Documenti della guerra sacra

Documenti della guerra sacra Documenti della Guerra Sacra è un libro particolarmente attuale, sebbene pubblicato nel lontano 1979. Questo volumetto raccoglie testi relativi all’organizzazione e all’ideologia del Movimento di Liberazione dell’Iran, che fu protagonista di quella gloriosa rivoluzione che portò al potere l’âyatollâh Khomeini, segnando un bruciante scacco ai danni degli Stati Uniti e di Israele. Il movimento dei Mujâhidîn nacque nel 1965, e fu oggetto di una brutale repressione da parte del regime dello Scià, ma i membri del movimento operarono incessantemente per formare i quadri dirigenti della rivoluzione iraniana, ottenendo consensi sempre maggiori. Vedendo fallire i metodi repressivi, gli esperti della CIA tentarono anche di orchestrare una campagna propagandistica che presentava i Mujâhidîn come dei rivoluzionari marxisti! Quest’accusa balorda finì per ritorcersi contro gli stessi sgherri dello Scià, che furono sbugiardati davanti al popolo, mostrando la totale mancanza di idee di un regime fantoccio al servizio dell’imperialismo giudaico-statunitense. È vero, infatti, che c’erano gruppi di ispirazione marxista fra gli avversari dello Scià, però questi gruppi erano marginali, e furono rapidamente assorbiti da un rivoluzione che si batteva per un ritorno alla Tradizione, e non per una fuga in avanti verso l’inferno del socialismo reale.

Alla luce della storia della rivoluzione iraniana, possiamo interpretare le vicende che oggi vedono coinvolti i paesi del Medio Oriente, dove si sta giocando una partita decisiva per il futuro del mondo. Il coraggioso presidente iraniano Ahmadi-Nejad sfida il delirio di onnipotenza del sistema di potere ebraico-massonico che manovra sapientemente le «democrazie» occidentali, e che vuole rimettere le mani sulle risorse energetiche dell’Iran. Il presidente iraniano rappresenta un modello di uomo politico al quale gli occidentali non sono più abituati. La «democrazia liberale», infatti, è un sistema di oligarchie che si spartiscono il potere, spesso e volentieri con la collaborazione di organizzazioni criminali, e con pratiche di corruzione e di clientelismo ormai istituzionalizzate. Ahmadi-Nejad rappresenta, invece, un modello di capo carismatico che guida il suo popolo nell’eterna lotta del Sangue contro l’oro, in nome di valori religiosi che cementano la comunità, e lanciando parole d’ordine come sovranità e autodeterminazione, parole ormai scomparse dal lessico della politica occidentale. Nell’Occidente laico e materialista, i valori dello spirito sono stati cancellati dalle coscienze in nome di astratte libertà, il cui scopo è stato quello di dare libero sfogo agli istinti più bassi e meschini di cui gli uomini sono capaci, mentre, nel contempo, il potere «democratico», attraverso i «reati d’opinione», reprime in modo sistematico ogni idea che propone alternative credibili al sistema.

La fabbrica della menzogna sta lavorando a pieno ritmo, raccontando sull’Iran e sul suo presidente le cose più inverosimili. Ultimamente i giornali occidentali hanno scritto che Ahmadi-Nejad vorrebbe imporre agli ebrei residenti in Iran di portare un contrassegno giallo sul vestito (questa l’abbiamo già sentita: il repertorio delle panzane democratiche è piuttosto limitato…). Non è detto, però, che il gioco funzioni ancora: in passato Lor Signori hanno avuto facile gioco nel far massacrare gli europei in due guerre mondiali. Oggi però diventa sempre più difficile giustificare delle campagne militari mosse contro paesi extraeuropei. L’opinione pubblica occidentale, imbevuta di un terzomondismo d’accatto propagandato dalle stesse classi dirigenti democratiche (le contraddizioni del sistema!), ha già mal digerito le guerre assurde in Afghanistan e in Iraq, che peraltro hanno dato risultati deludenti per gli invasori occidentali. Una guerra contro un paese come l’Iran, dotato di una buona organizzazione militare e potenzialmente spalleggiato dalla Russia e dalla Cina, potrebbe avere effetti catastrofici per gli aggressori. Forse siamo davvero arrivati alla resa dei conti…

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Mujâhidîn del Popolo Iraniano, Documenti della Guerra Sacra, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 1979, pp.60, euro 6,00.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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