anche comprensibile lo strano sentimento russo di nostalgia per quel passato naufragato repentinamente.

Ho letto un libro piuttosto curioso di Chuck Palahniuk (La scimmia pensa, la scimmia fa) che è una raccolta eterogenea di racconti e di fatti vissuti. C’è in tutti un che di geniale. L’autore di Fight club è profondamente americano, ma vede piuttosto bene l’insensatezza del modello di vita e di sviluppo statunitense; la sua è una critica indiretta, perché passa continuamente in rassegna gli eccessi di quel mondo e le reazioni spontanee che ne derivano, spesso ancor più insensate.

Come al solito ho letto qualche giallo “interlocutorio” di Simenon (Maigret e il caso Nahour, Maigret e il fantasma e, negli ultimi giorni, Maigret è prudente). Qualche scrittore famoso del passato – non ricordo se Gide o Hemingway o chi altro – aveva detto, in modo un tantino ironico, che i libri di Simenon sono la migliore lettura da fare in aereo su una tratta breve. In effetti Simenon si legge d’un fiato; ma questo non è un difetto. C’è una maestria nello scrivere che oggi è diventata estremamente rara.

Ho rifocillato i temi marinari, che negli ultimi tempi mi avevano appassionato, con la bella raccolta curata da G. Dossena e M. Spagnol Avventure e viaggi di mare. È un compendio piuttosto nutrito di resoconti veritieri di peripezie marinare – viaggi estremi, scoperte geografiche, naufragi, atti di pirateria, incontri con selvaggi ecc. – che sono stati per secoli la fonte di ispirazione di un vero e proprio genere letterario (oggi non in gran voga). Sono ordinati più o meno cronologicamente: si va da Pitea di Marsiglia a Comisso e Conrad. Molto bello il racconto di quest’ultimo incluso nella raccolta: La Tremolino.

Più o meno in tema marinaro – per la precisione di storia di guerra navale – anche il vecchio libro di C. Van Woodward La battaglia del golfo di Leyte, che nemmeno ricordo come mai avessi in casa. Forse perché è stato scritto nelle immediatezze dei fatti – cioè sul finire degli anni ’40 – i giudizi espressi dall’autore, un ufficiale di marina statunitense, mi sembrano poco equilibrati nel giudizio; non solo nella scontata divisione buoni/cattivi, ma anche nel valutare i meriti e gli errori (militari) di entrambe le parti. Ad ogni modo trovo che la storia della guerra sul mare sia sempre interessante.

Ho letto anche, come ho già scritto sul sito, La chiave del caos di Enrico Rulli e Gianluca Casseri, e non posso qui che confermare l’ottimo giudizio. Il caso, o il caos, o forse altre meccaniche imperscrutabili, hanno fatto sì che mi trovassi a Praga proprio negli stessi giorni, a ripercorrere coi passi molti dei luoghi in cui si snoda del romanzo.

Ho letto rapidamente due bei romanzi di Adolfo Bioy Casares, che è ingiustamente conosciuto, in via principale, per essere  stato un grande amico di Borges: L’altro labirinto e Piano di evasione, entrambi pubblicati da Lucarini. Il secondo è un romanzo fantastico, o almeno tale si rivela sono nelle ultime pagine; tutto ciò che le precede richiama intensamente alla memoria il film Papillon. La storia è infatti ambientata su e intorno all’Isola del Diavolo. L’altro labirinto raccoglie invece vari racconti fantastici di stile borgesiano; o forse i racconti fantastici di Borges sono di stile bioyano…

L’ultimo libro che ho letto è Il corsaro della guerra mondiale del conte Felix von Luckner, lettura parzialmente ispiratami dai bei resoconti di Francesco Lamendola, pubblicati negli ultimi mesi sul sito, sulle imprese delle navi corsare durante la Grande Guerra (in particolare La crociera del corsaro Seeadler). Quella di von Luckner è certamente una delle vicende più note e affascinanti, e il libro me ne ha dato la conferma. Aggiungo che anche il resto della sua biografia (precedente la carriera militare) è degno di un grande romanzo.