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Avventure per mare

Ormai ho preso l’abitudine di segnalare ogni tanto alcuni libri che mi capita di leggere. Forse mi servirà, in futuro, per tenere traccia degli itinerari percorsi. La serie di letture degli ultimi mesi sui viaggi polari e sui viaggi oceanici è proseguita con qualche altro testo interessante.

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Anzitutto, ho voluto riprendermi dalla delusione del libro di Coloane Naufragi (sulla quale avevo scritto Elogi smisurati). Ho letto così La follia del mare di Alfredo Chiappori (Edizioni Mursia). L’autore è più conosciuto per la sua attività di disegnatore e di illustratore che per quella di scrittore; ha seguito nella compilazione del suo libro l’identico metodo di Coloane. Ha cioè trovato un catalogo ottocentesco di naufragi celebri (una bella edizione in tre volumi ripubblicata sul finire degli Anni ’60 dalle Edizioni Martello) e ne ha elaborato in una forma nuova il racconto dei più interessanti. Il risultato è decisamente migliore rispetto a quello ottenuto dal tanto incensato Coloane; lo stile di Chiappori è decisamente meno autocelebrativo e più attento al racconto e al linguaggio.

Un’altra terrificante vicenda di naufragio – una delle più celebri della storia, quanto quella del Titanic o dell’Andrea Doria – è quella della fregata Méduse; ha ispirato anche il celebre quadro di Gericault. Ho letto anche in questo caso il testo che probabilmente è il principale sull’argomento, di G. Bordonove (Il naufragio della Méduse; è anch’esso stato ripubblicato da Mursia). E’ scritto bene e ricostruisce con molti particolari le biografie di tutti i principali protagonisti prima e dopo il disastro.

Un naufragio sotto forma di romanzo, o meglio di racconto, è La zattera di ghiaccio di Rudolfs Blaumanis (Edizioni Sellerio). Ambientato sulle coste del Baltico, racconta in modo semplice e “naturalistico” la disgrazia occorsa a un piccolo gruppo di  pescatori, che si accorgono troppo tardi che il ghiaccio sul quale stanno pescando si è staccato da terra e sta andando alla deriva. Qualcuno morirà, qualcuno si salverà, di altri non sarà dato conoscere la fine.

Con una discreta sorpresa mi è piaciuto anche un libro pubblicato dalle Edizioni de Il Manifesto: Vita e avventure di un marinaio scozzese di John Nicol. L’autore visse a cavallo tra settecento e ottocento, traversò più volte tutti i mari del mondo e riporta molte osservazioni interessanti su luoghi, costumi, episodi. Prese parte onorevolmente a varie campagne militari (guerra di secessione americana, battaglia di Abukir ecc.) e non mi spiego cosa possa aver spinto a pubblicarlo i redattori della Manifestolibri. John Nicol ha un forte amor di patria e un profondo rispetto della disciplina e dei suoi superiori; inoltre è profondamente religioso.

Un altro bel racconto della vita di mare attraverso gli occhi e la penna di un semplice marinaio mi ha fatto conoscere un po’ meglio l’avventura di Otto Nordenskjöld, protagonista di un celebre passaggio a Nord Est. L’autore è anonimo – o meglio i suoi dati non vengono riportati nell’edizione italiana, che è anche priva di data di pubblicazione; figura invece come traduttrice e curatrice una certa Mara Fabietti e il libro ha per titolo semplicemente Nordenskjöld.

Piuttosto arzigogolato nel linguaggio è il Viaggio di Franklin al Nord Ovest. E’ un testo ottocentesco ristampato (un po’ frettolosamente) dalle Edizioni Ecig di Genova. Il viaggio in questione non è quello tragico e famoso in cui il comandante Franklin perse la vita tra i ghiacci, ma un’altra avventura precedente di qualche anno, nella quale trovarono la morte diversi membri della spedizione. Sorpassate le difficoltà iniziali si lascia leggere, ed è ricco di curiose informazioni sulla vita e i costumi delle popolazioni indigene dei Territori del Nord Ovest.

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