Celti e Greci

Bernard Sergent, Celti e greci. Il libro degli eroi Esiste un rapporto tra la mitologia greca e quella celtica? E se esiste, quali sono i punti di contatto? A questi e ad altri interrogativi offre una risposta il volume pubblicato postumo in Italia dalle Edizioni Mediterranee, Celti e Greci. Il libro degli eroi, di Bernard Sergent, già docente di storia e archeologia e presidente e della Societé de mythologie française. L’edizione è curata dal noto scrittore e giornalista Gianfranco De Turris; la traduzione è di Pasquale Faccia e l’introduzione di Enrico Montanari docente alla Sapienza di Roma.

Gli studi in ambito indoeuropeo permettono di scoprire un gran numero di parentele tra la mitologia celtica e quella greca, si legge nella nota editoriale. In questo primo volume, che esplora i miti incentrati sugli eroi, Bernard Sergent svela progressivamente una notevole quantità di dati mitologici, poetici e teologici indoeuropei.

Georges Dumézil, La saga di Hadingus. Dal mito al romanzo Il più celebre eroe irlandese, Cuchulainn, presenta aspetti comuni, numerosi e puntuali, con tre eroi greci: Achille, Bellerofonte e il leggendario re ateniese Melantio. Soprattutto nel caso del primo, il parallelismo è tale (nascita, funzioni, oggetti comuni, morte) da permettere la comparazione delle rispettive epopee, la Tain Bò Cùalnge (o La razzia delle vacche di Cooley) e l’Iliade: in sostanza è esistita una “pre-Iliade”, il cui eroe, antenato tanto di Achille quanto di Cuchulainn, era già il personaggio principale.

Un’altra comparazione viene condotta su due personaggi meno noti: l’irlandese Celtchar e il greco Cefalo. Malgrado la diversità dei loro miti, tutti gli elementi che li definiscono sono identici, e l’esame di Celtchar/Cefalo permette di evincerne l’analogia con il grande dio che dà impulso al sole, appartenente alla teologia indù.

Georges Dumézil, Miti e leggende del mondo egeo. Il crimine delle donne di Lemno «Nel secolo scorso – si legge nella nota introduttiva di Enrico Montanari – le ricerche di mitologia comparata delle culture indo-europee hanno conosciuto uno sviluppo decisivo ad opera di Georges Dumézil, l’illustre studioso scomparso nel 1986. Con la sua opera paziente e il suo genio linguistico – conosceva più di trenta 1ingue ed era in grado di assimilare grammatica e sintassi di un idioma in poche settimane – egli riuscì a rinnovare globalmente le prospettive d’indagine, anticipando lo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss, il quale non mancò di riconoscere il proprio debito nei confronti del collega parigino, proprio in occasione del discorso di accoglimento di Dumézil all’Accademia di Francia. Questa breve premessa era necessaria, perché qualsiasi ricerca ulteriore di mitologia comparata indo-europea non può prescindere dal riferimento esplicito a questo grande Maestro, che è stato tra l’altro uno dei massimi storici delle religioni. Tra i suoi allievi diretti, Bernard Sergent è uno dei più produttivi e rigorosi. Nel corso della sua attività ultra trentennale, Sergent si è occupato soprattutto di studi comparativi centrati sul mondo greco: in ciò colmando una lacuna lasciata dallo stesso Dumézil. Per il vero, Dumézil, negli Anni Venti dello scorso secolo, aveva iniziato i suoi lavori privilegiando proprio la Grecia arcaica, attraverso una serie di ricerche che vedevano l’India come principale termine di raffronto. Tuttavia Dumézil aveva abbandonato questo tipo di studi, perché proprio nel mondo greco l’apporto di civiltà non indoeuropee, soprattutto di area mediterranea (Egeo-anatolici, Fenici, Egizi, etc.) appariva tale da oscurare l’héritage indo-europeo. Dumézil era un ammiratore del “miracolo greco” ma, pur amando l’Ellade, non vi aveva trovato risposte sufficienti per i suoi studi (egli usava dire che “i Greci sono amanti ingrati”). Ben più produttiva fu invece, a partire dal 1938 e fino alla morte, la sua esplorazione del mondo dei Romani, che pur non amava».

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Tratto dal sito http://www.starrylink.it/portale/pertutti/pertutti227.html

Bernard Sergent, Celti e greci. Il libro degli eroi (IBS) (BOL) (LU)

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3 Responses

  1. Daniele Ventre
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    Questo è un grande libro. Peccato che sia finito in un contesto editoriale "improprio" (esoterico e non scientifico -ma tant'è, per quello che valgono certi nostri editori universitari e certi cosiddetti studiosi). E peccato soprattutto che manchino le edizioni italiane di "Celtes et Grecs vol. II, le livre des dieux" (Paris, Payot, 1999), in cui si analizzano le concomitanze fra gli dèi celtici e quelli greci e indoarii e "La Grande Deesse Indiane" (Paris, Les Belles Lettres, 1997), in cui si segue la concomitanza culturale della dea indiana Durga e della dea Atena. Sergent ha proseguito gli studii di Dumezil sulla dimensione antropologica degli indoeuropei, cercando, fra l'altro, di integrare la grande falla del sistema dumeziliano, le dee, ma da un punto di vista parzialmente diverso rispetto a The Language of the Goddess di Marija Gimbutas.

  2. Centro Studi La Runa
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    Anche secondo me è un ottimo libro. In generale i testi della collana "Orizzonti dello Spirito" delle Edizioni Mediterranee ospitano numerosi titoli validi, che poco o nulla hanno a che fare con l'esoterismo-spazzatura.

  3. Centro Studi La Runa
    | Rispondi

    Tra l'altro, se non ricordo male, nell'edizione italiana si fa cenno al progetto di traduzione anche dell'altra parte del libro.

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