Eu-Rus. Il protagonismo dei popoli europei e una nuova sinergia con la Russia

Aymeric Chauprade è uno degli autori di geopolitica più importanti della nuova generazione. Animatore della Revue française de géopolitique è anche presidente della Accademia Internazionale di Geopolitica. Chauprade afferma le ragioni del multipolarismo: sostiene che per riequilibrare il sistema di rapporti internazionale sia necessario un nuovo protagonismo dei popoli europei, che solo può avvenire in virtù di una forte intesa con la Russia.

La Russia appunto. La vecchia rappresentazione secondo la quale Mosca esprimeva un potere “asiatico” ed ostile, separato dal nostro vivere occidentale da un limes invalicabile (la cortina di ferro) appare vecchia. Una rappresentazione ossidata e tossica. Archiviata per sempre l’ideologia marxista, la Russia torna ad essere nazione europea, per paesaggio, etnia, lingua, cultura e religione. Ed è naturale che gli spiriti più intuitivi del nostro tempo si prodighino per sostenere la vera, autentica “integrazione” per la quale valga la pena di battersi. L’integrazione tra Est e Ovest dell’Europa; il respiro simultaneo dei “due polmoni dell’Europa”, come li definiva con parola ispirata Giovanni Paolo II.

Il 13 giugno Chauprade ha rivolto un’allocuzione ai deputati della Duma russa. “Signore e signori della Federazione Russa – ha esordito l’autore – è un grande onore essere qui per un patriota francese che come me guarda al popolo russo come a un alleato storico”. Poi Chauprade ha proseguito con affermazioni forti di stampo sovranista: “Il nuovo bipolarismo mette di fronte, in un confronto che si amplificherà, da un lato questo totalitarismo globale, che ha distrutto la famiglia e la nazione, riducendo la persona ad un consumatore schiavo di pulsioni mercantili e sessuali e dall’altro i popoli traditi dalle loro elite, assopiti davanti alla perdita di sovranità e all’immigrazione di massa, ma che di fronte all’attacco contro la famiglia iniziano a risvegliarsi”.

Vladimir_Putin_12015Nel clou dell’intervento l’elogio di Vladimir Putin: “Signore e signori deputati, è con il presidente Putin e tutte le forze vive della Russia, che il vostro paese ha intrapreso una ripresa senza precedenti, militare, geopolitica, economica, energetica e spirituale che ispira ammirazione nei patrioti francesi! I patrioti del mondo intero, gelosi dell’indipendenza dei popoli e delle fondamenta della nostra civiltà, in questo momento hanno gli occhi puntati verso Mosca”.

L’idea che la Russia di Putin rappresenti oggi “il polo” per coloro che si riconoscono nel retaggio e nel futuro della civiltà europea è una impressione condivisa.

Chi scrive, nel suo piccolo, ha concepito l’idea di un progetto denominato Eu-Rus e ne ha cominciato a parlare, alla maniera dei ragazzini … su facebook[1].

La “Eu” di Eu-Rus contiene le stesse lettere della sigla UE (Unione Europea) sia pur in un ordine diverso ed evoca anche la radice greca “eu” che nella lingua di coloro che per primi pensarono l’Eu-r-opa[2] significa bene (come nelle parole composte “eudemonia”, “euritmia”, “euforia”, “eucaristia” e – si spera di no – “eutanasia”).

L’intenzione è quella di realizzare con gli amici che sono interessati un network di intellettuali motivati dall’ideale della integrazione Europa – Russia.

Gli spunti di riflessione e di impegno sono tanti:

1. Affermare l’esigenza di una comunità energetica comune, attraverso la realizzazione dei gasdotti North Stream e South Stream.

2. Battersi affinché in tutto il continente si affermi il programma portato avanti da Putin di socializzazione delle fonti energetiche. Socializzazione versus privatizzazione selvaggia.

3. Auspicare il sorgere di un area di libero scambio comune tra Europa e Russia, di integrazione delle risorse tecnologiche e imprenditoriali. I grandi corridoi orizzontali che in questi anni si stanno costruendo devono essere prolungati fino a Mosca e devono diventare strade a doppia corsia: sulla corsia che va verso Occidente scorrono le risorse energetiche e del sottosuolo, sulla corsia che va verso Oriente scorre il know how che l’Europa Occidentale oggi può mettere a disposizione.

4. Riaffermare i principi della rivoluzione nazional-democratica gaullista: capi di governo eletti direttamente dal popolo, come oggi avviene in Francia e in Russia; con un radicale ridimensionamento di tutti i poteri non-eletti (commissari UE, governi tecnici, ONG …)

5. Rilanciare la politica di coesistenza pacifica con i paesi arabo-islamici secondo la linea perseguita sia pur tra difficoltà e/o incertezza dall’Italia con Mattei, Moro, Craxi, Andreotti.

6. Sviluppare anche l’idea di una graduale integrazione militare delle nazioni europee, una integrazione che coinvolga tutte e due le potenze dotate di arsenale nucleare del continente: la Francia e la Russia.

7. Sostenere un ideale di multipolarismo basato sul principio del Balance of Power per evitare le derive belliciste che inevitabilmente derivano dal predominio mondiale di una “Unica Superpotenza”.

8. Affermare una politica sull’emigrazione corrispondente alle esigenze dei lavoratori e dei disoccupati europei, una politica che non segua gli interessi di coloro che mirano ad abbassare il costo del lavoro con l’immissione continua di nuovi soggetti nel sistema economico, ma che segua le indicazioni del formidabile discorso alla Duma di Vladimir Putin del 4 febbraio 2013.

9. Auspicare l’adozione di una politica per la famiglia corrispondente alle esigenze demografiche dell’Europa.

10. Approfondire il dialogo culturale meditando sulle esperienze spirituali dei grandi pensatori russi: Soloviev, Bulgakov, Dostoevskij, Florensky.

11. Per la stessa ragione contribuire al dialogo ecumenico tra chiesa cattolica romana e chiese ortodosse d’Oriente.

12. Rimeditare in chiave post-moderna il tema della III Roma.

Due sono gli errori da non commettere nello svolgimento di questa impostazione:

1. sviluppare i temi con un taglio “estremista”. La geopolitica autentica confina con la diplomazia e non con l’ideologia. La calma, la moderazione, l’equilibrio sono una sostanza migliore rispetto ai fumi dell’ideologia.

2. sviluppare il progetto con una foga polemica contro altri soggetti internazionali. Qui non si vuole essere anti islamici o antioccidentali o anticinesi. Si vuole semplicemente essere nietzschianamente “buoni europei” e dunque elaborare il tema della fratellanza naturale e storica tra i popoli che sono figli della Grande Madre Europa.

Siamo felici che questo progetto possa partire a bordo della nave pirata di Barbadillo. Ne parleremo nelle prossime settimane con gli amici che condividono, nella piena libertà delle loro equazioni personali, le idee di fondo del progetto.

Note

[1] Vedi la pagina https://www.facebook.com/pages/Eu-Rus/489924397713156

[2] Europa era la splendida fanciulla orientale amata da Zeus (nella radice etimologia, Eu-Op, il riferimento ai grandi occhi splendenti). Il grande dio del cielo per sedurla si trasformò in Toro e condusse la fanciulla dalla sponda orientale a quella occidentale del Mediterraneo, nella terra che avrebbe preso da lei il nome.

Questo articolo è stato tratto, con il gentile consenso dell’Autore, dal sito Barbadillo.

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9 Responses

  1. Giasone
    | Rispondi

    Francamente sono alquanto perplesso.
    Prima di considerare un’eventuale alleanza con la Russia – nei confronti della quale, in linea di principio, non mi trovo in disaccordo – credo che sarebbe più opportuno analizzare nel dettaglio la situazione dei rapporti politico-economici fra i cosiddetti “partner” europei.
    La crisi economica attualmente in atto ha messo in evidenza una verità incontestabile: in Europa non vi è alcuna volontà di cooperare; soprattutto da parte del paese economicamente egemone (la Germania) il quale tende a mantenere ed a sfruttare l’attuale status solo nella misura che, questo, sia conveniente ai suoi interessi particolari. L’Euro è stato voluto proprio per tale scopo. L’esempio della Grecia, paese ridotto all’emergenza umanitaria dalle politiche egoistiche Made in Germany, è più che sufficiente a dimostrarlo.
    L’Europa unita ci è stata venduta (soprattutto a noi ingenui italiani) come un futuro di prosperità e pace fraterna fra i popoli europei, mentre, in realtà, è soltanto un’aggregato dove domina la semplice legge del più forte. È ora che si guardi in faccia la cruda realtà.
    Come si fa a promuovere un’alleanza Europa-Russia quando, nel primo dei suoi soggetti regnano la discordia e gli interessi di parte?

    P.S.: Al punto 6 dell’articolo auspicate una “integrazione militare delle nazioni europee”. Credete davvero, ad esempio, che la Francia perderebbe il suo privilegio di potenza nucleare per condividerla con noi?! Cerchiamo di essere realisti…

  2. Peppino
    | Rispondi

    Alfonso,
    Credo piu’ ad un’alleanza iniziale di popoli europei in difficolta’ con la Russia: esempio la Grecia che tira un calcio alla Troika, non ripaga i debiti e chiede aiuto alla Russia offrendogli le basi militari di fronte al paese piu’ forte della Nato, ossia la Turchia….fanta-scenario? Mica tanto….la salvezza dei paesi europei periferici (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) sta proprio alleandosi coi russi…gli altri seguiranno di conseguenza, non volendo essere schiacchiati dalle lobbies anglosassoni, da un parte, e dalla Cina dall’altra….
    La Francia si pieghera’ piu’ avanti, tanto sono quelli piu’ in crisi di tutti…solo questione di tempo
    Saluti

  3. AP
    | Rispondi

    le perplessità sono giustissime, ma chi scrive non è mica un funzionario di Bruxelles…

    è un patriota italiano ed europeo e constata che a Mosca si seguono alcune tendenze politiche, economiche e sociali:

    – affermazione del controllo sulle fonti energetiche.
    – lotta agli oligarchi internazionali.
    – lotta al terrorismo islamico finanziato da speculatori come Soros o dai salafiti arabi.
    – difesa della pace in Iran. Difesa della Siria.
    – difesa della famiglia naturale uomo-donna-bambino, anzi molti bambini, dal momento che proprio nei giorni scorsi Putin ha premiato le coppie russe prolifiche.
    – difesa della autoctonia contro lo sconvolgimento mondialista per effetto della immigrazione selvaggia.
    – ripristino dell’ordine dei cosacchi, già fiore dell’aristocrazia russa.

    Ciò considerato, noi riteniamo che Vladimir Putin vada appoggiato.

    Fervidamente.

    post scriptum: la severità dell’amico che si firma Giasone riguardo all’Unione Europea è assolutamente condivisa. Noti un particolare: la EU di Eu-Rus è esattamente UE scritto all’incontrario. Ovvero sia l’ideale per cui noi combattiamo è l’esatto contrario della UE … per questo guardiamo con simpatia alla nuova Russia e al suo autocrate (ex colonnello del Kgb!)

  4. AP
    | Rispondi

    per Peppino

    lo scenario che tu prefiguri ha già avuto una sua prima apparizione nell’isola di Cipro…

  5. Giasone
    | Rispondi

    Grazie della risposta Alfonso.
    Ci tengo a precisare che non volevo fare alcuna polemica.
    Mi limito a dire che mi sembra un discorso un po’ prematuro, almeno fino a quando non risolveremo i problemi con i nostri vicini europei. Se ciò non dovesse avvenire una partnership con Mosca, fuori dall’UE, mi vedrebbe assolutamente favorevole; anche se la ritengo molto improbabile.
    Per quanto riguarda Putin sono assolutamente in sintonia con le tue parole. La mia ammirazione per lui è iniziata fin dai primi giorni del suo primo mandato, quando si capì subito di che stampo fosse: uno di quegli uomini forti che “fanno la storia”, per dirla con Spengler; soprattutto se confrontato con gli invertebrati di casa nostra.

  6. _
    | Rispondi

    “Come ristabilire la vitalità e il protagonismo dei popoli europei”

    Punto 4:
    “Riaffermare i principi della rivoluzione nazional-democratica gaullista: capi di governo eletti direttamente dal popolo, come oggi avviene in Francia e in Russia[…]”

    Ok no, avanti il prossimo.

  7. AP
    | Rispondi

    La partnership ancor prima di essere politica ed economica deve essere culturale e spirituale e su questo possiamo impegnarci concretamente.

    Dobbiamo cominciare a pensare l’Europa come “Terra di Mezzo” tra Occidente americano e Asia, come realtà nella quale la Russia è inclusa a tutti gli effetti.

    Del resto vi sono antesignani illustri di questa concezione eu-russa

    Per Oswald Spengler la civiltà successiva a quella germanico-faustiana è la civiltà russa.
    Per Rudolf Steiner in Russia si svilupperà la VI civiltà “ariana” dopo quella germanica.
    Per la profezia di Fatima la Russia è la terra da consacrare al “cuore immacolato di Maria”.
    Per Pierre Drieu La Rochelle alla fine della II Guerra Mondiale la Russia era l’unica nazione in grado di unificare come un magnete la “limatura d’Europa”.

  8. Filippo
    | Rispondi

    Crisi politica in Italia e Grecia, mi sembra che si debba tornare a parlare di questo argomento

    Alfonso, qs e’ un ottimo articolo e mi piacerebbe approfondire, dove posso contattarti?

  9. AP
    | Rispondi

    la pagina di Facebook che curo denominata Eu-Rus è a questo link

    https://www.facebook.com/pages/Eu-Rus/489924397713156

    c’è la possibilità di scambiare messaggi lì

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